Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Paolo Profaizer – La prigione dei sogni
personale dell’artista di Bolzano
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Dopo il recente successo ottenuto nella kermesse di Colonia, l’artista di Bolzano, di cui ampiamente hanno parlato Giorgio Segato e Martina Corgnati, sarà ospite nella Galleria Frida Arte di Gloria Sarcinella a Bari, nella mostra personale curata dall’organizzatrice di eventi Dora Barletta e sarà presentata da Massimo Guastella docente di Storia dell’Arte contemporanea all’Università di Lecce.
Giorgio Segato: “Con grande originalità, discrezione e riserbo Paolo Profaizer si racconta, ci racconta di sé evocando ed esplorando nel colore il proprio stato emotivo, la propria partecipazione alla realtà e alla vita, semplicemente - come in musica – cercando assonanze interne al fare pittura, senza formulare descrizioni o insistere su dati narrativi e, piuttosto, esaltando la funzione ritmica delle forme e quella sostanzialmente esplicativa del colore. Così si può affermare che i suoi paesaggi si rivolgono contemporaneamente al sentimento e allo spirito, in una singolare condizione di concisione morfologica e di purezza contenutistica, improntate a un ben coltivato, raffinato senso della riduzione, dove prevale una personale ed efficace ispirazione poetica, lirica, senza divagazioni ermetiche, mirata a percepire e a comunicare la presenza di un’essenza indubbiamente più spirituale che fisica.” (G. Segato)
Martina Corgnati: “È la luce infatti, una luce direzionata, drammatica, quasi teatrale, oppure diffusa e soffice come cotone che sembra irradiarsi dagli stessi edifici, dal corpo solido delle cose, l’unico elemento che può riscattare queste composizioni dall’essere soltanto quello che appaiono, rimanere definitivamente così. La luce è la forza dinamica, metafora di salvezza escatologica e principio dinamico, di trasformazione, di evoluzione. Niente di naturalistico, insomma, niente di prevedibile; ma ogni volta un “fiat” che è ricreazione, reinvenzione del rapporto fra la staticità bruta della materia e la leggerezza sublime dell’irradiazione, che è condizione insieme fisica e simbolica. È questo contrasto che conferisce più di ogni altra cosa alla prima serie di lavori di Paolo Profaizer (2002) caratteristiche e qualità uniche.
Le cose poi progressivamente si complicano: al timbro sordido e baluginante della luce dei primi lavori, che, scherzando, potrei interpretare come notturni senza luna in mezzo a un impianto siderurgico, subentra una luminosità più diffusa, variata e diurna; la monocromia di un tempo lascia il campo a una certa diversità di toni, quasi al piacere del colore; e la semplicità della forma si evolve verso una solerte articolazione, quasi una drammaturgia (Paolo Profaizer non nasconde il suo interesse per la scenografia) che va di pari passo con lo sviluppo di contenuti simbolici e l’aumento progressivo delle dimensioni dei dipinti.”(M. Corgnati)
Giorgio Segato: “Con grande originalità, discrezione e riserbo Paolo Profaizer si racconta, ci racconta di sé evocando ed esplorando nel colore il proprio stato emotivo, la propria partecipazione alla realtà e alla vita, semplicemente - come in musica – cercando assonanze interne al fare pittura, senza formulare descrizioni o insistere su dati narrativi e, piuttosto, esaltando la funzione ritmica delle forme e quella sostanzialmente esplicativa del colore. Così si può affermare che i suoi paesaggi si rivolgono contemporaneamente al sentimento e allo spirito, in una singolare condizione di concisione morfologica e di purezza contenutistica, improntate a un ben coltivato, raffinato senso della riduzione, dove prevale una personale ed efficace ispirazione poetica, lirica, senza divagazioni ermetiche, mirata a percepire e a comunicare la presenza di un’essenza indubbiamente più spirituale che fisica.” (G. Segato)
Martina Corgnati: “È la luce infatti, una luce direzionata, drammatica, quasi teatrale, oppure diffusa e soffice come cotone che sembra irradiarsi dagli stessi edifici, dal corpo solido delle cose, l’unico elemento che può riscattare queste composizioni dall’essere soltanto quello che appaiono, rimanere definitivamente così. La luce è la forza dinamica, metafora di salvezza escatologica e principio dinamico, di trasformazione, di evoluzione. Niente di naturalistico, insomma, niente di prevedibile; ma ogni volta un “fiat” che è ricreazione, reinvenzione del rapporto fra la staticità bruta della materia e la leggerezza sublime dell’irradiazione, che è condizione insieme fisica e simbolica. È questo contrasto che conferisce più di ogni altra cosa alla prima serie di lavori di Paolo Profaizer (2002) caratteristiche e qualità uniche.
Le cose poi progressivamente si complicano: al timbro sordido e baluginante della luce dei primi lavori, che, scherzando, potrei interpretare come notturni senza luna in mezzo a un impianto siderurgico, subentra una luminosità più diffusa, variata e diurna; la monocromia di un tempo lascia il campo a una certa diversità di toni, quasi al piacere del colore; e la semplicità della forma si evolve verso una solerte articolazione, quasi una drammaturgia (Paolo Profaizer non nasconde il suo interesse per la scenografia) che va di pari passo con lo sviluppo di contenuti simbolici e l’aumento progressivo delle dimensioni dei dipinti.”(M. Corgnati)
05
aprile 2007
Paolo Profaizer – La prigione dei sogni
Dal 05 al 28 aprile 2007
arte contemporanea
Location
FRIDA ARTE
Bari, Piazza Giuseppe Massari, 16, (Bari)
Bari, Piazza Giuseppe Massari, 16, (Bari)
Orario di apertura
10,00-13.00; 17,00-20,30 (escluso la domenica)
Vernissage
5 Aprile 2007, ore 19.30
Autore
Curatore