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Paolo Parente / Paola Venezia – Brianza
Le loro opere sono accompagnate alle poesie di Renato Ornaghi tratte dalla raccolta “Brianza Occidentale”.
Comunicato stampa
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Secondo Cesare Cantù storico e letterario ottocentesco, brianzolo di
Brivio “Brianza è una denominazione di cui non si conoscono né
l’origine, né il significato, né i limiti, sebbene i più la
conterminino fra il Seveso e l’Adda, i monti della Valsassina e le
ultime ondulazioni delle prealpi che muoiono ad Usmate.
Ad oggi è ancora difficile darne una definizione esaustiva.
La Brianza è uno stato mentale è un essere parte di qualcosa di
indefinibile, di un ambiente naturale e fertile per le idee e per le
imprese, un luogo rilassante che nasconde piacevoli sorprese. Un luogo
che ha sempre significato fuga dalla vita oppressiva cittadina,per
raggiungere il relax, il contatto con la natura , con se stessi, con
i propri pensieri e con il proprio essere “uomini”.
Non c’è quindi da stupirsi che tale territorio sia stata fonte di
ispirazione per molti artisti durante i secoli o luogo ottimale dove
poter esprimere la propria creatività.
Con questa mostra si vuole gettare sguardo non retorico e moderno su
questo stato mentale e sottolineare il fatto che Brianza non sono solo
le vedute collinari di Montevecchia e nemmeno le sfilze di capannoni
ai lati delle arterie principali. Brianza è anche arte e poesia,la si
trova tra i boschi, nelle vie delle città, sui muri scostati di una
vecchia cascina, tra i giardini delle ville disseminate qua e là sul
territorio.
E’ interessante notare come in una regione conosciuta
internazionalmente per essere una delle aree più produttive e ricche
d’europa si possa incappare in un alto numero di artisti ed espressioni
artistiche
Questo fatto ci deve riflettere sull’importanza dell’arte e del
benessere dello spirito che l’uomo ha sempre ricercato fuggendo verso
zone più incontaminate : rimirando un paesaggio messo su tela o
tuffandosi nella lettura di un buon libro.
In mostra vengono presentati due pittori: Paolo Parente e Paola
Venezia che hanno entrambi origini toscane ma che hanno scelto la
Brianza come ambiente in cui vivere e creare. Le loro opere sono
accompagnate alle poesie di Renato Ornaghi tratte dalla raccolta
“Brianza Occidentale”.
Nelle opere di Paolo Parente veniamo catapultati in un ambiente molto
familiare sia nelle figurazioni che nelle cromie. Atmosfere e soggetti
sono quelli in cui possiamo incappare vagabondando per le colline
brianzole o anche per le nostre case e i nostri giardini.
Nei suoi dipinti l’artista recupera la tecnica tipica dei maestri
fiorentini rinascimentali, lavorando con sottili velature sovrapposte
sulla tela, creando un ambiente reale ma allo stesso tempo vagamente
metafisico.
Le velature spesso donano l’effetto dell’aria leggermente foschiosa che
troppo spesso si osserva dalle nostre parti. La luce invece diffusa e
calda dona alle composizioni un effetto di foto invecchiata dal tempo,
in cui la luce sembra fuoriuscire dai limiti della tela.
Paola Venezia invece lavora in maniera del tutto diversa, le sue opere
non figurative sono realizzate con una tecnica originalissima facendo
esclusivo uso della carta, che diviene supporto ed elemento portante
della composizione.
L’artista prima di mettersi al lavoro sull’opera e come se concentri
dentro di se tutte le emozioni provate in quel momento per poi
riversarle nel suo lavoro artistico, dosandole sapientemente e
mantenendo quell’equilibrio precario che la carta come materiale esige.
Le cromie della Venezia sono semplici ed essenziali, quasi dei non
colori, quelli dei materiali che ci capita di vedere ogni giorno e ai
quali non sappiamo dare una definizione.
Le opere non sono direttamente ispirate alla Brianza ma questo
equilibrio e questo dualismo presente in opere realizzate con un
materiale povero come la carta e spesso impreziosite con gli ori, un
po’ come le due facce della Brianza Ricca e industrializzata e
raffinata me con un anima contadina e povera.
E infine le poesie di Renato Ornaghi che sono il trait d’union tra i
due pittori ma anche vero e proprio elemento portante della mostra. Il
poeta originario di Monticello disegna con parole semplici momenti di
vita in Brianza che sono vita (arte) contemporanea per chi li legge.
