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Parola dentro
un tentativo di dare forma, in una sorta di ricongiungimento, al binomio parola-immagine, ricollocando in maniera adeguata il potere straordinariamente evocativo del suono parola e strappando alla velocità delle immagini il lento significato delle emozioni, in una vivificazione che si muove a metà tra il book trailer e la tavola illustrativa
Comunicato stampa
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PAROLA DENTRO
Ascolto –Perdita – Ombra – Relazione – Stupore – Paura – Orrore – Rinascita – Dono – Esilio - Crudeltà
performance installazioni video reading (all’interno di NOTTE METROPOLITANA)
La parola è dentro le immagini, in forme molteplici , nascosta, insinuante, critica, altalenante.
La parola è frammento di un discorso, unità minima di trasmissione di una idea, di un concetto, frame di una sequenza di immagini.
Per troppo tempo nel recente passato siamo stati abituati ad intendere la parola come una profanazione dell’immagine, quasi a voler definitivamente separare i due linguaggi; la parola invece vive da sempre seppellita nelle sinapsi nella sua dimensione visuale, anche nel suo involucro fonetico; l’alfabetizzazione di milioni di esseri umani è da sempre l’impercettibile sintesi di questo processo: a aiuola b barca
Le immagini infatti sono dense di parole, non visibili all’occhio ma perennemente simboli di pensieri, concetti, sentimenti.
La storia dell’arte con i liberi espedienti di tanti artisti ha sempre cercato di illustrare e visualizzare questi percorsi (dadaisti, formalisti russi, simbolisti, concettuali).
La mostra PAROLA DENTRO è un tentativo di dare forma, in una sorta di ricongiungimento, al binomio parola-immagine, ricollocando in maniera adeguata il potere straordinariamente evocativo del suono parola e strappando alla velocità delle immagini il lento significato delle emozioni, in una vivificazione che si muove a metà tra il book trailer e la tavola illustrativa.
Dopo la prima tappa della mostra Parola Dentro (Experimenta Arte-Alberobello/ Museo del territorio 10/30 agosto 07), il gruppo di artisti espone ora alla Galleria Bluorg di Bari, tele, installazioni, video, performance che avranno come espediente tematico le Parole chiave “Ascolto, Perdita, Ombra, Relazione, Stupore, Paura, Orrore, Rinascita, Dono, Esilio, Crudeltà”, estratte dal testo “Per non voltare pagina” di Anna D’Elia (Ed. Meltemi).
Un libro, i suoi lettori, le domande poste, sono i punti di partenza del progetto che, come una tavola rotonda pone a confronto, diversi autori sui temi sollevati.
Come l’arte ridefinisce oggi la sua “linea d’ombra”? Come affronta i lati più oscuri, come reagisce all’orrore nelle diverse forme in cui esso si manifesta? Le immagini con la loro potenzialità espressiva che cosa possono aggiungere a ciò che le parole non riescono a dire?
La mostra è in progress e ad ogni tappa si arricchisce del contributo di nuove presenze con l‘obbiettivo di sollecitare il confronto, nell’esercizio di un pensiero critico e di una riflessione poetica sul mondo.
h. 21.00 READING “Per non voltare pagina” (ed. Meltemi)
di Anna D’Elia
Voce: Marianna Di Muro e Stefania Bove (Compagnia La Differance)
All’orrore e al dolore si può e si deve rispondere, tenendo viva l’immaginazione e acquisendo un diverso sentire e nuove modalità di relazione con il mondo e con gli altri, tali da opporsi al senso comune, alla banalizzazione e alla passività crescenti. Alcuni eventi proposti dalla cronaca quotidiana vengono ripensati in queste pagine a partire dalle “risposte” di Francis Goya, Kate Kollwitz, Frida Kahlo, Vincent Van Gogh, Hanna Höch, Francis Bacon, Egon Schiele, Nan Goldin, Marina Abramovic, artisti che hanno trasformato in opere la sofferenza, aprendo a un diverso pensiero sui lati oscuri del mondo. L’arte come risposta all’orrore? Sì, ma a condizione che si ponga al servizio della vita come, dopo l’11 settembre, hanno dimostrato le numerose testimonianze di registi, scrittori, artisti che ci hanno aiutato ad elaborare e affrontare la paura. L’obiettivo è educare i sentimenti, combattere l’indifferenza, contrastare il senso di impotenza ed estraneità che spinge a voler dimenticare. E il metodo consiste nel rivedere stereotipi e strategie mediatiche che costruiscono le figure del diverso e del mostro o dell’eroe e del vincente; ripensare le narrazioni attraverso cui passano i modelli della bellezza e della bruttezza; evidenziare nuove configurazioni che possano restituire un’immagine più sfaccettata dell’umanità, nel rispetto di quanto è vulnerabile e caduco. Al centro delle vicende raccontate ci sono figli e genitori, allievi e insegnanti, che si muovono lungo una deriva per rivedere l’amore a partire dall’odio e il bene a partire dal male, in un intreccio continuo tra biografia e storia, fiction e realtà.
