La mostra Urbanity – Modern Concept of urbanism racconta la realtà e il pensiero “caleidoscopico” di un artista.

Immagini, quadri, video e suoni stimolano i sensi di uno spettatore/ consumatore che, come all'interno di un imprecisato supermercato, si ritrova ad essere lontano dalla realtà, assoluto, dentro ad una “bolla del consumo” che non gli permette di vedere, sentire, realizzare altro se non l'appagamento del suo ( finto?) desiderio, e così anche in un luogo di mercificazione, l'arte può portare con sé un preciso messaggio.


Paolo Robaudi porta alla luce il tema del “vuoto da riempire” che, insieme alla visione ridondante e moltiplicata del mondo, rappresenta la sua cifra stilistica principale.


Le foto, i quadri, i video e le installazioni, sono frutto della sua esperienza di viaggio : “L'esperienza personale è la materia del mio lavoro. Ho conosciuto realtà diverse e davanti ai quadri/ situazione ho riempito i miei spazi vuoti, spazi che si ricreano ogni volta che affronto nuove immagini”.


I temi delle merce e della mercificazione, così cari alla pop art, ritornano nella mostra di Robaudi in una veste diversa, più celata, ragionata, e sicuramente molto più critica verso lo stesso mondo dell'arte e delle cultura.

Paolo Robaudi è nato a Milano il 23 maggio 1967. Figlio d'arte (la madre Claudia grafica e pittrice
il padre, Mario Robaudi, scultore), cresce tra pennelli, caratteri, colori ed argilla, nei vari studi di diversi artisti milanesi. Si è diplomato in scenografia presso l’ Accademia di Brera specializzandosi in seguito in Arti Multimediali del Cinema e del Video con indirizzo documentaristico. Ha esposto le sue opere a Milano Bilbao e Chicago