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Pascal Bazilé – Aqua
Nella mostra sono presentate alcune sculture della serie “Fleurs de fer”, alcuni disegni e i suoi “Troubles”: con queste opere Basilé intende trasportare il pubblico nel suo inquietante universo biomorfico, sintesi ibrida tra scienza, finzione, surrealismo e neuroscienza.
Comunicato stampa
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Inaugura giovedì 10 marzo 2011 la personale di Pascal Bazilé, nella Galleria Claudio Bottello Contemporary, a Torino sino al 30 aprile 2011. La mostra, dal titolo “AQUA”è a cura di Gian Carlo Pagliasso e prosegue il percorso internazionale che la Galleria ha iniziato a Novembre con la personale dell’artista americano Jospeph Nechvatal e che intende perseguire per tutto il 2011, con il susseguirsi di artisti internazionali, che espongono per la prima volta in Italia.
Pascal Basilè è francese e racconta di essere stato un bambino intrepido e curioso, ricorda di come una volta, in gita nel parco di Saint –Cloud vicino a Parigi, sfuggendo al controllo dei genitori, si avvicinò un po’ troppo al bordo di un laghetto e cadde in acqua. Se la cavò con un bernoccolo, ma in compenso il ricordo della caduta, e più precisamente dell’acqua verde, è sempre rimasto scolpito nella sua memoria e ritorna continuamente nella sua espressione artistica. Da qui la mostra “Aqua” per Claudio Bottello Contemporary, in cui sono presentate alcune sculture della serie “Fleurs de fer”, alcuni disegni e i suoi “Troubles”: con queste opere Basilé intende trasportare il pubblico nel suo inquietante universo biomorfico, sintesi ibrida tra scienza, finzione, surrealismo e neuroscienza.
Lo scopo di “Fleurs de fer” è raccontare la storia di giovani donne cadute in acqua per disperazione: le sculture sono suddivise in.“Les accoudées”, “Les allongées”, “Les baignées”. In mostra si possono ammirare due opere del primo gruppo ed una del terzo. “Les accoudées”evocano una serie di corpi allungati su stele con le gambe scoperte a triangolo e le braccia a squadra. Queste stele sono tutt’altro che semplici basamenti e fanno corpo con la scultura, la elevano da ogni prospettiva, facendo avanzare le forme geometriche, grafiche e stilizzate di ognuna delle tre figure.
Le sculture della serie “Les baignées” sono nettamente più figurative, molto espressioniste e quasi barocche. In esse emerge la morfologia realista e dettagliata del corpo, dei muscoli, delle articolazioni.
Le stele hanno acquisito volume e, nella parte superiore, sono state incavate per assumere la forma di un laghetto nel quale è posizionata la scultura, come un’Ofelia semi sommersa. Tre laghetti colmi d’olio di paraffina (per evitare l’ossidazione) di tre colori diversi: blu, giallo e verde. Il giallo e il verde per evocare il colore delle cave di sabbia, dei canali e il colore dell’acqua degli stagni. Con queste “baignées” che ondeggiano su sogni di gusto bachelardiano, l’artista introduce il colore per contrasto al tono pressoché neutro dei corpi in acciaio.
Gli stessi tre colori si ritrovano nella serie dei “Truobles” che Bazilé realizza parallelamente alle sculture. I “Troubles” rappresentano impressioni numeriche su un film trasparente incollato su piastre di plexiglas. Sovrapponendo le piastre, ogni opera mette in prospettiva la forma del disegno, sprofondandola. Si ottiene così l’immagine di un laghetto. E per lo sfasamento e la moltiplicazione delle linee e dei profili, l’immagine rende l’idea delle onde provocate da un sasso gettato in acqua, in una visione evanescente molto simile a quella che si ha tenendo gli occhi aperti sott’acqua.
Vibrazioni, variazioni e vertigini garantite per aumentare il punto di fuga dell’immaginario.
Pascal Basilè è francese e racconta di essere stato un bambino intrepido e curioso, ricorda di come una volta, in gita nel parco di Saint –Cloud vicino a Parigi, sfuggendo al controllo dei genitori, si avvicinò un po’ troppo al bordo di un laghetto e cadde in acqua. Se la cavò con un bernoccolo, ma in compenso il ricordo della caduta, e più precisamente dell’acqua verde, è sempre rimasto scolpito nella sua memoria e ritorna continuamente nella sua espressione artistica. Da qui la mostra “Aqua” per Claudio Bottello Contemporary, in cui sono presentate alcune sculture della serie “Fleurs de fer”, alcuni disegni e i suoi “Troubles”: con queste opere Basilé intende trasportare il pubblico nel suo inquietante universo biomorfico, sintesi ibrida tra scienza, finzione, surrealismo e neuroscienza.
Lo scopo di “Fleurs de fer” è raccontare la storia di giovani donne cadute in acqua per disperazione: le sculture sono suddivise in.“Les accoudées”, “Les allongées”, “Les baignées”. In mostra si possono ammirare due opere del primo gruppo ed una del terzo. “Les accoudées”evocano una serie di corpi allungati su stele con le gambe scoperte a triangolo e le braccia a squadra. Queste stele sono tutt’altro che semplici basamenti e fanno corpo con la scultura, la elevano da ogni prospettiva, facendo avanzare le forme geometriche, grafiche e stilizzate di ognuna delle tre figure.
Le sculture della serie “Les baignées” sono nettamente più figurative, molto espressioniste e quasi barocche. In esse emerge la morfologia realista e dettagliata del corpo, dei muscoli, delle articolazioni.
Le stele hanno acquisito volume e, nella parte superiore, sono state incavate per assumere la forma di un laghetto nel quale è posizionata la scultura, come un’Ofelia semi sommersa. Tre laghetti colmi d’olio di paraffina (per evitare l’ossidazione) di tre colori diversi: blu, giallo e verde. Il giallo e il verde per evocare il colore delle cave di sabbia, dei canali e il colore dell’acqua degli stagni. Con queste “baignées” che ondeggiano su sogni di gusto bachelardiano, l’artista introduce il colore per contrasto al tono pressoché neutro dei corpi in acciaio.
Gli stessi tre colori si ritrovano nella serie dei “Truobles” che Bazilé realizza parallelamente alle sculture. I “Troubles” rappresentano impressioni numeriche su un film trasparente incollato su piastre di plexiglas. Sovrapponendo le piastre, ogni opera mette in prospettiva la forma del disegno, sprofondandola. Si ottiene così l’immagine di un laghetto. E per lo sfasamento e la moltiplicazione delle linee e dei profili, l’immagine rende l’idea delle onde provocate da un sasso gettato in acqua, in una visione evanescente molto simile a quella che si ha tenendo gli occhi aperti sott’acqua.
Vibrazioni, variazioni e vertigini garantite per aumentare il punto di fuga dell’immaginario.
10
marzo 2011
Pascal Bazilé – Aqua
Dal 10 marzo al 30 aprile 2011
arte contemporanea
Location
CLAUDIOBOTTELLO CONTEMPORARY
Torino, Via Conte Giambattista Bogino, 17/h, (Torino)
Torino, Via Conte Giambattista Bogino, 17/h, (Torino)
Orario di apertura
da lunedì a venerdì 10.30-12.30 / 15-19
Vernissage
10 Marzo 2011, ore 18
Autore
Curatore