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Paolo Topy – Corpus
La personale di Paolo Topy “Corpus” presenta una selezione di opere realizzate tra il 2012 e il 2018. Il titolo della mostra fa riferimento al corpo umano, tema che l’artista approfondisce e con il quale instaura un rapporto profondo, spesso metaforico, legato agli oggetti del quotidiano.
Comunicato stampa
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Area35 Art Gallery ospita la personale di Paolo Topy “Corpus”, curata da Yves Peltier ed esposta dal 4 maggio al 29 giugno. Il titolo della mostra fa espressamente riferimento al corpo umano, tema che l’artista approfondisce e con il quale instaura un rapporto profondo, spesso metaforico, legato agli oggetti del quotidiano.
La selezione di opere fotografiche esposte, realizzate tra il 2012 e il 2018, illustra come per Topy ogni lavoro sia parte integrante della sua ricerca, in cui utilizza la fotografia come medium per esprimere una riflessione più ampia, che parte da una costruzione mentale e che l'atto fotografico rivela.
L’esposizione permette di entrare in stretto contatto con l’artista attraverso un percorso che conduce a una consapevolezza maggiore del corpo e all’incontro con l’altro con uno sguardo sul rapporto che il mondo occidentale ha avuto nel tempo.
La rappresentazione del corpo resa dall’artista è caratterizzata da una forte dualità. In alcune opere infatti come Les Mégères, Theater, Cerise de Printemps, alternando con la precisione dello strumento fotografico sia il suo dettaglio, quindi la sua realtà oggettiva, sia una sua effigie, ovvero un sostituto che possa fungere da ipotetico velo di Maya, Paolo Topy ci invita ad oltrepassare tale illusione. In altre invece l'assenza plateale e dirompente del corpo stesso, la sua evocazione, come in Workers, Goodbye, Cotton-bud, Soap opera, Pain, testimonia come l’artista, nascondendone l'immagine diretta, ci propone di accedere a mondi diversi da quello della percezione sensoriale per comprenderne appieno il significato.
Les Mégères, raffigura tre busti di epoca antica, scolpiti secondo le rigide regole di proporzione in cui Topy, nella sua inquadratura frontale, mette in discussione la visione legata al modo accademico e fa emergere i temperamenti delle tre donne propri della vita popolare del tempo, ma ancora oggi diffusi. Theatre invita a riflettere sulla strumentalizzazione del corpo di Cristo morto, così rappresentato in passato per suscitare sentimenti di compassione. La scultura dalla pallida carnagione, con una postura di abbandono di fronte alla morte, chiusa in una teca di vetro arredata con tendaggi, allude a una teatralità che condiziona i sentimenti di chi guarda. Nel suo scatto l’artista propone una diversa lettura: una visione consapevole e neutrale, che dà spazio a una totale e libera interpretazione. In Cerise de printemps, il corpo femminile, senza nessuna concessione alla sensualità e all'erotismo, viene fotografato ponendo l’accento sui segni lasciati dalla maternità: il sovrappeso, le fitte smagliature e parallelamente sul disagio di una vita difficile.
L’allusione al corpo, non rappresentato esplicitamente, ma tuttavia evocato in maniera evidente è spesso legata a tematiche che riguardano la realtà e la società attuale.
Paolo Topy, con spiccata sensibilità, approfondisce il tema delle migrazioni come nella serie Goodbye, realizzata in un centro di accoglienza per i migranti, dove documenta con vestiti appesi o appoggiati sui ventilatori la fragilità e la precarietà di queste persone. Il ritratto Mohamed dall’espressione tranquilla che ispira dolcezza rappresenta una persona senza fissa dimora e simbolo di un’umanità violata. L’uomo mostra con il dito un piccolo tatuaggio sul suo braccio, un gesto che coinvolge e rivela, in un’intimità condivisa spontaneamente, un corpo fragile, maltrattato dalla vita, che conduce riflettere sul concetto di umanità.
La mostra gode del patrocinio del Consolato Generale di Francia a Milano e dell’Institut Français di Milano ed è accompagnata da un catalogo, in italiano, francese e inglese, edito da Area35 Art Gallery con testo critico di Yves Peltier e introduzione di Giacomo Marco Valerio.
In concomitanza con la personale di Paolo Topy presso Area35, l’opera dal titolo Exotica è esposta dall’11 aprile al 29 giugno presso il Grand Hotel et de Milan.
