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Paolo Punzo – Montagne di Lombardia
La mostra “Paolo Punzo. Montagne di Lombardia” – promossa dall’agenzia di comunicazione Welcome è un’ampia selezione di circa 70 opere provenienti da collezioni private realizzate dall’artista Paolo Punzo (Bergamo 1906-1979), particolarmente legato ai paesaggi alpini della Valtellina
Comunicato stampa
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Comunicato stampa
“Paolo Punzo – Montagne di Lombardia”
dal 15 novembre 2024 al 2 febbraio 2025 a Sondrio
Doppio appuntamento con l’originale ed ispirata arte del “pittore della montagna”: settanta opere dell’artista, legato ai paesaggi alpini della provincia di Sondrio, esposte contemporaneamente al MVSA e al CAST. La mostra presenta anche una riflessione sul “climate change” e si completa con una collezione di bronzi “da camera” che riproducono la fauna del territorio.
L’arte di Paolo Punzo, il “pittore della montagna” come è stato definito, sarà protagonista a Sondrio dal 15 novembre al 2 febbraio in una doppia sede espositiva: il MVSA-Museo Valtellinese di Storia ed Arte e il CAST - il Castello delle Storie di montagna.
La mostra “Paolo Punzo. Montagne di Lombardia” - promossa dall’agenzia di comunicazione Welcome con il patrocinio e il contributo del Comune di Sondrio, il patrocinio della Fondazione Lombardia per l’Ambiente (FLA) e il fondamentale sostegno della Banca Popolare di Sondrio (Main Sponsor) - sarà inaugurata venerdì 15 novembre alle ore 18.30 presso la sede del MVSA di Sondrio a Palazzo Sassi de' Lavizzari.
Sondrio è la tappa conclusiva di un progetto espositivo articolato, ideato dall’agenzia di comunicazione Welcome di Bergamo, che da fine 2022 ha visto la mostra toccare diverse tappe: Lecco, Milano (Palazzo Pirelli, sede del Consiglio Regionale della Lombardia), Erba e Bergamo. A comporre la mostra è un’ampia selezione di circa 70 opere provenienti da collezioni private realizzate dall’artista Paolo Punzo (Bergamo 1906-1979), particolarmente legato ai paesaggi alpini della Valtellina e della Valchiavenna. Autodidatta, cresciuto nel CAI, Punzo dipinge spesso en plein air, scalando le cime con tavolozza e colori per restituire nelle sue tele i profili delle rocce, i riflessi della luce sui nevai e quel paesaggismo epico caratterizzato da un’ispirazione sincera e una spontaneità esecutiva che lo allontano da ogni retorica legata alla montagna.
“I quadri di Punzo ritraggono le principali cime lombarde con l’entusiasmo dell’alpinista – spiega Giorgio Cortella di Welcome - affondando le sue radici nel realismo lombardo ma liberandolo da ogni retorica accademica e restituendoci l’immagine vibrante e materica di un paesaggio incantato. E di questo paesaggio sono soprattutto le montagne della provincia di Sondrio ad essere le protagoniste assolute”.
Il progetto è stato accolto con grande favore dall’Amministrazione comunale di Sondrio: “Questa mostra, così ricca e srutturata, rappresenta per l’Amministrazione Comunale di Sondrio un’importante occasione per celebrare le montagne che custodiscono la nostra città e ne disegnano lo skyline. Il pittore Paolo Punzo, pur essendo bergamasco, frequentava con assiduità le nostre montagne, in particolare quelle della Valfurva e della Valmalenco e le restituiva all’occhio dell’appassionato d’arte dopo averle dipinte con la premurosa attenzione di chi conosce la fatica di percorrerle. - afferma Marcella Fratta, Assessore alla Cultura, Educazione e Istruzione del Comune di Sondrio - Punzo sfidava i propri confini interiori anche con le ascese sulle cime che lo aiutavano nella riflessione personale e nella comprensione della natura. Apprezziamo molto la pittura di paesaggio che aiuta nel processo di presa di coscienza del ruolo dell’essere umano nell’ambiente e delle sue responsabilità”.
