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Pas de deux. Marino Marini Igor Stravinskij
50 opere, molte mai esposte in precedenza, che ripercorrono l’amicizia e il sodalizio tra due delle personalità artistiche più influenti del Novecento: quella tra Marino Marini e Igor Stravinskij.
Comunicato stampa
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50 opere, molte mai esposte in precedenza, che ripercorrono l’amicizia e il sodalizio tra due delle personalità artistiche più influenti del Novecento.
Si intitola “Pas de deux. Marino Marini Igor Stravinskij” la mostra che inaugurerà venerdì 11 marzo, ore 17.00 (visitabile fino al 30 maggio), presso il Museo Marino Marini di Firenze, presieduto da Patrizia Asproni. Con la curatela di Luca Scarlini, l’esposizione documenterà le tappe inedite di uno straordinario incontro, avvenuto nel 1948 all’interno della galleria d’arte newyorkese Curt Valentine e illustrato in alcune tra le opere più straordinarie di Marini: dalle acqueforti della serie “Marino to Stravinskij” alle litografie “Personnages du sacre du printemps”, fino all’unica, magnifica scenografia mai realizzata dall’artista: quella per “La sagra della primavera” dello stesso Stravinskij, rappresentata alla Scala l’8 dicembre 1972. Durante il vernissage Scarlini, scrittore, drammaturgo, performer e voce nota di Radio Tre, racconterà in una performance il legame tra i due maestri accompagnato al piano dal Maestro Antonio Artese.
Al primo piano del museo saranno esposti dipinti dedicati ad attori, danzatori e giocolieri e incisioni originali a tema teatrale. In prestito dalla Fondazione Marino Marini di Pistoia le acqueforti e le litografie realizzate tra il 72 e il 74 in ricordo dell’amico scomparso nel 1971, oltre al ritratto in bronzo di Stravinskij che il musicista definì “straordinariamente bello” e una serie di affascinanti materiali – tra biglietti e scambi epistolari – che documentano la stima e l’affinità artistica tra i due. Andati malauguratamente dispersi dopo il debutto dello spettacolo, i fondali dipinti da Marini per il balletto di Stravinskij saranno proiettati in formato digitale, ed uno di essi verrà riprodotto su tela. L’allestimento sarà a cura di Marisa Coppiano.
Già molte volte Marini aveva rifiutato di lavorare per il teatro, ed è solo il profondo affetto per l’amico a persuaderlo. Ne risultano opere straordinarie, che contribuirono a rendere il balletto, diretto da Bruno Maderna con coreografie di John Taras e protagonista l’étoile Natalia Makarova, da poco transfuga in occidente, un netto successo. “Gli incontri tra artisti di diverse discipline generano eredità ricche – spiega Scarlini, collaboratore di numerose istituzioni teatrali italiane e europee, tra cui il National Theatre di Londra, lavorando in varie occasioni su temi di storia della scenografia – il Novecento è stata epoca di grandi incontri: il lavoro di artisti notissimi con compositori illustri nasceva in base ad affinità elettive. Il ballo per Marino era stato una seduzione importante fin dalla giovinezza, come dimostrano la nutrita sequenza delle danzatrici, di grandi e piccole dimensioni, e i numerosi lavori pittorici e di incisione. “Pas de deux: Marino Marini Igor Stravinskij” narra con opere inedite o poco viste la storia di un’amicizia che è anche sincera condivisione di un sentimento dell’arte come evocazione di antichi ritmi vitali, che il secolo scorso aveva riscoperto dopo un lungo oblio”.
Progetto realizzato e sostenuto con il contributo di Fondazione CR Firenze e Intesa Sanpaolo. Si ringraziano la Fondazione Marino Marini di Pistoia e il Teatro alla Scala per i prestiti.
Il Museo Marino Marini è nato dalla volontà di Marino e Marina Marini che, alla fine degli anni Settanta del Novecento, individuarono l’ex chiesa di San Pancrazio di Firenze come luogo ideale al quale legare la donazione di opere che l’artista, poco prima di morire, aveva fatto alla città. La ristrutturazione della chiesa, recuperata dopo secoli e ridestinata a una funzione pubblica, è stata realizzata dagli architetti Lorenzo Papi e Bruno Sacchi che hanno saputo creare un allestimento a immagine e somiglianza di quel mondo così affascinante di Marino Marini, uno dei personaggi più significativi della cultura figurativa del Novecento. Il museo ospita 183 opere di Marino Marini: disegni, litografie, dipinti, sculture, tutte esposte al pubblico sui quattro livelli del museo. Parte integrante del museo, recuperata alla visita del pubblico dopo un lungo restauro, è una delle meraviglie del Rinascimento fiorentino: la Cappella Rucellai, capolavoro assoluto dell’architetto Leon Battista Alberti, con il Tempietto del Santo Sepolcro.
