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Pasquale Altieri – Cum Deo et Hominibus. Semplici visioni
Altieri presenta scatole in legno massiccio, realizzate da assi da lui scelte e assemblate, abitate da ragni e tarli e alle quali dona nuova vita attraverso la sua manomissione, il restauro. Immagini “invisibili” si nascondono all’interno delle scatole, tracce d’una realtà ormai logora e che Altieri custodisce gelosamente all’interno dei suoi scrigni, concedendone la visione solo attraverso piccoli fori, costellazioni di buchi in cui l’occhio diviene faro proiettore, come lui stesso li definisce
Comunicato stampa
Segnala l'evento
ContemporArea con la collaborazione di équipe Architecture e Design in occasione della
giornata del Contemporaneo 2016 organizzata da AMACI è lieta di presentare la mostra
Cum Deo et Hominibus. Semplici visioni di Pasquale Altieri a cura di Giorgia Salerno.
La mostra realizzata all’interno dello studio d’architettura équipe, si pone come un dialogo
culturale fra diverse arti ed espressioni artistiche. Esperimento di incontro fra l’arte
incisoria delle arti grafiche con la più ermetica ricerca artistica contemporanea di
Pasquale Altieri.
In un percorso incrociato che ha origine dalle incisioni settecentesche del romano Bartolomeo
Pinelli, si incontrano i due mondi distanti ma paralleli.
Pasquale Altieri si ispira alla “Lanterna Magica” del Pinelli, incisione raffigurante le prime
camere ottiche antesignane del cinema e la sua immagine rimane impressa nella memoria
dell’artista come ritratto di un venditore di visioni.
Altieri presenta scatole in legno massiccio, realizzate da assi da lui scelte e assemblate,
abitate da ragni e tarli e alle quali dona nuova vita attraverso la sua manomissione, il restauro.
Immagini “invisibili” si nascondono all’interno delle scatole, tracce d’una realtà ormai logora e
che Altieri custodisce gelosamente all’interno dei suoi scrigni, concedendone la visione solo
attraverso piccoli fori, costellazioni di buchi in cui l’occhio diviene faro proiettore, come lui
stesso li definisce.
Una riflessione sulla realtà delle immagini, sulla presenza e assenza di ciò che ci circonda, in
un percorso che ebbe inizio già dal 1992 con le sue prime esposizioni e che perdura ancora
oggi. Altieri scava nel suo passato e in quello altrui per raccontare le visioni di cui è composta
la nostra realtà; le scatole non sono altro che contenitori di un tutto e di un niente, di cui noi
tutti siamo parte e a cui prendiamo parte, diventando, così, scrigni di grandi misteri e allo
stesso tempo personaggi osservati, analizzati e a volte anche spiati rinchiusi all’interno di un
sistema più grande di noi.
Seguono le scatole lignee incisioni con scorci romani su cui l’artista interviene mettendo in
risalto ombre e figure che affollano piazze e monumenti romani.
Una piazza San Pietro dei primi del Settecento, colma di figure non ben definite,
meticolosamente ritracciate dall’artista, vivono la piazza in attesa di un probabile
Angelus papale. Un guardarsi costante, uno scambio reciproco di sguardi, rimandi e visioni fra
la piazza settecentesca incisa e quella reale poco distante. Una riflessione sull’idea di
memoria intesa come persistenza delle radici culturali e sulla sacralità della visione, oltre che
un omaggio alla grande e vicina installazione dell’artista sudafricano William Kendridge.
Non è casuale, inoltre, la scelta di uno studio d’architettura come luogo espositivo per le opere
di Pasquale Altieri. Come in un sistema a matryoshka, infatti, si ha la possibilità di accedere a
sfere differenti entrando in un mondo fatto di libri e numeri dove si progettano strutture
autonome, affascinanti e da scoprire totalmente nel loro interno da chi le vive e le abita. La
scatola nella scatola, un unico dialogo e l’esperienza visiva di osservarne l’interno per
svelarne il contenuto ma scoprire al tempo stesso di essere osservati dall’esterno. (G.S.)