“Punzo riesce a tradurre in colore e forma la potenza dei paesaggi montani, esplorando la mutevolezza delle luci, delle ombre e dei riflessi che si rincorrono sui crinali. – commenta da parte sua la Direttrice dei Musei Civici del Comune di Sondrio, Alessandra Baruta – Le sue opere rivelano una fusione tra tradizione e modernità, con una tavolozza che contempla sia i toni delicati dell’alba che quelli profondi del tramonto, offrendo agli spettatori uno sguardo intimo e rispettoso verso la natura. Attraverso la sua arte, Paolo Punzo non solo cattura la bellezza delle montagne lombarde, ma invita tutti noi a riconnetterci con il paesaggio che ci circonda. Le sue tele evocano il fascino di una natura silenziosa e imponente, che si rivela solo a chi riesce ad osservarla con attenzione e rispetto”.
Il percorso espositivo è anche l’occasione per una riflessione sul climate change, sviluppata in collaborazione con la Fondazione Lombardia per l’Ambiente (FLA). Sono infatti esposte, in dialogo con le opere del pittore, alcune immagini fotografiche contemporanee realizzate da Alberto Locatelli che ritraggono le medesime cime dipinte, testimoniando l’inesorabile arretramento dei ghiacciai e delle linee delle nevicate: “Questa mostra è un’occasione per ripensare al significato ecologico, economico e culturale che rivestono le montagne per noi tutti e per questo motivo la Fondazione partecipa a questa iniziativa, al fine di incentivare una maggiore consapevolezza su questi temi cruciali”, sottolinea il presidente della FLA Matteo Fumagalli.
Ad impreziosire ulteriormente la proposta culturale la contemporanea di una ricca collezione di bronzi e legni “da camera” che spaziano dal 1500 al 1900, riproducenti la fauna che vive nell’arco alpino e molti degli animali che hanno rappresentato per secoli il primo sostentamento delle popolazioni qui insediate: “È una scelta innovativa che tende una volta di più a sottolineare come, quando si parla di montagna, ci si riferisce ad un habitat complesso, dove l’uomo deve imparare a convivere. Per altro, avendolo già sperimentato in altre tappe del percorso espositivo, sarà un’opportunità soprattutto per i più piccoli per accostarsi alla natura attraverso l’arte” conclude Giorgio Cortella.
La mostra è stata realizzata con il contributo di Banca Popolare di Sondrio (Main Partner) e di Impresa Rigamonti (Gold Partner). Altri partner sono: Cantina La Spia, Dario Stazzonelli Vignaiolo ed Editoria Grafica Colombo.
Gli orari di apertura della mostra, ad ingresso libero, sono i seguenti:
MVSA - Museo Valtellinese di Storia ed Arte (Palazzo Sassi de' Lavizzari)
da martedì a domenica 10.00-13.00 e 14.00-18.00
CAST - il Castello delle Storie di montagna (Castello Masegra)
da giovedì a domenica 10.00-13.00 e 14.00-18.00
Informazioni: www.montagnedilombardia.it
PAOLO PUNZO
(Bergamo 1906 – 1979)
Paolo Punzo nasce a Bergamo il 1° marzo 1906, quarto dei sette figli di Antonino - un ufficiale di Nola (Napoli) trasferito nel 1901 al distretto militare della città lombarda - e di Angiolina Rizzo. Autodidatta, si dedica presto alla pittura sfidando la volontà del padre che lo avrebbe voluto commerciante di vini e liquori.
Nel 1929, dopo il matrimonio con Alda Lardini, va a risiedere a Mediglia vicino a Milano, dove nel 1932 nasce il suo unico figlio, Donatello, anch’egli, in seguito, sulle orme del padre, pittore paesaggista. Nel 1939 muore la moglie Alda e, l’anno dopo, Punzo sposa a Bologna Nives Baschiera, una ragazza di Fiume, con cui nell’ottobre del 1940 va ad abitare a Bergamo, accanto alla casa del padre, al 31 di via Di Porta Dipinta.
Accanto al desiderio di riavvicinarsi alla famiglia paterna, non è forse estranea a questa decisione anche la passione per la montagna, cresciuta in quegli anni insieme alla sua vocazione artistica, con cui diventa tutt’uno.