Si intitola “Pas de deux. Marino Marini Igor Stravinskij” la mostra che inaugurerà venerdì 11 marzo, ore 17.00 (visitabile fino al 30 maggio), presso il Museo Marino Marini di Firenze, presieduto da Patrizia Asproni. Con la curatela di Luca Scarlini, l’esposizione documenterà le tappe inedite di uno straordinario incontro, avvenuto nel 1948 all’interno della galleria d’arte newyorkese Curt Valentine e illustrato in alcune tra le opere più straordinarie di Marini: dalle acqueforti della serie “Marino to Stravinskij” alle litografie “Personnages du sacre du printemps”, fino all’unica, magnifica scenografia mai realizzata dall’artista: quella per “La sagra della primavera” dello stesso Stravinskij, rappresentata alla Scala l’8 dicembre 1972. Durante il vernissage Scarlini, scrittore, drammaturgo, performer e voce nota di Radio Tre, racconterà in una performance il legame tra i due maestri accompagnato al piano dal Maestro Antonio Artese.
Al primo piano del museo saranno esposti dipinti dedicati ad attori, danzatori e giocolieri e incisioni originali a tema teatrale. In prestito dalla Fondazione Marino Marini di Pistoia le acqueforti e le litografie realizzate tra il 72 e il 74 in ricordo dell’amico scomparso nel 1971, oltre al ritratto in bronzo di Stravinskij che il musicista definì “straordinariamente bello” e una serie di affascinanti materiali – tra biglietti e scambi epistolari – che documentano la stima e l’affinità artistica tra i due. Andati malauguratamente dispersi dopo il debutto dello spettacolo, i fondali dipinti da Marini per il balletto di Stravinskij saranno proiettati in formato digitale, ed uno di essi verrà riprodotto su tela. L’allestimento sarà a cura di Marisa Coppiano.
Già molte volte Marini aveva rifiutato di lavorare per il teatro, ed è solo il profondo affetto per l’amico a persuaderlo. Ne risultano opere straordinarie, che contribuirono a rendere il balletto, diretto da Bruno Maderna con coreografie di John Taras e protagonista l’étoile Natalia Makarova, da poco transfuga in occidente, un netto successo. “Gli incontri tra artisti di diverse discipline generano eredità ricche – spiega Scarlini, collaboratore di numerose istituzioni teatrali italiane e europee, tra cui il National Theatre di Londra, lavorando in varie occasioni su temi di storia della scenografia – il Novecento è stata epoca di grandi incontri: il lavoro di artisti notissimi con compositori illustri nasceva in base ad affinità elettive. Il ballo per Marino era stato una seduzione importante fin dalla giovinezza, come dimostrano la nutrita sequenza delle danzatrici, di grandi e piccole dimensioni, e i numerosi lavori pittorici e di incisione. “Pas de deux: Marino Marini Igor Stravinskij” narra con opere inedite o poco viste la storia di un’amicizia che è anche sincera condivisione di un sentimento dell’arte come evocazione di antichi ritmi vitali, che il secolo scorso aveva riscoperto dopo un lungo oblio”.
Progetto realizzato e sostenuto con il contributo di Fondazione CR Firenze e Intesa Sanpaolo. Si ringraziano la Fondazione Marino Marini di Pistoia e il Teatro alla Scala per i prestiti.
Il Museo Marino Marini è nato dalla volontà di Marino e Marina Marini che, alla fine degli anni Settanta del Novecento, individuarono l’ex chiesa di San Pancrazio di Firenze come luogo ideale al quale legare la donazione di opere che l’artista, poco prima di morire, aveva fatto alla città. La ristrutturazione della chiesa, recuperata dopo secoli e ridestinata a una funzione pubblica, è stata realizzata dagli architetti Lorenzo Papi e Bruno Sacchi che hanno saputo creare un allestimento a immagine e somiglianza di quel mondo così affascinante di Marino Marini, uno dei personaggi più significativi della cultura figurativa del Novecento. Il museo ospita 183 opere di Marino Marini: disegni, litografie, dipinti, sculture, tutte esposte al pubblico sui quattro livelli del museo. Parte integrante del museo, recuperata alla visita del pubblico dopo un lungo restauro, è una delle meraviglie del Rinascimento fiorentino: la Cappella Rucellai, capolavoro assoluto dell’architetto Leon Battista Alberti, con il Tempietto del Santo Sepolcro.
11
marzo 2022
Pas de deux. Marino Marini Igor Stravinskij
Dall'undici marzo al 30 maggio 2022
arte contemporanea
Location
MUSEO MARINO MARINI – PALAZZO DEL TAU
Firenze, Piazza Di San Pancrazio, (Firenze)
Firenze, Piazza Di San Pancrazio, (Firenze)
Biglietti
Biglietto intero 6€, ridotto 4€
gratuito la prima domenica del mese
Orario di apertura
Aperta sabato, domenica e lunedì 10.00 – 19.00
Vernissage
11 Marzo 2022, Ore 17.00
Ufficio stampa
Chiarello Puliti & Partners
Autore
Curatore
Allestimento
MarisaCoppiano