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Paolo Mirmina – Frammenti di cinema
Oltre 100 tra quadri, sculture e lightbox – tutti realizzati con la tecnica del collage – andranno a comporre l’originale mostra Frammenti di cinema, che va a configurarsi come un vero e proprio processo di deframmentazione di alcuni tra i più noti simboli e volti di questo variegato e fantastico mondo. Le opere di Mirmina troveranno la giusta collocazione spazio-temporale all’interno del Festival per audiovisivi amatoriali e/o autoprodotti Fatevi i corti vostri, ovvero dove il cinema, spontaneo e di qualità, viene prodotto e messo in mostra.
Comunicato stampa
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FRAMMENTI DI CINEMA
Una tazza di caffè, una sigaretta, una Vespa, alcuni manifesti politici, un vecchio televisore, dischi, bottiglie, automobiline, oggetti dai quali emergono volti più o meno noti, si alternano a locandine di film strappate e rimescolate in un originale mix di colori; “quadri” e “sculture” che apparentemente non hanno un senso logico, tanto meno sembrano avere un nesso tra di loro; oggetti che, per l’appunto, sembrano dei frammenti gettati lì casualmente.
E’ questa l’originale produzione artistica di Paolo Mirmina, in arte MIR; una visione volutamente onnivora dell’arte, come onnivoro è del resto il mondo che qui – tramite quest’arte – egli vi descrive, ovvero quello del cinema, che inevitabilmente si nutre delle nostre esperienze e della nostra immaginazione fino a restituirci non solo uno spaccato della realtà, ma soprattutto la possibilità di riprodurre qualcosa che non esiste o che addirittura pensiamo non possa mai accadere. Il cinema per MIR è quanto di più vicino possa esistere al suo modo di essere artista; così come egli si riappropria di oggetti e materiali di uso quotidiano attribuendogli una nuova vita tramite un rivestimento di piccoli frammenti di collage, il cinema si riappropria dell’essere umano fornendone una immagine diversa, a volte cruda e reale e a volte fantasiosa e immaginifica, come le opere esposte. Cade allora la distinzione tra i due diversi mondi e quella con la vita di tutti giorni, che li condiziona e ne viene a sua volta condizionata. Ecco che la sequenza a prima vista casuale assume quasi la funzione di una pellicola, in un susseguirsi di opere che in realtà ha lo scopo ben preciso di fornire una immagine altra e non convenzionale di ciò che quotidianamente ci circonda. E’ quindi il cinema scomposto e sezionato nei suoi elementi più piccoli, tanto quelli che spesso passano inosservati ma che contribuiscono in maniera determinante alla sua magia, quanto quelli che vengono resi celebri a tal punto da fissarsi per sempre nell’immaginario collettivo (come ad esempio la Vespa di Gregory Peck e Audrey Hepburn in Vacanze romane), è un telefono che squilla nervosamente, è la tazza di caffè di migliaia di film, è cronaca e politica, erotismo e satira, è il contributo che tutti più o meno consapevolmente gli forniamo semplicemente vivendo.
Frammenti di cinema, frammenti di ricordi ed esperienze personali strettamente legate a piccole e grandi pellicole; Mirmina mette in atto un vero e proprio processo di deframmentazione di alcuni tra i più noti simboli di questo variegato mondo con più di 100 tra sculture, oggetti e quadri di ogni genere, fornendo in tal modo lo scenario ideale e simbiotico alla terza edizione del Festival per audiovisivi amatoriali e autoprodotti Fatevi i corti vostri, evento patrocinato dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali – nell’ambito del network BasilicataCinema – e con il patrocinio della Regione Umbria. Proprio a quest’ultima sarà dedicata la serie Frammenti d’Umbria, contenente 10 opere ispirate ai luoghi di provenienza dell’artista alle quali si aggiungerà un singolare omaggio alla città di Matera e alla Basilicata, in quello che andrà a configurarsi come un proficuo scambio culturale tra le due differenti realtà.
E’ in questo contesto di esaltazione totale della creatività che lo spettatore sarà quindi chiamato ad essere doppiamente protagonista: del Festival Fatevi i corti vostri - producendo i filmati e votando i finalisti – e della mostra, per la quale spetterà proprio a lui compiere l’ultimo atto, e cioè riappropriarsi dei ricordi che le opere di MIR inevitabilmente suscitano e che sono parte integrante della sua produzione artistica. Dopo tutto, per far rivivere un ricordo basta un frammento…
PAOLO MIRMINA (MIR)
Nasce a Perugia il 28 aprile 1962. Si avvicina all’arte nel 2000, da autodidatta, utilizzando la tecnica dell’acquerello e della pittura a tempera; successivamente passa alla tecnica del collage, che diverrà poi la sua cifra stilistica e che non abbandonerà più, arrivando a ricoprire oggetti d’uso comune, pareti, lightbox, mobili, moto e persino automobili.
Mirmina ha partecipato a numerose esposizioni, collettive e personali, in Italia e all’estero riscuotendo notevoli apprezzamenti di pubblico e critica.