Fin dal 1928 Punzo aveva preso a frequentare le montagne della Valmalenco e della Valfurva, in Valtellina, con soggiorni sempre più lunghi da cui nascono, all’inizio degli anni Trenta, le prime grandiose rappresentazioni del Disgrazia, del Bernina, del Tresero, del Gran Zebrù e delle altre celebri cime delle Retiche e del Parco dello Stelvio che conquistano immediatamente il favore del pubblico e attirano l’attenzione del CAI, il Club Alpino Italiano, su invito del quale Punzo tiene nel 1935 una vasta personale a Sondrio, nella sala del Consiglio comunale, e a Milano nella sede stessa del Club, dove continuerà a esporre ancora negli anni Sessanta.
Sull’onda di questo generale apprezzamento, si fa frenetica, nella seconda metà degli anni Trenta e per tutto il corso degli anni Cinquanta e Sessanta, l’attività espositiva di Punzo (a Sondrio, a Bergamo, a Milano, a Pavia, a Varese, a St. Moritz e a Cortina), che ne consacra, in ambito lombardo, l’immagine di “pittore della montagna”.
A partire dagli anni Cinquanta, Punzo tuttavia non dipinge più solo montagne, laghi e paesaggi alpini d’alta quota, ma anche paesaggi marini di Portofino e della costa ligure, dove trascorre alcuni mesi dell’anno, e ambienti urbani di cittadine alpine come Sondrio, Morbegno, Bergamo o Merano, dove è spesso ospite del fratello Paolo.
In questi nuovi soggetti Punzo sperimenta uno stile più sciolto e aperto alle novità espressive dell’arte moderna, lo stesso che contraddistingue le sue nature morte e il nutrito gruppo dei suoi soggetti floreali degli anni Sessanta.
È una svolta stilistica e tematica che matura parallelamente ai suoi frequenti viaggi di quegli anni in Turchia, in Africa e nell’America Latina, che gli dischiudono nuove culture e nuovi orizzonti e che non rimangono senza influenza sulle ultime fasi della sua attività artistica.
Punzo muore a Bergamo il 31 marzo 1979.
“Paolo Punzo – Montagne di Lombardia”
dal 15 novembre 2024 al 2 febbraio 2025 a Sondrio
Doppio appuntamento con l’originale ed ispirata arte del “pittore della montagna”: settanta opere dell’artista, legato ai paesaggi alpini della provincia di Sondrio, esposte contemporaneamente al MVSA e al CAST. La mostra presenta anche una riflessione sul “climate change” e si completa con una collezione di bronzi “da camera” che riproducono la fauna del territorio.
L’arte di Paolo Punzo, il “pittore della montagna” come è stato definito, sarà protagonista a Sondrio dal 15 novembre al 2 febbraio in una doppia sede espositiva: il MVSA-Museo Valtellinese di Storia ed Arte e il CAST - il Castello delle Storie di montagna.
La mostra “Paolo Punzo. Montagne di Lombardia” - promossa dall’agenzia di comunicazione Welcome con il patrocinio e il contributo del Comune di Sondrio, il patrocinio della Fondazione Lombardia per l’Ambiente (FLA) e il fondamentale sostegno della Banca Popolare di Sondrio (Main Sponsor) - sarà inaugurata venerdì 15 novembre alle ore 18.30 presso la sede del MVSA di Sondrio a Palazzo Sassi de' Lavizzari.
Sondrio è la tappa conclusiva di un progetto espositivo articolato, ideato dall’agenzia di comunicazione Welcome di Bergamo, che da fine 2022 ha visto la mostra toccare diverse tappe: Lecco, Milano (Palazzo Pirelli, sede del Consiglio Regionale della Lombardia), Erba e Bergamo. A comporre la mostra è un’ampia selezione di circa 70 opere provenienti da collezioni private realizzate dall’artista Paolo Punzo (Bergamo 1906-1979), particolarmente legato ai paesaggi alpini della Valtellina e della Valchiavenna. Autodidatta, cresciuto nel CAI, Punzo dipinge spesso en plein air, scalando le cime con tavolozza e colori per restituire nelle sue tele i profili delle rocce, i riflessi della luce sui nevai e quel paesaggismo epico caratterizzato da un’ispirazione sincera e una spontaneità esecutiva che lo allontano da ogni retorica legata alla montagna.
