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Paolo Volta – Sequenze, pieni e vuoti di una città
Il mondo non è un oggetto statico, bensì un’idea dinamica; non realtà concreta, ma rappresentazione astratta.Ne consegue che “fine del mondo” non è la distruzione del pianeta e la fine della razza umana.”Fine del mondo” significa che si smetterà di interpretare la realtà nel modo oggi convenzionale.
Comunicato stampa
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Per “Sequenze - pieni e vuoti di una città”
Discorso sulle cose ultime
L'Escatologia è una dottrina filosofica e teologica concernente la vita individuale dopo la morte e la condizione finale del mondo”.
Benché la riflessione escatologica presupponga un notevole livello di raffinatezza dottrinale e speculativa, sono ravvisabili elementi di riflessione escatologica anche nei miti delle popolazioni cosiddette primitive o nei sistemi di credenze elaborati dalle religioni storiche. I lineamenti delle dottrine escatologiche, tuttavia, variano conformemente alle caratteristiche dell’ambiente culturale e dei popoli.
Il mondo occidentale è più legato alle visioni mistiche e alle profezie in chiave allegorica, primo fra tutte il libro dell'Apocalisse - o, nell'antico testamento, i libri di Daniele e di Geremia.
Con un'avvertenza, apparentemente poco rilevante, ma in realtà della più fondamentale importanza: il concetto di "mondo" è un concetto assolutamente soggettivo. "Mondo" non è il pianeta Terra, bensì la rappresentazione che ognuno di noi si fa del luogo in cui si trova a vivere. Il mondo non è un oggetto statico, bensì un'idea dinamica (una sequenza di eventi); non una realtà concreta, bensì una rappresentazione astratta. Ne consegue che "fine del mondo" non implica la distruzione del pianeta e la fine della razza umana. "Fine del mondo" significa che si smetterà di interpretare la realtà nel modo oggi convenzionale, e si comincerà a concepire un diverso significato dell'esistenza. La "fine del mondo" non porterà allo sterminio del genere umano e delle sue opere, ma a una rivoluzione nel modo di pensare e conseguentemente in quello di vivere. Ma la rivoluzione più importante sarà la capacità dell’uomo di leggere la città con occhio dinamico, come una sequenza infinita di pieni e vuoti dove rinnovare e innovare continuamente il proprio operare.
Anonimo
Discorso sulle cose ultime
L'Escatologia è una dottrina filosofica e teologica concernente la vita individuale dopo la morte e la condizione finale del mondo”.
Benché la riflessione escatologica presupponga un notevole livello di raffinatezza dottrinale e speculativa, sono ravvisabili elementi di riflessione escatologica anche nei miti delle popolazioni cosiddette primitive o nei sistemi di credenze elaborati dalle religioni storiche. I lineamenti delle dottrine escatologiche, tuttavia, variano conformemente alle caratteristiche dell’ambiente culturale e dei popoli.
Il mondo occidentale è più legato alle visioni mistiche e alle profezie in chiave allegorica, primo fra tutte il libro dell'Apocalisse - o, nell'antico testamento, i libri di Daniele e di Geremia.
Con un'avvertenza, apparentemente poco rilevante, ma in realtà della più fondamentale importanza: il concetto di "mondo" è un concetto assolutamente soggettivo. "Mondo" non è il pianeta Terra, bensì la rappresentazione che ognuno di noi si fa del luogo in cui si trova a vivere. Il mondo non è un oggetto statico, bensì un'idea dinamica (una sequenza di eventi); non una realtà concreta, bensì una rappresentazione astratta. Ne consegue che "fine del mondo" non implica la distruzione del pianeta e la fine della razza umana. "Fine del mondo" significa che si smetterà di interpretare la realtà nel modo oggi convenzionale, e si comincerà a concepire un diverso significato dell'esistenza. La "fine del mondo" non porterà allo sterminio del genere umano e delle sue opere, ma a una rivoluzione nel modo di pensare e conseguentemente in quello di vivere. Ma la rivoluzione più importante sarà la capacità dell’uomo di leggere la città con occhio dinamico, come una sequenza infinita di pieni e vuoti dove rinnovare e innovare continuamente il proprio operare.
Anonimo
13
settembre 2014
Paolo Volta – Sequenze, pieni e vuoti di una città
Dal 13 al 23 settembre 2014
arte moderna e contemporanea
Location
STUDIO D’ARTE GIANFRANCO GOBERTI
Ferrara, Via Vignatagliata, 33a, (Ferrara)
Ferrara, Via Vignatagliata, 33a, (Ferrara)
Orario di apertura
17.00-19.30 dal lunedì al sabato
Vernissage
13 Settembre 2014, ore 18.30
Autore
Curatore