Cenni Biografici. Paolo Topy artista italo-francese, nato in Libia nel 1966, attualmente vive e lavora a Nizza. Nel corso della sua carriera ha realizzato numerose mostre personali e collettive in spazi pubblici e privati. Si ricordano: la collettiva itinerante “13x17” curata da Philippe Daverio (2005-2007), la personale esposta presso la Triennale di Milano (2006), la partecipazione alla Biennale d’Art Contemporain de l’UMAM a Chateau-Musee Grimaldi, Cagnes-sur-Mer (2014), nel 2015 / 2016 tiene una una personale e partecipa a una collettiva presso il Museo di Madoura, luogo d’arte, di storia e di creazione (Vallauris, Francia) e nel 2017 l’importante personale “Humanitas” presso il Duomo e il Comune di Massa. www.paolotopy.com
Area35 Art Gallery di Giacomo Marco Valerio apre nel 2009 a Milano e si propone come polo culturale dell’arte contemporanea a livello internazionale. La sua attività e la sua missione sono incentrate sulla creazione di ponti e scambi culturali tra artisti italiani e internazionali a livello multidisciplinare.
Dal 2018 la galleria, oltre al grande spazio espositivo, offre la Project Room, una sala dedicata alla promozione di giovani artisti emergenti volta ad un maggiore coinvolgimento del pubblico.
Fra le maggiori esposizioni si ricordano: nel 2010 Andy Warhol, dal 2011 la quinquennale ad Hangzhou in Cina con l’artista e professore emerito Luo Qi; nel 2014 espone Jacques Toussaint in collaborazione con l’Institut Français di Milano. Nel 2017 Area35 sostiene e partecipa al progetto “Inclusioni” con la Diocesi di Massa, il Comune e la Regione Toscana realizzando l’esposizione di Paolo Topy e Federico Garibaldi in varie sedi istituzionali, fra cui il Duomo di Massa.
Area35 ha dedicato numerose mostre personali ad artisti emergenti e consolidati quali Nino Alfieri, Giovanni Cerri, Barbara Colombo, Nicola Evangelisti, Gian Piero Gasparini, Pietro Geranzani, Marco Mendeni, Ernesto Morales.
Cosciente della mutevole e frizzante situazione dell’arte internazionale Area35 realizza e promuove esposizioni in Italia e all’estero attraverso partecipazioni e collaborazioni con alcune gallerie internazionali, musei, ambasciate e consolati di Argentina, Danimarca, Francia, Polonia, Slovacchia, Spagna e Ungheria.
La selezione di opere fotografiche esposte, realizzate tra il 2012 e il 2018, illustra come per Topy ogni lavoro sia parte integrante della sua ricerca, in cui utilizza la fotografia come medium per esprimere una riflessione più ampia, che parte da una costruzione mentale e che l'atto fotografico rivela.
L’esposizione permette di entrare in stretto contatto con l’artista attraverso un percorso che conduce a una consapevolezza maggiore del corpo e all’incontro con l’altro con uno sguardo sul rapporto che il mondo occidentale ha avuto nel tempo.
La rappresentazione del corpo resa dall’artista è caratterizzata da una forte dualità. In alcune opere infatti come Les Mégères, Theater, Cerise de Printemps, alternando con la precisione dello strumento fotografico sia il suo dettaglio, quindi la sua realtà oggettiva, sia una sua effigie, ovvero un sostituto che possa fungere da ipotetico velo di Maya, Paolo Topy ci invita ad oltrepassare tale illusione. In altre invece l'assenza plateale e dirompente del corpo stesso, la sua evocazione, come in Workers, Goodbye, Cotton-bud, Soap opera, Pain, testimonia come l’artista, nascondendone l'immagine diretta, ci propone di accedere a mondi diversi da quello della percezione sensoriale per comprenderne appieno il significato.
Les Mégères, raffigura tre busti di epoca antica, scolpiti secondo le rigide regole di proporzione in cui Topy, nella sua inquadratura frontale, mette in discussione la visione legata al modo accademico e fa emergere i temperamenti delle tre donne propri della vita popolare del tempo, ma ancora oggi diffusi. Theatre invita a riflettere sulla strumentalizzazione del corpo di Cristo morto, così rappresentato in passato per suscitare sentimenti di compassione. La scultura dalla pallida carnagione, con una postura di abbandono di fronte alla morte, chiusa in una teca di vetro arredata con tendaggi, allude a una teatralità che condiziona i sentimenti di chi guarda. Nel suo scatto l’artista propone una diversa lettura: una visione consapevole e neutrale, che dà spazio a una totale e libera interpretazione. In Cerise de printemps, il corpo femminile, senza nessuna concessione alla sensualità e all'erotismo, viene fotografato ponendo l’accento sui segni lasciati dalla maternità: il sovrappeso, le fitte smagliature e parallelamente sul disagio di una vita difficile.