“I quadri di Punzo ritraggono le principali cime lombarde con l’entusiasmo dell’alpinista – spiega Giorgio Cortella di Welcome - affondando le sue radici nel realismo lombardo ma liberandolo da ogni retorica accademica e restituendoci l’immagine vibrante e materica di un paesaggio incantato. E di questo paesaggio sono soprattutto le montagne della provincia di Sondrio ad essere le protagoniste assolute”.
Il progetto è stato accolto con grande favore dall’Amministrazione comunale di Sondrio: “Questa mostra, così ricca e srutturata, rappresenta per l’Amministrazione Comunale di Sondrio un’importante occasione per celebrare le montagne che custodiscono la nostra città e ne disegnano lo skyline. Il pittore Paolo Punzo, pur essendo bergamasco, frequentava con assiduità le nostre montagne, in particolare quelle della Valfurva e della Valmalenco e le restituiva all’occhio dell’appassionato d’arte dopo averle dipinte con la premurosa attenzione di chi conosce la fatica di percorrerle. - afferma Marcella Fratta, Assessore alla Cultura, Educazione e Istruzione del Comune di Sondrio - Punzo sfidava i propri confini interiori anche con le ascese sulle cime che lo aiutavano nella riflessione personale e nella comprensione della natura. Apprezziamo molto la pittura di paesaggio che aiuta nel processo di presa di coscienza del ruolo dell’essere umano nell’ambiente e delle sue responsabilità”.
“Punzo riesce a tradurre in colore e forma la potenza dei paesaggi montani, esplorando la mutevolezza delle luci, delle ombre e dei riflessi che si rincorrono sui crinali. – commenta da parte sua la Direttrice dei Musei Civici del Comune di Sondrio, Alessandra Baruta – Le sue opere rivelano una fusione tra tradizione e modernità, con una tavolozza che contempla sia i toni delicati dell’alba che quelli profondi del tramonto, offrendo agli spettatori uno sguardo intimo e rispettoso verso la natura. Attraverso la sua arte, Paolo Punzo non solo cattura la bellezza delle montagne lombarde, ma invita tutti noi a riconnetterci con il paesaggio che ci circonda. Le sue tele evocano il fascino di una natura silenziosa e imponente, che si rivela solo a chi riesce ad osservarla con attenzione e rispetto”.
Il percorso espositivo è anche l’occasione per una riflessione sul climate change, sviluppata in collaborazione con la Fondazione Lombardia per l’Ambiente (FLA). Sono infatti esposte, in dialogo con le opere del pittore, alcune immagini fotografiche contemporanee realizzate da Alberto Locatelli che ritraggono le medesime cime dipinte, testimoniando l’inesorabile arretramento dei ghiacciai e delle linee delle nevicate: “Questa mostra è un’occasione per ripensare al significato ecologico, economico e culturale che rivestono le montagne per noi tutti e per questo motivo la Fondazione partecipa a questa iniziativa, al fine di incentivare una maggiore consapevolezza su questi temi cruciali”, sottolinea il presidente della FLA Matteo Fumagalli.
Ad impreziosire ulteriormente la proposta culturale la contemporanea di una ricca collezione di bronzi e legni “da camera” che spaziano dal 1500 al 1900, riproducenti la fauna che vive nell’arco alpino e molti degli animali che hanno rappresentato per secoli il primo sostentamento delle popolazioni qui insediate: “È una scelta innovativa che tende una volta di più a sottolineare come, quando si parla di montagna, ci si riferisce ad un habitat complesso, dove l’uomo deve imparare a convivere. Per altro, avendolo già sperimentato in altre tappe del percorso espositivo, sarà un’opportunità soprattutto per i più piccoli per accostarsi alla natura attraverso l’arte” conclude Giorgio Cortella.
La mostra è stata realizzata con il contributo di Banca Popolare di Sondrio (Main Partner) e di Impresa Rigamonti (Gold Partner). Altri partner sono: Cantina La Spia, Dario Stazzonelli Vignaiolo ed Editoria Grafica Colombo.
