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Partire, Cambiare
Partire, cambiare è la celebrazione della modificazione e della contaminazione di stili, di prassi nell’operatività contemporanea.
Comunicato stampa
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La programmazione per il nuovo anno del Centro d’arte contemporanea Vertigo prevede una serie di mostre collettive. Con questa proposta Vertigo vuole cercare di fare il punto della situazione dell’arte contemporanea nel Sud e intrattenere un dialogo sempre più serrato con i suoi protagonisti. Non potevamo partire che dalla nostra realtà regionale proponendo una serie di artisti accomunati dalla profondità della loro ricerca, che però si estrinseca con gli stili più disparati. Anche l’età anagrafica degli espositori è molto differente, nel proposito di mostrare come tutti i linguaggi della contemporaneità, perfettamente recepiti anche in provincia, con un annullamento di qualsiasi sentimento di vassallaggio nei confronti delle produzioni nate nel cuore delle metropoli, lavorino sinergicamente nella definizione dei nuovi stilemi del vivere.
Partire, cambiare è la celebrazione della modificazione e della contaminazione di stili, di prassi nell’operatività contemporanea. Ogni cambiamento è manifestato da un’ubiquità di pensiero ben studiata dalla filosofia contemporanea, che, sulla scorta di Deleuze, si intrattiene sempre più sul concetto di nomadismo, come condizione imprescindibile dalla ricerca. Per chi sceglie di Partire, cambiare non esistono priorità: tutto può essere mescolato, studiato, amato, in una combinatoria che non esclude nessun materiale, nessun componente, nella creazione di opere il cui problematico spessore presenti il segno della nostra complessità. Da questo punto di vista grandi suggestioni vengono da Franco Flaccavento la cui ricerca ha sempre privilegiato la dimensione mentale dell’immagine come culla dell’opera; di Francomà i cui arabeschi di corpi suggeriscono un concetto di spazio piatto in cui la decorazione ha lo stesso valore della composizione; da Tarcisio Pingitore le cui opere vanno nella direzione di uno smarrimento dello spessore del dipingere, per recuperare uno spazio mentale espresso tramite la pittura; da Antonio Pujia Veneziano i cui lavori sono un’arena delle trasmutazioni di segni e materie in vista di una combinatoria tanto linguistica quanto essenziale; da Luca Scornaienchi che contraddittoriamente esprime una denuncia vibrata alla contemporaneità pur con l’utilizzazione degli stessi simulacri.
Per questa Mostra sono state realizzate appositamente delle opere che trovano una congeniale collocazione negli spazi espositivi di Vertigo.
Nel corso dell’inaugurazione ci sarà la distribuzione di un catalogo-invito con un testo di Paolo Aita.
Partire, cambiare è la celebrazione della modificazione e della contaminazione di stili, di prassi nell’operatività contemporanea. Ogni cambiamento è manifestato da un’ubiquità di pensiero ben studiata dalla filosofia contemporanea, che, sulla scorta di Deleuze, si intrattiene sempre più sul concetto di nomadismo, come condizione imprescindibile dalla ricerca. Per chi sceglie di Partire, cambiare non esistono priorità: tutto può essere mescolato, studiato, amato, in una combinatoria che non esclude nessun materiale, nessun componente, nella creazione di opere il cui problematico spessore presenti il segno della nostra complessità. Da questo punto di vista grandi suggestioni vengono da Franco Flaccavento la cui ricerca ha sempre privilegiato la dimensione mentale dell’immagine come culla dell’opera; di Francomà i cui arabeschi di corpi suggeriscono un concetto di spazio piatto in cui la decorazione ha lo stesso valore della composizione; da Tarcisio Pingitore le cui opere vanno nella direzione di uno smarrimento dello spessore del dipingere, per recuperare uno spazio mentale espresso tramite la pittura; da Antonio Pujia Veneziano i cui lavori sono un’arena delle trasmutazioni di segni e materie in vista di una combinatoria tanto linguistica quanto essenziale; da Luca Scornaienchi che contraddittoriamente esprime una denuncia vibrata alla contemporaneità pur con l’utilizzazione degli stessi simulacri.
Per questa Mostra sono state realizzate appositamente delle opere che trovano una congeniale collocazione negli spazi espositivi di Vertigo.
Nel corso dell’inaugurazione ci sarà la distribuzione di un catalogo-invito con un testo di Paolo Aita.
12
febbraio 2005
Partire, Cambiare
Dal 12 febbraio al 12 marzo 2005
arte contemporanea
Location
VERTIGO ARTE
Cosenza, Via Rivocati, 63, (Cosenza)
Cosenza, Via Rivocati, 63, (Cosenza)
Orario di apertura
dal martedì al sabato 16.30-19.30
Vernissage
12 Febbraio 2005, ore 18
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