Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Paride Bianco – Inediti ‘80
27 splendidi lavori mai esposti, dipinti da Paride Bianco verso la fine degli Anni Ottanta, in piena ricerca linguistica, in un periodo chiave dell’indagine del frottage traslato nella metafora linguistica del calco come prossimità d’approdo al dato reale.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
“Inediti ‘80” è il titolo della mostra del pittore Paride Bianco, ospitata prossimamente negli spazi dello Studio Arte Mes3 in Livorno.
Il vernissage della mostra curata da Giuliana Donzello si terrà
venerdì 10 novembre 2017 alle ore 18.00
presso la galleria sita in via Verdi 40.
“La mostra apre a 27 lavori mai esposti, dipinti da Paride Bianco verso la fine degli Anni Ottanta, in piena ricerca del senso espressivo del linguaggio iconico e aniconico, in un periodo chiave dell’indagine del frottage traslato nella metafora linguistica del calco come prossimità d’approdo al dato reale.
L’esposizione è la testimonianza dell’essere utopico del “cercato”: ciò che fino ad un attimo fa non era, una volta trovato e rivelato come esistente ne indica il senso, ovvero la direzione dell’intelligere e della comprensione come dinamica dell’opera, la cui essenza è e rimane la sua esistenza, non staccata qui dalla tradizione, ma ancorata dove il bisogno di andare oltre è più impellente.
La necessità di un ubi consistam, un fondamento per agire con coerenza e stabilità, consegna un orizzonte di certezze compositive, laddove il sondare un proprio sedimento costituito da analisi e verifiche, sia sul piano plastico, che sul colore è più profondo e critico.
L’esito di una tale indagine, verosimilmente fruibile nella lettura complessiva della mostra, apre a un percorso chiaro e senza incertezze, pur nella ricchezza delle soluzioni, di cui sembra farsi carico ogni singola tela. Un attingere inevitabile al sentimento, affinché la verità disvelata si configuri in una presenza che “sostanzi” l’opera. Non più, quindi, soluzioni frenetiche o passaggi vuoti per riempire.
L’ostatismo, dipendente per sua natura da un elemento plastico, finisce per fondersi con esso: testimonianza testuale dell’oggetto bassorilievo, che trasferitosi come segno “si significa” sulla tela o sulla carta. Pictura pura.
Il traguardo, che l’artista ha raggiunto attraverso un modus operandi esclusivo, dimostra la possibilità di poter percorrere l’iconicità come unica modalità: l’opera si presenta già conformata. A lui, dunque, il compito di aggiungere o intervenire secondo quanto il suo senso estetico gli impone.
La teknè esige un costante allineamento con i passati movimenti. Chi li ha succeduti si è sempre dovuto misurare con il problema della continuità e del progressivo passaggio.
Attraverso il processo ostativo Paride ha dimostrato nei decenni trascorsi di saper promuovere il nuovo negli interstizi del vecchio. È solo così che si perpetua la grande Arte, quella che non muore e non si spegne.
Paride Bianco, livornese d’adozione, nasce il 2 marzo 1944 a Martellago (VE). E’ discendente per linea materna da Domenico Zampieri, detto il Domenichino ed è riconosciuto grande erede della tradizione coloristica veneta.
Nasce “artisticamente” a Milano.
Nella Venezia di Novati, Seibezzi, Guidi, Gianquinto, Borsato Paride guarda ad Armando Pizzinato, di cui condivide l’idea politica, lo studio dei segni (Il partigiano) e il concetto di rapporto artista-tempo.
Cresciuto nello spirito sessantottino a vocazione antiaccademica, Paride studia la storia dell’arte, l’anatomia artistica, si confronta con altri giovani artisti e tenta una prima esperienza in linea con lo spazialismo, nella sua prima mostra di disegni a china alla Galleria “La Torre” di Mestre (1968), il cui originale de “Il recinto” è conservato nella documentazione dell’A.S.A.C (Archivio storico delle arti contemporanee della Biennale di Venezia).
Vernissage con brindisi
Per informazioni: 347.9161602 - 347.7844041 - e-mail studioartemes3@tiscali.it www.studioartemes3.it
Ufficio stampa:
Giuliana Donzello
mobile +39 3477844041
Il vernissage della mostra curata da Giuliana Donzello si terrà
venerdì 10 novembre 2017 alle ore 18.00
presso la galleria sita in via Verdi 40.