Gli orari di apertura della mostra, ad ingresso libero, sono i seguenti:
MVSA - Museo Valtellinese di Storia ed Arte (Palazzo Sassi de' Lavizzari)
da martedì a domenica 10.00-13.00 e 14.00-18.00
CAST - il Castello delle Storie di montagna (Castello Masegra)
da giovedì a domenica 10.00-13.00 e 14.00-18.00
Informazioni: www.montagnedilombardia.it
PAOLO PUNZO
(Bergamo 1906 – 1979)
Paolo Punzo nasce a Bergamo il 1° marzo 1906, quarto dei sette figli di Antonino - un ufficiale di Nola (Napoli) trasferito nel 1901 al distretto militare della città lombarda - e di Angiolina Rizzo. Autodidatta, si dedica presto alla pittura sfidando la volontà del padre che lo avrebbe voluto commerciante di vini e liquori.
Nel 1929, dopo il matrimonio con Alda Lardini, va a risiedere a Mediglia vicino a Milano, dove nel 1932 nasce il suo unico figlio, Donatello, anch’egli, in seguito, sulle orme del padre, pittore paesaggista. Nel 1939 muore la moglie Alda e, l’anno dopo, Punzo sposa a Bologna Nives Baschiera, una ragazza di Fiume, con cui nell’ottobre del 1940 va ad abitare a Bergamo, accanto alla casa del padre, al 31 di via Di Porta Dipinta.
Accanto al desiderio di riavvicinarsi alla famiglia paterna, non è forse estranea a questa decisione anche la passione per la montagna, cresciuta in quegli anni insieme alla sua vocazione artistica, con cui diventa tutt’uno.
Fin dal 1928 Punzo aveva preso a frequentare le montagne della Valmalenco e della Valfurva, in Valtellina, con soggiorni sempre più lunghi da cui nascono, all’inizio degli anni Trenta, le prime grandiose rappresentazioni del Disgrazia, del Bernina, del Tresero, del Gran Zebrù e delle altre celebri cime delle Retiche e del Parco dello Stelvio che conquistano immediatamente il favore del pubblico e attirano l’attenzione del CAI, il Club Alpino Italiano, su invito del quale Punzo tiene nel 1935 una vasta personale a Sondrio, nella sala del Consiglio comunale, e a Milano nella sede stessa del Club, dove continuerà a esporre ancora negli anni Sessanta.
Sull’onda di questo generale apprezzamento, si fa frenetica, nella seconda metà degli anni Trenta e per tutto il corso degli anni Cinquanta e Sessanta, l’attività espositiva di Punzo (a Sondrio, a Bergamo, a Milano, a Pavia, a Varese, a St. Moritz e a Cortina), che ne consacra, in ambito lombardo, l’immagine di “pittore della montagna”.
A partire dagli anni Cinquanta, Punzo tuttavia non dipinge più solo montagne, laghi e paesaggi alpini d’alta quota, ma anche paesaggi marini di Portofino e della costa ligure, dove trascorre alcuni mesi dell’anno, e ambienti urbani di cittadine alpine come Sondrio, Morbegno, Bergamo o Merano, dove è spesso ospite del fratello Paolo.
In questi nuovi soggetti Punzo sperimenta uno stile più sciolto e aperto alle novità espressive dell’arte moderna, lo stesso che contraddistingue le sue nature morte e il nutrito gruppo dei suoi soggetti floreali degli anni Sessanta.
È una svolta stilistica e tematica che matura parallelamente ai suoi frequenti viaggi di quegli anni in Turchia, in Africa e nell’America Latina, che gli dischiudono nuove culture e nuovi orizzonti e che non rimangono senza influenza sulle ultime fasi della sua attività artistica.
Punzo muore a Bergamo il 31 marzo 1979.
15
novembre 2024
Paolo Punzo – Montagne di Lombardia
Dal 15 novembre 2024 al 02 febbraio 2025
arte contemporanea
Location
MVSA – Museo Valtellinese di Storia ed Arte
Sondrio, Via Maurizio Quadrio, 27, (SO)
Sondrio, Via Maurizio Quadrio, 27, (SO)
Orario di apertura
Gli orari di apertura della mostra, ad ingresso libero, sono i seguenti:
MVSA - Museo Valtellinese di Storia ed Arte (Palazzo Sassi de' Lavizzari)
da martedì a domenica 10.00-13.00 e 14.00-18.00
CAST - il Castello delle Storie di montagna (Castello Masegra)
da giovedì a domenica 10.00-13.00 e 14.00-18.00
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