L’allusione al corpo, non rappresentato esplicitamente, ma tuttavia evocato in maniera evidente è spesso legata a tematiche che riguardano la realtà e la società attuale.
Paolo Topy, con spiccata sensibilità, approfondisce il tema delle migrazioni come nella serie Goodbye, realizzata in un centro di accoglienza per i migranti, dove documenta con vestiti appesi o appoggiati sui ventilatori la fragilità e la precarietà di queste persone. Il ritratto Mohamed dall’espressione tranquilla che ispira dolcezza rappresenta una persona senza fissa dimora e simbolo di un’umanità violata. L’uomo mostra con il dito un piccolo tatuaggio sul suo braccio, un gesto che coinvolge e rivela, in un’intimità condivisa spontaneamente, un corpo fragile, maltrattato dalla vita, che conduce riflettere sul concetto di umanità.
La mostra gode del patrocinio del Consolato Generale di Francia a Milano e dell’Institut Français di Milano ed è accompagnata da un catalogo, in italiano, francese e inglese, edito da Area35 Art Gallery con testo critico di Yves Peltier e introduzione di Giacomo Marco Valerio.
In concomitanza con la personale di Paolo Topy presso Area35, l’opera dal titolo Exotica è esposta dall’11 aprile al 29 giugno presso il Grand Hotel et de Milan.
Cenni Biografici. Paolo Topy artista italo-francese, nato in Libia nel 1966, attualmente vive e lavora a Nizza. Nel corso della sua carriera ha realizzato numerose mostre personali e collettive in spazi pubblici e privati. Si ricordano: la collettiva itinerante “13x17” curata da Philippe Daverio (2005-2007), la personale esposta presso la Triennale di Milano (2006), la partecipazione alla Biennale d’Art Contemporain de l’UMAM a Chateau-Musee Grimaldi, Cagnes-sur-Mer (2014), nel 2015 / 2016 tiene una una personale e partecipa a una collettiva presso il Museo di Madoura, luogo d’arte, di storia e di creazione (Vallauris, Francia) e nel 2017 l’importante personale “Humanitas” presso il Duomo e il Comune di Massa. www.paolotopy.com
Area35 Art Gallery di Giacomo Marco Valerio apre nel 2009 a Milano e si propone come polo culturale dell’arte contemporanea a livello internazionale. La sua attività e la sua missione sono incentrate sulla creazione di ponti e scambi culturali tra artisti italiani e internazionali a livello multidisciplinare.
Dal 2018 la galleria, oltre al grande spazio espositivo, offre la Project Room, una sala dedicata alla promozione di giovani artisti emergenti volta ad un maggiore coinvolgimento del pubblico.
Fra le maggiori esposizioni si ricordano: nel 2010 Andy Warhol, dal 2011 la quinquennale ad Hangzhou in Cina con l’artista e professore emerito Luo Qi; nel 2014 espone Jacques Toussaint in collaborazione con l’Institut Français di Milano. Nel 2017 Area35 sostiene e partecipa al progetto “Inclusioni” con la Diocesi di Massa, il Comune e la Regione Toscana realizzando l’esposizione di Paolo Topy e Federico Garibaldi in varie sedi istituzionali, fra cui il Duomo di Massa.
Area35 ha dedicato numerose mostre personali ad artisti emergenti e consolidati quali Nino Alfieri, Giovanni Cerri, Barbara Colombo, Nicola Evangelisti, Gian Piero Gasparini, Pietro Geranzani, Marco Mendeni, Ernesto Morales.
Cosciente della mutevole e frizzante situazione dell’arte internazionale Area35 realizza e promuove esposizioni in Italia e all’estero attraverso partecipazioni e collaborazioni con alcune gallerie internazionali, musei, ambasciate e consolati di Argentina, Danimarca, Francia, Polonia, Slovacchia, Spagna e Ungheria.
03
maggio 2018
Paolo Topy – Corpus
Dal 03 maggio al 29 giugno 2018
fotografia
arte contemporanea
arte contemporanea
Location
AREA35 ARTGALLERY
Milano, Via Vigevano, 35, (Milano)
Milano, Via Vigevano, 35, (Milano)
Orario di apertura
da martedì a venerdì ore 15.30-19.30
Vernissage
3 Maggio 2018, ore 18.30
Autore
Curatore