Pasquale Altieri (Matera, 1966) vive e lavora Viterbo. Attivo come artista dal 1985, il suo percorso spazia dalla
multimedialità all’assemblaggio: oggetti quotidiani che ricontestualizzati diventano icone di disagio per
descrivere l’inquietudine dell’artista di fronte alle contraddizioni della società occidentale. Nel 2010, il Museo
Laboratorio d’Arte Contemporanea dell'Università La Sapienza di Roma ha ospitato Utopia Patetica, lavoro
ispirato alle opere di Simone Weil. Nel 2011, La Gara, opera realizzata con ordigni della Seconda Guerra
Mondiale, è stata finalista al Premio Internazionale Arte Laguna ed oggetto di una tesi di laurea presso la Facoltà
di Conservazione dei Beni Culturali dell’Università della Tuscia.
ContemporArea nasce come associazione culturale nel luglio 2015 nel caos cittadino di Roma con lo scopo di
ritagliare momenti di riflessione, analisi e studio sulle arti contemporanee. Un'area contemporanea che spazia
dall'arte visiva alla filosofia, dalla psicologia alla musica. Riflessioni e azioni contemporanee imprescindibili dalla
storia, dalle tradizioni e dalle radici culturali. ContemporArea è un laboratorio di ricerca in continua evoluzione.
Un incubatore di stimoli dove le arti si incontrano e confrontano. E’ un magazine, un dibattito aperto, un’officina
delle arti.
Lo studio équipe architettura e design fondato dagli architetti Antonio Nardozzi e Francesco Nolli, nasce
dall’idea di unire le competenze e l’esperienza internazionale di un gruppo di architetti all’interno di una
piattaforma multidisciplinare, pensata come luogo di lavoro, ricerca e sperimentazione sull’ architettura il design
ed il paesaggio.
Info:
Opening 14 ottobre ore 18,30
Dal 15 al 30 ottobre dal lunedì al giovedì e la domenica su appuntamento
Venerdì 11-1 3 e 15-19
Sabato 10,30 -13
https://www.facebook.com/events/213824615703902/
équipe
Viale delle Mura Aurelie 17,
00165 Roma;
Per appuntamento: t. +39 0692592101/ +39 3394935973
info@contemporarea.com
www.contemporarea.com
www.equipe.eu.com
giornata del Contemporaneo 2016 organizzata da AMACI è lieta di presentare la mostra
Cum Deo et Hominibus. Semplici visioni di Pasquale Altieri a cura di Giorgia Salerno.
La mostra realizzata all’interno dello studio d’architettura équipe, si pone come un dialogo
culturale fra diverse arti ed espressioni artistiche. Esperimento di incontro fra l’arte
incisoria delle arti grafiche con la più ermetica ricerca artistica contemporanea di
Pasquale Altieri.
In un percorso incrociato che ha origine dalle incisioni settecentesche del romano Bartolomeo
Pinelli, si incontrano i due mondi distanti ma paralleli.
Pasquale Altieri si ispira alla “Lanterna Magica” del Pinelli, incisione raffigurante le prime
camere ottiche antesignane del cinema e la sua immagine rimane impressa nella memoria
dell’artista come ritratto di un venditore di visioni.
Altieri presenta scatole in legno massiccio, realizzate da assi da lui scelte e assemblate,
abitate da ragni e tarli e alle quali dona nuova vita attraverso la sua manomissione, il restauro.
Immagini “invisibili” si nascondono all’interno delle scatole, tracce d’una realtà ormai logora e
che Altieri custodisce gelosamente all’interno dei suoi scrigni, concedendone la visione solo
attraverso piccoli fori, costellazioni di buchi in cui l’occhio diviene faro proiettore, come lui
stesso li definisce.
Una riflessione sulla realtà delle immagini, sulla presenza e assenza di ciò che ci circonda, in
un percorso che ebbe inizio già dal 1992 con le sue prime esposizioni e che perdura ancora
oggi. Altieri scava nel suo passato e in quello altrui per raccontare le visioni di cui è composta
la nostra realtà; le scatole non sono altro che contenitori di un tutto e di un niente, di cui noi
tutti siamo parte e a cui prendiamo parte, diventando, così, scrigni di grandi misteri e allo
stesso tempo personaggi osservati, analizzati e a volte anche spiati rinchiusi all’interno di un
sistema più grande di noi.