Brivio “Brianza è una denominazione di cui non si conoscono né
l’origine, né il significato, né i limiti, sebbene i più la
conterminino fra il Seveso e l’Adda, i monti della Valsassina e le
ultime ondulazioni delle prealpi che muoiono ad Usmate.
Ad oggi è ancora difficile darne una definizione esaustiva.
La Brianza è uno stato mentale è un essere parte di qualcosa di
indefinibile, di un ambiente naturale e fertile per le idee e per le
imprese, un luogo rilassante che nasconde piacevoli sorprese. Un luogo
che ha sempre significato fuga dalla vita oppressiva cittadina,per
raggiungere il relax, il contatto con la natura , con se stessi, con
i propri pensieri e con il proprio essere “uomini”.
Non c’è quindi da stupirsi che tale territorio sia stata fonte di
ispirazione per molti artisti durante i secoli o luogo ottimale dove
poter esprimere la propria creatività.
Con questa mostra si vuole gettare sguardo non retorico e moderno su
questo stato mentale e sottolineare il fatto che Brianza non sono solo
le vedute collinari di Montevecchia e nemmeno le sfilze di capannoni
ai lati delle arterie principali. Brianza è anche arte e poesia,la si
trova tra i boschi, nelle vie delle città, sui muri scostati di una
vecchia cascina, tra i giardini delle ville disseminate qua e là sul
territorio.
E’ interessante notare come in una regione conosciuta
internazionalmente per essere una delle aree più produttive e ricche
d’europa si possa incappare in un alto numero di artisti ed espressioni
artistiche
Questo fatto ci deve riflettere sull’importanza dell’arte e del
benessere dello spirito che l’uomo ha sempre ricercato fuggendo verso
zone più incontaminate : rimirando un paesaggio messo su tela o
tuffandosi nella lettura di un buon libro.
In mostra vengono presentati due pittori: Paolo Parente e Paola
Venezia che hanno entrambi origini toscane ma che hanno scelto la
Brianza come ambiente in cui vivere e creare. Le loro opere sono
accompagnate alle poesie di Renato Ornaghi tratte dalla raccolta
“Brianza Occidentale”.
Nelle opere di Paolo Parente veniamo catapultati in un ambiente molto
familiare sia nelle figurazioni che nelle cromie. Atmosfere e soggetti
sono quelli in cui possiamo incappare vagabondando per le colline
brianzole o anche per le nostre case e i nostri giardini.
Nei suoi dipinti l’artista recupera la tecnica tipica dei maestri
fiorentini rinascimentali, lavorando con sottili velature sovrapposte
sulla tela, creando un ambiente reale ma allo stesso tempo vagamente
metafisico.
Le velature spesso donano l’effetto dell’aria leggermente foschiosa che
troppo spesso si osserva dalle nostre parti. La luce invece diffusa e
calda dona alle composizioni un effetto di foto invecchiata dal tempo,
in cui la luce sembra fuoriuscire dai limiti della tela.
Paola Venezia invece lavora in maniera del tutto diversa, le sue opere
non figurative sono realizzate con una tecnica originalissima facendo
esclusivo uso della carta, che diviene supporto ed elemento portante
della composizione.
L’artista prima di mettersi al lavoro sull’opera e come se concentri
dentro di se tutte le emozioni provate in quel momento per poi
riversarle nel suo lavoro artistico, dosandole sapientemente e
mantenendo quell’equilibrio precario che la carta come materiale esige.
Le cromie della Venezia sono semplici ed essenziali, quasi dei non
colori, quelli dei materiali che ci capita di vedere ogni giorno e ai
quali non sappiamo dare una definizione.
Le opere non sono direttamente ispirate alla Brianza ma questo
equilibrio e questo dualismo presente in opere realizzate con un
materiale povero come la carta e spesso impreziosite con gli ori, un
po’ come le due facce della Brianza Ricca e industrializzata e
raffinata me con un anima contadina e povera.
E infine le poesie di Renato Ornaghi che sono il trait d’union tra i
due pittori ma anche vero e proprio elemento portante della mostra. Il
poeta originario di Monticello disegna con parole semplici momenti di
vita in Brianza che sono vita (arte) contemporanea per chi li legge.
16
aprile 2005
Paolo Parente / Paola Venezia – Brianza
Dal 16 aprile al 05 maggio 2005
arte contemporanea
Location
GALLERIA CAMAVER KUNSTHAUS
Lecco, Corso Giacomo Matteotti, 8b, (Lecco)
Lecco, Corso Giacomo Matteotti, 8b, (Lecco)
Orario di apertura
da lunedì a sabato 10-13 e 15-19
Vernissage
16 Aprile 2005, ore 17,30
Autore