“La mostra apre a 27 lavori mai esposti, dipinti da Paride Bianco verso la fine degli Anni Ottanta, in piena ricerca del senso espressivo del linguaggio iconico e aniconico, in un periodo chiave dell’indagine del frottage traslato nella metafora linguistica del calco come prossimità d’approdo al dato reale.
L’esposizione è la testimonianza dell’essere utopico del “cercato”: ciò che fino ad un attimo fa non era, una volta trovato e rivelato come esistente ne indica il senso, ovvero la direzione dell’intelligere e della comprensione come dinamica dell’opera, la cui essenza è e rimane la sua esistenza, non staccata qui dalla tradizione, ma ancorata dove il bisogno di andare oltre è più impellente.
La necessità di un ubi consistam, un fondamento per agire con coerenza e stabilità, consegna un orizzonte di certezze compositive, laddove il sondare un proprio sedimento costituito da analisi e verifiche, sia sul piano plastico, che sul colore è più profondo e critico.
L’esito di una tale indagine, verosimilmente fruibile nella lettura complessiva della mostra, apre a un percorso chiaro e senza incertezze, pur nella ricchezza delle soluzioni, di cui sembra farsi carico ogni singola tela. Un attingere inevitabile al sentimento, affinché la verità disvelata si configuri in una presenza che “sostanzi” l’opera. Non più, quindi, soluzioni frenetiche o passaggi vuoti per riempire.
L’ostatismo, dipendente per sua natura da un elemento plastico, finisce per fondersi con esso: testimonianza testuale dell’oggetto bassorilievo, che trasferitosi come segno “si significa” sulla tela o sulla carta. Pictura pura.
Il traguardo, che l’artista ha raggiunto attraverso un modus operandi esclusivo, dimostra la possibilità di poter percorrere l’iconicità come unica modalità: l’opera si presenta già conformata. A lui, dunque, il compito di aggiungere o intervenire secondo quanto il suo senso estetico gli impone.
La teknè esige un costante allineamento con i passati movimenti. Chi li ha succeduti si è sempre dovuto misurare con il problema della continuità e del progressivo passaggio.
Attraverso il processo ostativo Paride ha dimostrato nei decenni trascorsi di saper promuovere il nuovo negli interstizi del vecchio. È solo così che si perpetua la grande Arte, quella che non muore e non si spegne.
Paride Bianco, livornese d’adozione, nasce il 2 marzo 1944 a Martellago (VE). E’ discendente per linea materna da Domenico Zampieri, detto il Domenichino ed è riconosciuto grande erede della tradizione coloristica veneta.
Nasce “artisticamente” a Milano.
Nella Venezia di Novati, Seibezzi, Guidi, Gianquinto, Borsato Paride guarda ad Armando Pizzinato, di cui condivide l’idea politica, lo studio dei segni (Il partigiano) e il concetto di rapporto artista-tempo.
Cresciuto nello spirito sessantottino a vocazione antiaccademica, Paride studia la storia dell’arte, l’anatomia artistica, si confronta con altri giovani artisti e tenta una prima esperienza in linea con lo spazialismo, nella sua prima mostra di disegni a china alla Galleria “La Torre” di Mestre (1968), il cui originale de “Il recinto” è conservato nella documentazione dell’A.S.A.C (Archivio storico delle arti contemporanee della Biennale di Venezia).
Vernissage con brindisi
Per informazioni: 347.9161602 - 347.7844041 - e-mail studioartemes3@tiscali.it www.studioartemes3.it
Ufficio stampa:
Giuliana Donzello
mobile +39 3477844041
10
novembre 2017
Paride Bianco – Inediti ‘80
Dal 10 novembre al 30 dicembre 2017
arte contemporanea
Location
STUDIO D’ARTE MES3
Livorno, Via Giuseppe Verdi, 40, (Livorno)
Livorno, Via Giuseppe Verdi, 40, (Livorno)
Orario di apertura
da martedì a sabato, ore 10.00 alle 12.30 e dalle 16 alle 19.
Vernissage
10 Novembre 2017, ore 18
Autore
Curatore