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Parastou Forouhar – He Kills Me He Kills Me Not
Parastou Forouhar impiega le tecniche più svariate, dal video alla pittura, dalla scultura alla fotografia per raccontare una storia personale che è al tempo stesso una denuncia politica e sociale.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
L’Iran è ancora una volta protagonista presso Verso Artecontemporanea con la
personale di Parastou Forouhar, iraniana di adozione tedesca.
L’artista ha concepito, per gli spazi della galleria, una grande installazione sitespecific
che raccoglie alcune tra le serie di lavori più recenti e significative della
propria ricerca.
Parastou Forouhar impiega le tecniche più svariate, dal video alla pittura, dalla
scultura alla fotografia per raccontare una storia personale che è al tempo stesso
una denuncia politica e sociale.
Nel 1998, il brutale omicidio di entrambi i genitori, Dariush and Parvaneh Forouhar,
intellettuali e attivisti oppositori del regime, scava una ferita profonda nell’animo
dell’artista e segna l’inizio di una battaglia per trovare gli assassini e ottenere
giustizia per la propria famiglia e per le altre vittime del regime.
La violenza s’insinua nella trama delle sue opere non già in modo drammatico ed
eclatante ma sottilmente attraverso un’ironia rigorosa e tranchant. Parastou Foruohar
sembra aver ereditato dai genitori lo stesso spirito eversivo e lo stesso amore per la
precisione lessicale. Ciò le consente di trasformare una tragedia in una sorta di
“commedia nera” grazie al suo non comune senso dell’umorismo.
Un lavoro dalle forti implicazioni politiche ed etiche parla per mezzo di immagini
essenziali e inequivocabili. Il critico Russel Hurris definisce questo linguaggio con
l’espressione “automatic recognition of the unfamiliar” ovvero il riconoscimento
automatico dell’inconsueto che fa scattare nell’osservatore un’immediata sensazione
di stupore e straniamento.
Le accattivanti composizioni di silhouette umane dai colori sgargianti sono crudeli
rappresentazioni: “La vita nel mondo delle antiche miniature persiane è
insopportabile. Alle persone è assegnato un posto in base alla posizione del corpo e
al colore, in modo che la loro presenza amplifichi l’ordine decorativo. Con grande
fatica sono scampata a questo ruolo e mi rifiuto di essere trascinata di nuovo in una
tale condizione, all’interno del soffocante regno degli schemi prestabiliti.”
Parastou Forouhar nasce nel 1962 a Tehran, e dal 1991 vive e lavora in Germania. Ha conseguito la
laurea in Arte all’Università di Tehran nel 1990 e poi un Master presso la “Hochschule für Gestaltung” di
Offenbach am Main, Germania (1994). Tra le più recenti personali ricordiamo: Parastou Forouhar, Rose
Issa Projects at Leighton House Museum, Londra, UK (2010); Parastou Forouhar, Karin Sachs Gallery,
Monaco di Baviera, Germania (2009); Links of Violence, Orgel Fabrik, Karlsruhe, Germania (2009); I
Surrender, Azad Gallery, Tehran, Iran (2009); Parade, Kunsthalle Vierseithof, Lückenwalde, Germania
(2008). Mentre tra le collettive: Face au mur. Papiers peints contemporains, Mudac, Losanna, Svizzera
(3 nov. 2010 – 13 feb. 2011); Iran diVerso: Black or White?, Verso Artecontemporanea, Torino (2010);
Krieg/Individuum (War/Person), Ausstellungshalle Zeitgenössische, Kunst Münster, Germania (2010);
Memorie Velate/Veiled Memoirs, XIV Biennale Donna, Ferrara, (2010); Die Macht Des Ornaments (The
Power of Ornament), Belvedere, Vienna, Austria (2009); Traum und Wirklichkeit (Dreams and Reality),
mostra itinerante: Zentrum Paul Klee, Berna, Svizzera and BM Suma Contemporary Art Centre, Istanbul,
Turchia (2009); Rebelle, Museum of Modern Art, Arnhem, Paesi Bassi (2009); Taswir: Pictorial Mappings
of Islam and Modernity, Martin Gropius Bau, Berlino, Germania (2009); Incheon Women Artists’
Biennale, Corea del Sud (2009); Iran Inside Out, Chelsea Art Museum, New York, USA (2009).
personale di Parastou Forouhar, iraniana di adozione tedesca.