Seguono le scatole lignee incisioni con scorci romani su cui l’artista interviene mettendo in
risalto ombre e figure che affollano piazze e monumenti romani.
Una piazza San Pietro dei primi del Settecento, colma di figure non ben definite,
meticolosamente ritracciate dall’artista, vivono la piazza in attesa di un probabile
Angelus papale. Un guardarsi costante, uno scambio reciproco di sguardi, rimandi e visioni fra
la piazza settecentesca incisa e quella reale poco distante. Una riflessione sull’idea di
memoria intesa come persistenza delle radici culturali e sulla sacralità della visione, oltre che
un omaggio alla grande e vicina installazione dell’artista sudafricano William Kendridge.
Non è casuale, inoltre, la scelta di uno studio d’architettura come luogo espositivo per le opere
di Pasquale Altieri. Come in un sistema a matryoshka, infatti, si ha la possibilità di accedere a
sfere differenti entrando in un mondo fatto di libri e numeri dove si progettano strutture
autonome, affascinanti e da scoprire totalmente nel loro interno da chi le vive e le abita. La
scatola nella scatola, un unico dialogo e l’esperienza visiva di osservarne l’interno per
svelarne il contenuto ma scoprire al tempo stesso di essere osservati dall’esterno. (G.S.)
Pasquale Altieri (Matera, 1966) vive e lavora Viterbo. Attivo come artista dal 1985, il suo percorso spazia dalla
multimedialità all’assemblaggio: oggetti quotidiani che ricontestualizzati diventano icone di disagio per
descrivere l’inquietudine dell’artista di fronte alle contraddizioni della società occidentale. Nel 2010, il Museo
Laboratorio d’Arte Contemporanea dell'Università La Sapienza di Roma ha ospitato Utopia Patetica, lavoro
ispirato alle opere di Simone Weil. Nel 2011, La Gara, opera realizzata con ordigni della Seconda Guerra
Mondiale, è stata finalista al Premio Internazionale Arte Laguna ed oggetto di una tesi di laurea presso la Facoltà
di Conservazione dei Beni Culturali dell’Università della Tuscia.
ContemporArea nasce come associazione culturale nel luglio 2015 nel caos cittadino di Roma con lo scopo di
ritagliare momenti di riflessione, analisi e studio sulle arti contemporanee. Un'area contemporanea che spazia
dall'arte visiva alla filosofia, dalla psicologia alla musica. Riflessioni e azioni contemporanee imprescindibili dalla
storia, dalle tradizioni e dalle radici culturali. ContemporArea è un laboratorio di ricerca in continua evoluzione.
Un incubatore di stimoli dove le arti si incontrano e confrontano. E’ un magazine, un dibattito aperto, un’officina
delle arti.
Lo studio équipe architettura e design fondato dagli architetti Antonio Nardozzi e Francesco Nolli, nasce
dall’idea di unire le competenze e l’esperienza internazionale di un gruppo di architetti all’interno di una
piattaforma multidisciplinare, pensata come luogo di lavoro, ricerca e sperimentazione sull’ architettura il design
ed il paesaggio.
Info:
Opening 14 ottobre ore 18,30
Dal 15 al 30 ottobre dal lunedì al giovedì e la domenica su appuntamento
Venerdì 11-1 3 e 15-19
Sabato 10,30 -13
https://www.facebook.com/events/213824615703902/
équipe
Viale delle Mura Aurelie 17,
00165 Roma;
Per appuntamento: t. +39 0692592101/ +39 3394935973
info@contemporarea.com
www.contemporarea.com
www.equipe.eu.com
14
ottobre 2016
Pasquale Altieri – Cum Deo et Hominibus. Semplici visioni
Dal 14 al 30 ottobre 2016
arte contemporanea
disegno e grafica
disegno e grafica
Location
EQUIPE ARCHITECTURE E DESIGN
Roma, Viale Delle Mura Aurelie, 17, (Roma)
Roma, Viale Delle Mura Aurelie, 17, (Roma)
Orario di apertura
dal lunedì al giovedì e la domenica su appuntamento
Venerdì 11-1 3 e 15-19
Sabato 10,30 -13
Vernissage
14 Ottobre 2016, ore 18.30
Autore
Curatore