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Pasquale Guastamacchia – Speculum animae
Personale di Pasquale Guastamacchia
Comunicato stampa
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“Dotato bronzista con una solida formazione alle spalle – scrive Carmelo Cipriani – Guastamacchia è innanzitutto scultore. In lui l’attività pittorica e quella plastica si susseguono senza soluzione di continuità, facendo apparire la prima emancipata affiliazione della seconda. Dalla scultura il pittore desume compattezza delle forme e precisione del tratto, percepibile sia nelle linee taglienti che nelle lievi virgole che puntellano la superficie pittorica. Alla semplicità del segno corrisponde l’essenzialità del colore, mai materico e sempre dominato.
In pittura fugge dalla mimesi, pur adottandola nella scultura. Nella giustapposizione di ampie e regolari masse cromatiche vi è un ordine strutturale superiore, genesi di un luogo pittorico trascendente, immateriale, in cui coesistono valori percettivi e stimolazioni interiori. Conquistata la profondità della superficie, all’artista non interessano più i corpi ma l’infinità dello spazio e il limite dell’orizzonte.
Guastamacchia concepisce la superficie pittorica come una gigantesca pagina bianca su cui tracciare linee e forme minimali, sintetiche. Nelle sue composizioni, larghe campiture sono attraversate da segni rettilinei, generalmente neri, che solo di rado si chiudono in forme geometriche note. Autentici tagli grafici, quasi sempre affastellati lungo i margini, fino a determinare al centro del supporto il vuoto assoluto, recuperando il valore estetico e concettuale della mancanza e dell’assenza. […].
L’alto discorso di Guastamacchia, pur scaturito da un travaglio solitario e orgoglioso, è sereno, privo di implicazioni morali o polemiche politiche o sociali. Un percorso coerente, una cifra stilistica riconoscibile eppure sempre originale. Stesure cromatiche sature, vibranti nella resa pittorica, e andamenti lineari spigolosi, raramente curvilinei, connotano i suoi dipinti, serene visioni interiori, da cui trapela evidente lo sforzo di chi all’arte della Natura ha preferito la natura dell’Arte.”.
PASQUALE GUASTAMACCHIA
Nasce a Terlizzi (BA) nel 1949. Trasferitosi giovanissimo a Roma, frequenta la sezione scultura dell’Accademia di Belle Arti, conoscendo artisti del calibro di Pericle Fazzini ed Emilio Greco. Nel 1973 si diploma con lode, seguendo gli insegnamenti di Venanzo Crocetti.
Dedito sia all’attività plastica che pittorica, è docente di discipline scultoree negli istituti d’istruzione secondari. Mentre in scultura si dedica ad una plastica dinamica, generata da forme aperte, in pittura costituisce una cifra stilistica personale, approdando ad una figurazione concreta, più ragionata che gestuale. Dal 1979 è impegnato in un’intensa attività espositiva in Italia e all’estero, raccogliendo consensi dal pubblico e riconoscimenti dalla critica. Ha partecipato e vinto concorsi nazionali indetti dallo Stato per opere pubbliche per le città di Velletri, Frosinone, Viterbo, Lecce, Potenza.
Si ricorda la sua partecipazione a Idea di Roma (Roma, 1985), Un mondo di giochi (Saint Vincent – Aosta, 1990), Senza Titolo. II Rassegna d’arte contemporanea (Imperia, 1991), Second Fujisankei Biennial (Tokyo, 1995), Costellazioni (Terlizzi, 1996), Frammenti di Arte Sacra (Potenza, 2001).
Significative le sue personali presso il Chiostro di San Cristoforo a Siena (1986), il Monastero di Santa Maria di Colonna a Trani (1990) e la Galleria “La Chimera” di Roma (1998). Tre le personali alla Galleria “Trifalco” di Roma (1985, 1987, 1994). Le sue opere figurano in collezioni pubbliche e private.
In pittura fugge dalla mimesi, pur adottandola nella scultura. Nella giustapposizione di ampie e regolari masse cromatiche vi è un ordine strutturale superiore, genesi di un luogo pittorico trascendente, immateriale, in cui coesistono valori percettivi e stimolazioni interiori. Conquistata la profondità della superficie, all’artista non interessano più i corpi ma l’infinità dello spazio e il limite dell’orizzonte.
Guastamacchia concepisce la superficie pittorica come una gigantesca pagina bianca su cui tracciare linee e forme minimali, sintetiche. Nelle sue composizioni, larghe campiture sono attraversate da segni rettilinei, generalmente neri, che solo di rado si chiudono in forme geometriche note. Autentici tagli grafici, quasi sempre affastellati lungo i margini, fino a determinare al centro del supporto il vuoto assoluto, recuperando il valore estetico e concettuale della mancanza e dell’assenza. […].
L’alto discorso di Guastamacchia, pur scaturito da un travaglio solitario e orgoglioso, è sereno, privo di implicazioni morali o polemiche politiche o sociali. Un percorso coerente, una cifra stilistica riconoscibile eppure sempre originale. Stesure cromatiche sature, vibranti nella resa pittorica, e andamenti lineari spigolosi, raramente curvilinei, connotano i suoi dipinti, serene visioni interiori, da cui trapela evidente lo sforzo di chi all’arte della Natura ha preferito la natura dell’Arte.”.
PASQUALE GUASTAMACCHIA
Nasce a Terlizzi (BA) nel 1949. Trasferitosi giovanissimo a Roma, frequenta la sezione scultura dell’Accademia di Belle Arti, conoscendo artisti del calibro di Pericle Fazzini ed Emilio Greco. Nel 1973 si diploma con lode, seguendo gli insegnamenti di Venanzo Crocetti.
Dedito sia all’attività plastica che pittorica, è docente di discipline scultoree negli istituti d’istruzione secondari. Mentre in scultura si dedica ad una plastica dinamica, generata da forme aperte, in pittura costituisce una cifra stilistica personale, approdando ad una figurazione concreta, più ragionata che gestuale. Dal 1979 è impegnato in un’intensa attività espositiva in Italia e all’estero, raccogliendo consensi dal pubblico e riconoscimenti dalla critica. Ha partecipato e vinto concorsi nazionali indetti dallo Stato per opere pubbliche per le città di Velletri, Frosinone, Viterbo, Lecce, Potenza.
Si ricorda la sua partecipazione a Idea di Roma (Roma, 1985), Un mondo di giochi (Saint Vincent – Aosta, 1990), Senza Titolo. II Rassegna d’arte contemporanea (Imperia, 1991), Second Fujisankei Biennial (Tokyo, 1995), Costellazioni (Terlizzi, 1996), Frammenti di Arte Sacra (Potenza, 2001).
Significative le sue personali presso il Chiostro di San Cristoforo a Siena (1986), il Monastero di Santa Maria di Colonna a Trani (1990) e la Galleria “La Chimera” di Roma (1998). Tre le personali alla Galleria “Trifalco” di Roma (1985, 1987, 1994). Le sue opere figurano in collezioni pubbliche e private.
08
novembre 2012
Pasquale Guastamacchia – Speculum animae
Dall'otto novembre al 04 dicembre 2012
arte contemporanea
Location
BASTIONE S. GIACOMO
Brindisi, Via Nazario Sauro, (Brindisi)
Brindisi, Via Nazario Sauro, (Brindisi)
Orario di apertura
tutti i giorni dalle 17.30 alle 20.30. Lunedì chiuso
Vernissage
8 Novembre 2012, ore 19.00
Autore
Curatore