L’artista ha concepito, per gli spazi della galleria, una grande installazione sitespecific
che raccoglie alcune tra le serie di lavori più recenti e significative della
propria ricerca.
Parastou Forouhar impiega le tecniche più svariate, dal video alla pittura, dalla
scultura alla fotografia per raccontare una storia personale che è al tempo stesso
una denuncia politica e sociale.
Nel 1998, il brutale omicidio di entrambi i genitori, Dariush and Parvaneh Forouhar,
intellettuali e attivisti oppositori del regime, scava una ferita profonda nell’animo
dell’artista e segna l’inizio di una battaglia per trovare gli assassini e ottenere
giustizia per la propria famiglia e per le altre vittime del regime.
La violenza s’insinua nella trama delle sue opere non già in modo drammatico ed
eclatante ma sottilmente attraverso un’ironia rigorosa e tranchant. Parastou Foruohar
sembra aver ereditato dai genitori lo stesso spirito eversivo e lo stesso amore per la
precisione lessicale. Ciò le consente di trasformare una tragedia in una sorta di
“commedia nera” grazie al suo non comune senso dell’umorismo.
Un lavoro dalle forti implicazioni politiche ed etiche parla per mezzo di immagini
essenziali e inequivocabili. Il critico Russel Hurris definisce questo linguaggio con
l’espressione “automatic recognition of the unfamiliar” ovvero il riconoscimento
automatico dell’inconsueto che fa scattare nell’osservatore un’immediata sensazione
di stupore e straniamento.
Le accattivanti composizioni di silhouette umane dai colori sgargianti sono crudeli
rappresentazioni: “La vita nel mondo delle antiche miniature persiane è
insopportabile. Alle persone è assegnato un posto in base alla posizione del corpo e
al colore, in modo che la loro presenza amplifichi l’ordine decorativo. Con grande
fatica sono scampata a questo ruolo e mi rifiuto di essere trascinata di nuovo in una
tale condizione, all’interno del soffocante regno degli schemi prestabiliti.”
Parastou Forouhar nasce nel 1962 a Tehran, e dal 1991 vive e lavora in Germania. Ha conseguito la
laurea in Arte all’Università di Tehran nel 1990 e poi un Master presso la “Hochschule für Gestaltung” di
Offenbach am Main, Germania (1994). Tra le più recenti personali ricordiamo: Parastou Forouhar, Rose
Issa Projects at Leighton House Museum, Londra, UK (2010); Parastou Forouhar, Karin Sachs Gallery,
Monaco di Baviera, Germania (2009); Links of Violence, Orgel Fabrik, Karlsruhe, Germania (2009); I
Surrender, Azad Gallery, Tehran, Iran (2009); Parade, Kunsthalle Vierseithof, Lückenwalde, Germania
(2008). Mentre tra le collettive: Face au mur. Papiers peints contemporains, Mudac, Losanna, Svizzera
(3 nov. 2010 – 13 feb. 2011); Iran diVerso: Black or White?, Verso Artecontemporanea, Torino (2010);
Krieg/Individuum (War/Person), Ausstellungshalle Zeitgenössische, Kunst Münster, Germania (2010);
Memorie Velate/Veiled Memoirs, XIV Biennale Donna, Ferrara, (2010); Die Macht Des Ornaments (The
Power of Ornament), Belvedere, Vienna, Austria (2009); Traum und Wirklichkeit (Dreams and Reality),
mostra itinerante: Zentrum Paul Klee, Berna, Svizzera and BM Suma Contemporary Art Centre, Istanbul,
Turchia (2009); Rebelle, Museum of Modern Art, Arnhem, Paesi Bassi (2009); Taswir: Pictorial Mappings
of Islam and Modernity, Martin Gropius Bau, Berlino, Germania (2009); Incheon Women Artists’
Biennale, Corea del Sud (2009); Iran Inside Out, Chelsea Art Museum, New York, USA (2009).
09
dicembre 2010
Parastou Forouhar – He Kills Me He Kills Me Not
Dal 09 dicembre 2010 al 09 aprile 2011
arte contemporanea
Location
VERSO ARTECONTEMPORANEA
Torino, Via Pesaro, 22, (Torino)
Torino, Via Pesaro, 22, (Torino)
Orario di apertura
da martedì a sabato ore 15-19 oppure su prenotazione
Vernissage
9 Dicembre 2010, ore 18.30
Autore