Una tazza di caffè, una sigaretta, una Vespa, alcuni manifesti politici, un vecchio televisore, dischi, bottiglie, automobiline, oggetti dai quali emergono volti più o meno noti, si alternano a locandine di film strappate e rimescolate in un originale mix di colori; “quadri” e “sculture” che apparentemente non hanno un senso logico, tanto meno sembrano avere un nesso tra di loro; oggetti che, per l’appunto, sembrano dei frammenti gettati lì casualmente.
E’ questa l’originale produzione artistica di Paolo Mirmina, in arte MIR; una visione volutamente onnivora dell’arte, come onnivoro è del resto il mondo che qui – tramite quest’arte – egli vi descrive, ovvero quello del cinema, che inevitabilmente si nutre delle nostre esperienze e della nostra immaginazione fino a restituirci non solo uno spaccato della realtà, ma soprattutto la possibilità di riprodurre qualcosa che non esiste o che addirittura pensiamo non possa mai accadere. Il cinema per MIR è quanto di più vicino possa esistere al suo modo di essere artista; così come egli si riappropria di oggetti e materiali di uso quotidiano attribuendogli una nuova vita tramite un rivestimento di piccoli frammenti di collage, il cinema si riappropria dell’essere umano fornendone una immagine diversa, a volte cruda e reale e a volte fantasiosa e immaginifica, come le opere esposte. Cade allora la distinzione tra i due diversi mondi e quella con la vita di tutti giorni, che li condiziona e ne viene a sua volta condizionata. Ecco che la sequenza a prima vista casuale assume quasi la funzione di una pellicola, in un susseguirsi di opere che in realtà ha lo scopo ben preciso di fornire una immagine altra e non convenzionale di ciò che quotidianamente ci circonda. E’ quindi il cinema scomposto e sezionato nei suoi elementi più piccoli, tanto quelli che spesso passano inosservati ma che contribuiscono in maniera determinante alla sua magia, quanto quelli che vengono resi celebri a tal punto da fissarsi per sempre nell’immaginario collettivo (come ad esempio la Vespa di Gregory Peck e Audrey Hepburn in Vacanze romane), è un telefono che squilla nervosamente, è la tazza di caffè di migliaia di film, è cronaca e politica, erotismo e satira, è il contributo che tutti più o meno consapevolmente gli forniamo semplicemente vivendo.
Frammenti di cinema, frammenti di ricordi ed esperienze personali strettamente legate a piccole e grandi pellicole; Mirmina mette in atto un vero e proprio processo di deframmentazione di alcuni tra i più noti simboli di questo variegato mondo con più di 100 tra sculture, oggetti e quadri di ogni genere, fornendo in tal modo lo scenario ideale e simbiotico alla terza edizione del Festival per audiovisivi amatoriali e autoprodotti Fatevi i corti vostri, evento patrocinato dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali – nell’ambito del network BasilicataCinema – e con il patrocinio della Regione Umbria. Proprio a quest’ultima sarà dedicata la serie Frammenti d’Umbria, contenente 10 opere ispirate ai luoghi di provenienza dell’artista alle quali si aggiungerà un singolare omaggio alla città di Matera e alla Basilicata, in quello che andrà a configurarsi come un proficuo scambio culturale tra le due differenti realtà.
E’ in questo contesto di esaltazione totale della creatività che lo spettatore sarà quindi chiamato ad essere doppiamente protagonista: del Festival Fatevi i corti vostri - producendo i filmati e votando i finalisti – e della mostra, per la quale spetterà proprio a lui compiere l’ultimo atto, e cioè riappropriarsi dei ricordi che le opere di MIR inevitabilmente suscitano e che sono parte integrante della sua produzione artistica. Dopo tutto, per far rivivere un ricordo basta un frammento…
PAOLO MIRMINA (MIR)
Nasce a Perugia il 28 aprile 1962. Si avvicina all’arte nel 2000, da autodidatta, utilizzando la tecnica dell’acquerello e della pittura a tempera; successivamente passa alla tecnica del collage, che diverrà poi la sua cifra stilistica e che non abbandonerà più, arrivando a ricoprire oggetti d’uso comune, pareti, lightbox, mobili, moto e persino automobili.
Mirmina ha partecipato a numerose esposizioni, collettive e personali, in Italia e all’estero riscuotendo notevoli apprezzamenti di pubblico e critica.
27
settembre 2009
Paolo Mirmina – Frammenti di cinema
Dal 27 settembre al 17 ottobre 2009
arte contemporanea
Location
MEDIATECA PROVINCIALE – PALAZZO DELL’ANNUNZIATA
Matera, Piazza Vittorio Veneto, (Matera)
Matera, Piazza Vittorio Veneto, (Matera)
Orario di apertura
Lun./Sab. – 9.00/18.00
Vernissage
27 Settembre 2009, ore 19.30
Sito web
www.paolomirmina.net
Autore
Curatore