Ascolto –Perdita – Ombra – Relazione – Stupore – Paura – Orrore – Rinascita – Dono – Esilio - Crudeltà
performance installazioni video reading (all’interno di NOTTE METROPOLITANA)
La parola è dentro le immagini, in forme molteplici , nascosta, insinuante, critica, altalenante.
La parola è frammento di un discorso, unità minima di trasmissione di una idea, di un concetto, frame di una sequenza di immagini.
Per troppo tempo nel recente passato siamo stati abituati ad intendere la parola come una profanazione dell’immagine, quasi a voler definitivamente separare i due linguaggi; la parola invece vive da sempre seppellita nelle sinapsi nella sua dimensione visuale, anche nel suo involucro fonetico; l’alfabetizzazione di milioni di esseri umani è da sempre l’impercettibile sintesi di questo processo: a aiuola b barca
Le immagini infatti sono dense di parole, non visibili all’occhio ma perennemente simboli di pensieri, concetti, sentimenti.
La storia dell’arte con i liberi espedienti di tanti artisti ha sempre cercato di illustrare e visualizzare questi percorsi (dadaisti, formalisti russi, simbolisti, concettuali).
La mostra PAROLA DENTRO è un tentativo di dare forma, in una sorta di ricongiungimento, al binomio parola-immagine, ricollocando in maniera adeguata il potere straordinariamente evocativo del suono parola e strappando alla velocità delle immagini il lento significato delle emozioni, in una vivificazione che si muove a metà tra il book trailer e la tavola illustrativa.
Dopo la prima tappa della mostra Parola Dentro (Experimenta Arte-Alberobello/ Museo del territorio 10/30 agosto 07), il gruppo di artisti espone ora alla Galleria Bluorg di Bari, tele, installazioni, video, performance che avranno come espediente tematico le Parole chiave “Ascolto, Perdita, Ombra, Relazione, Stupore, Paura, Orrore, Rinascita, Dono, Esilio, Crudeltà”, estratte dal testo “Per non voltare pagina” di Anna D’Elia (Ed. Meltemi).
Un libro, i suoi lettori, le domande poste, sono i punti di partenza del progetto che, come una tavola rotonda pone a confronto, diversi autori sui temi sollevati.
Come l’arte ridefinisce oggi la sua “linea d’ombra”? Come affronta i lati più oscuri, come reagisce all’orrore nelle diverse forme in cui esso si manifesta? Le immagini con la loro potenzialità espressiva che cosa possono aggiungere a ciò che le parole non riescono a dire?
La mostra è in progress e ad ogni tappa si arricchisce del contributo di nuove presenze con l‘obbiettivo di sollecitare il confronto, nell’esercizio di un pensiero critico e di una riflessione poetica sul mondo.
h. 21.00 READING “Per non voltare pagina” (ed. Meltemi)
di Anna D’Elia
Voce: Marianna Di Muro e Stefania Bove (Compagnia La Differance)
All’orrore e al dolore si può e si deve rispondere, tenendo viva l’immaginazione e acquisendo un diverso sentire e nuove modalità di relazione con il mondo e con gli altri, tali da opporsi al senso comune, alla banalizzazione e alla passività crescenti. Alcuni eventi proposti dalla cronaca quotidiana vengono ripensati in queste pagine a partire dalle “risposte” di Francis Goya, Kate Kollwitz, Frida Kahlo, Vincent Van Gogh, Hanna Höch, Francis Bacon, Egon Schiele, Nan Goldin, Marina Abramovic, artisti che hanno trasformato in opere la sofferenza, aprendo a un diverso pensiero sui lati oscuri del mondo. L’arte come risposta all’orrore? Sì, ma a condizione che si ponga al servizio della vita come, dopo l’11 settembre, hanno dimostrato le numerose testimonianze di registi, scrittori, artisti che ci hanno aiutato ad elaborare e affrontare la paura. L’obiettivo è educare i sentimenti, combattere l’indifferenza, contrastare il senso di impotenza ed estraneità che spinge a voler dimenticare. E il metodo consiste nel rivedere stereotipi e strategie mediatiche che costruiscono le figure del diverso e del mostro o dell’eroe e del vincente; ripensare le narrazioni attraverso cui passano i modelli della bellezza e della bruttezza; evidenziare nuove configurazioni che possano restituire un’immagine più sfaccettata dell’umanità, nel rispetto di quanto è vulnerabile e caduco. Al centro delle vicende raccontate ci sono figli e genitori, allievi e insegnanti, che si muovono lungo una deriva per rivedere l’amore a partire dall’odio e il bene a partire dal male, in un intreccio continuo tra biografia e storia, fiction e realtà.
29
settembre 2007
Parola dentro
Dal 29 settembre al 16 ottobre 2007
arte contemporanea
Location
GALLERIA BLUORG
Bari, Via Marcello Celentano, 92, (Bari)
Bari, Via Marcello Celentano, 92, (Bari)
Orario di apertura
tutti i giorni 10.00-13.30 / 17.00-20.30 domenica 17.30 -20.30
Vernissage
29 Settembre 2007, Vernissage h. 19.00 + Reading ore 21.00 - aperto fino alle sino alle h.2.00
Autore
Curatore