-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Parmigianino e il manierismo europeo
La città che gli diede i natali, Parma, non poteva permettersi di lasciar passare nel silenzio il V Centenario della nascita di Francesco Mazzola(1503-1540), detto il Parmigianino come “declinazione gentile” del nome stesso della sua città, un artista che, si sa, può essere considerato alla pari di Raffaello, Tiziano, Correggio, Michelangelo, per la perfezione vera e il precocissimo genio, coltivato in una famiglia di artisti di origine pontremolese trasferitasi a Parma: una bottega vera e propria costituita e costruita da ben sette artisti operanti nel corso di un secolo.
Fra tutti Parmigianino si distingue per una intrepida volontà, e capacità, di confrontarsi con temi religiosi, mitologici, letterari, e sempre con una originalità individuale che si declina poi in affreschi, tavole di piccola o grande dimensione, tele ad olio e “a guazzo”, disegni e incisioni, rivelando così anche un’attenzione e curiosità sperimentale per le materie e le tecniche di grande modernità. E però il tempo storico in cui si compie il suo, brevissimo, tragitto esistenziale e artistico è un tempo inquieto, sconvolto ( basti ricordare il Sacco di Roma del 1527, proprio durante il suo soggiorno nella capitale). Ed è questa condizione, oltre all’ombrosità del carattere forse, che gli nega quel successo, quel riconoscimento universale, che indubbiamente meritava, e a cui certamente aspirava.
Parmigianino e il manierismo europeo
Parma, Piazzale della Pilotta, 15, (PR)