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Paride Petrei – Ex societate imaginis
L’artista interpreta e rielabora una sorta di vuoto cognitivo, il cui involucro, la cui struttura esterna viene privata del suo significato, della sua ragion d’essere per lasciare che ciò che la riempie, l’assenza, si formalizzi e assuma un ruolo preminente.
Comunicato stampa
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Per la sua personale presso la galleria Cesare Manzo a Roma, l'artista Paride Petrei parte da un'espressione convenzionale, ...ex societate imaginis..., cui generalmente i biologi, al termine delle proprie ricerche, ricorrono nelle relazioni finali per descrivere un'entità naturale non classificata ma che per pura similitudine di forma viene associata ad una determinata specie.
Si tratta di una formula che l'artista interpreta e rielabora come una sorta di vuoto cognitivo, il cui involucro, la cui struttura esterna viene privata del suo significato, della sua ragion d'essere per lasciare che ciò che la riempie, l'assenza, si formalizzi e assuma un ruolo preminente. I volumi di grotte, eremi e bunker vengono cristallizzati all'interno di pretestuosi sarcofagi, contenitori di uno spazio sottratto alla vista. Le cavità lentamente si saturano di significati generati da tensioni umane che, convertendosi in energie fisiche, attraversano le sculture sotto forma di soffi d'aria e getti d'acqua. Parallelamente, nei disegni alle pareti, partendo dalla descrizione altamente formalizzata che gli entomologi forniscono per la definizione di una nuova specie, l’artista affida al segno che si sviluppa in immagini, il senso proprio di esseri la cui esistenza si cela nei meandri del sottosuolo, animali troglobi, la cui forma reale e ipotizzata rimane secondaria rispetto alla forza dell'immaginifico. Il valore intrinseco alla struttura trasmigra così dalla realtà descritta all'immagine rappresentata, da ciò che è scientificamente spiegato a ciò che è concretamente interpretato. Come nell'esperimento scientifico l'occhio di chi guarda diventa parte integrante dell'esperire stesso, così la tensione alla conoscenza umana viene catturata dall'elaborazione che della realtà compie l'artista e si trasforma in energia fisica al pari di un vuoto ricolmo di gas o petrolio.
Paride Petrei è nato nel 1978. Vive e lavora a Pescara.
Tra le sue mostre personali e collettive: 2010, Natura e destino, Galleria Riccardo Crespi, Milano, Officine dell’Umbria 2010 e Premiata Officina Trevana 2010, Palazzo Lucarini Contemporary, Trevi; 2009, 1° aprile, Galleria Cesare Manzo, Roma, Cromofobie, Ex Aurum, Pescara; 2008, GODART 2008, Museo Laboratorio,Città Sant’Angelo (Pe), Il diamante si farà grafite, Galleria Cesare Manzo, Pescara; 2007, Autoritratto in forma di sottomarino nucleare, Lyceum Club Internazionale, Firenze, Waypoints, Il posto delle fragole- Palazzo del Municipio, Loreto Aprutino; 2006, I love Abruzzo Index, Palazzo Sanità di Toppi, Chieti, I love Abruzzo, ex Mercato Ortofrutticolo, Pescara; 2005, ll giardino, Museo Laboratorio, Città Sant’Angelo (Pe), Godart ’05, Museo Laboratorio, Città Sant’Angelo (Pe); 2001, Care-off, Galleria Via Farini, Milano.
Si tratta di una formula che l'artista interpreta e rielabora come una sorta di vuoto cognitivo, il cui involucro, la cui struttura esterna viene privata del suo significato, della sua ragion d'essere per lasciare che ciò che la riempie, l'assenza, si formalizzi e assuma un ruolo preminente. I volumi di grotte, eremi e bunker vengono cristallizzati all'interno di pretestuosi sarcofagi, contenitori di uno spazio sottratto alla vista. Le cavità lentamente si saturano di significati generati da tensioni umane che, convertendosi in energie fisiche, attraversano le sculture sotto forma di soffi d'aria e getti d'acqua. Parallelamente, nei disegni alle pareti, partendo dalla descrizione altamente formalizzata che gli entomologi forniscono per la definizione di una nuova specie, l’artista affida al segno che si sviluppa in immagini, il senso proprio di esseri la cui esistenza si cela nei meandri del sottosuolo, animali troglobi, la cui forma reale e ipotizzata rimane secondaria rispetto alla forza dell'immaginifico. Il valore intrinseco alla struttura trasmigra così dalla realtà descritta all'immagine rappresentata, da ciò che è scientificamente spiegato a ciò che è concretamente interpretato. Come nell'esperimento scientifico l'occhio di chi guarda diventa parte integrante dell'esperire stesso, così la tensione alla conoscenza umana viene catturata dall'elaborazione che della realtà compie l'artista e si trasforma in energia fisica al pari di un vuoto ricolmo di gas o petrolio.
Paride Petrei è nato nel 1978. Vive e lavora a Pescara.
Tra le sue mostre personali e collettive: 2010, Natura e destino, Galleria Riccardo Crespi, Milano, Officine dell’Umbria 2010 e Premiata Officina Trevana 2010, Palazzo Lucarini Contemporary, Trevi; 2009, 1° aprile, Galleria Cesare Manzo, Roma, Cromofobie, Ex Aurum, Pescara; 2008, GODART 2008, Museo Laboratorio,Città Sant’Angelo (Pe), Il diamante si farà grafite, Galleria Cesare Manzo, Pescara; 2007, Autoritratto in forma di sottomarino nucleare, Lyceum Club Internazionale, Firenze, Waypoints, Il posto delle fragole- Palazzo del Municipio, Loreto Aprutino; 2006, I love Abruzzo Index, Palazzo Sanità di Toppi, Chieti, I love Abruzzo, ex Mercato Ortofrutticolo, Pescara; 2005, ll giardino, Museo Laboratorio, Città Sant’Angelo (Pe), Godart ’05, Museo Laboratorio, Città Sant’Angelo (Pe); 2001, Care-off, Galleria Via Farini, Milano.
25
novembre 2010
Paride Petrei – Ex societate imaginis
Dal 25 novembre 2010 al 15 gennaio 2011
arte contemporanea
Location
GALLERIA CESARE MANZO
Roma, Vicolo del Governo Vecchio, 8, (Roma)
Roma, Vicolo del Governo Vecchio, 8, (Roma)
Orario di apertura
da lunedì a venerdì ore 16-20
sabato ore 10-13
Vernissage
25 Novembre 2010, ore 18.30
Autore