Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Pasquale Massacra – Impeto e poesia
60 opere delineano il percorso creativo del talentuoso maestro di cui Francesco Hayez aveva predetto un glorioso avvenire, la cui vicenda artistica si incrocia con l’adesione agli ideali patriottici antiaustriaci, che lo condussero alla morte a soli trent’anni.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Pavia celebra PASQUALE MASSACRA (1819-1849), uno dei suoi artisti più noti e apprezzati, con una mostra monografica, dal titolo Impeto e Poesia, che si tiene dal 25 settembre al 13 dicembre 2009 nelle Scuderie del Castello Visconteo.
Curata da Susanna Zatti, l’esposizione presenta 60 opere in grado di ripercorrere la produzione del talentuoso maestro pavese, la cui vicenda artistica si incrocia con l’adesione agli ideali patriottici antiaustriaci, che lo condussero alla morte a soli trent’anni.
Un appuntamento destinato a rivelare, anche a quanti non ne hanno finora conosciuto e apprezzato il lavoro, l'indubbio valore di un artista del Romanticismo italiano destinato a un sicuro successo e a più alta fama, se la morte prematura non ne avesse interrotto il percorso creativo.
Sensibile innovatore del genere storico - in una direzione che sarà condivisa da Domenico Morelli e Federico Faruffini - Massacra ricerca la verità senza tralasciare la sincerità degli affetti dei personaggi raffigurati nelle sue composizioni. Accolto all'Esposizione di Brera del 1846 come un nuovo protagonista della pittura di storia in Italia, si distingue infatti per la capacità di condurre lo spettatore alla commozione e alla riflessione, rivestendo di “impeto e poesia” il messaggio morale insito nelle sue opere.
La sua parabola artistica si sovrappone a quella umana lungo tutto il corso della sua breve esistenza, sin dalla tenera età. Nato da una famiglia di umili origini, rivela ben presto la sua vocazione alla pittura, così da abbandonare la scuola elementare, già al secondo anno, per mettersi a bottega da un intagliatore di ornato e diventare successivamente aiutante del decoratore e verniciatore Paolo Santi.
Il suo talento naturale viene segnalato da un notabile pavese al professor Cesare Ferreri il quale, malgrado Pasquale non sia dotato della necessaria istruzione, lo ammette alla Scuola di Nudo e Incisione, dove segue i corsi di disegno, plastica e pittura sino al 1841.
Si dedica a numerose committenze - fra cui quelle di pavesi illustri come Carpanelli e Marozzi - realizzando soprattutto soggetti storici e patriottici. Da Pavia la fama dell'artista giunge a Milano.
Le sue opere presentate all'Accademia di Belle Arti di Brera ricevono giudizi estremamente favorevoli e Massacra, ancora giovanissimo, viene salutato come un potenziale innovatore della futura pittura italiana. Il pittore Francesco Hayez, con cui ha diversi contatti, diviene per lui un prodigo consigliere. Ma ancora una volta la vicenda umana e quella artistica di Pasquale Massacra si compenetrano; nell’agosto del 1848, con il ritorno degli austriaci a Pavia, si rifugia in territorio piemontese, dove ha inizio la sua militanza anti-austriaca.
La sera del 15 marzo 1849, dopo aver ideato un piano per la diserzione e preparato la fuga, viene tradito da tre militari con cui si era incontrato all’osteria della Madonnina, sul corso Garibaldi. Ne uccide due ma viene ferito a morte. Spira la stessa sera, nell’androne della casa Vittadini di via San Giovanni in Borgo, e la salma, sottratta all’Ospedale militare, viene imbalsamata per consentire in seguito una solenne sepoltura.
Una morte eroica che fa dell'artista un martire della libertà e dell’indipendenza della patria, proprio come Ricciardino Langosco, l’eroe medievale assunto a soggetto del suo quadro più famoso La madre di Ricciardino Langosco in traccia del cadavere del figlio ucciso nella espugnazione di Pavia per le armi di Matteo Visconti l'anno 1315.
Il martirio di Massacra dà luogo a una tradizione letteraria, che si sviluppa per tutta la seconda metà dell’Ottocento e anche gli artisti suoi contemporanei - Giovanni Ferreri, Federico Faruffini, Agostino Bellinzona e Giovanni Cavallotti - lo ricordano come un “animoso italiano e sublime artista, caduto pugnando contro l’oppressore nel marzo 1849”.
Pavia, agosto 2009
Curata da Susanna Zatti, l’esposizione presenta 60 opere in grado di ripercorrere la produzione del talentuoso maestro pavese, la cui vicenda artistica si incrocia con l’adesione agli ideali patriottici antiaustriaci, che lo condussero alla morte a soli trent’anni.
Un appuntamento destinato a rivelare, anche a quanti non ne hanno finora conosciuto e apprezzato il lavoro, l'indubbio valore di un artista del Romanticismo italiano destinato a un sicuro successo e a più alta fama, se la morte prematura non ne avesse interrotto il percorso creativo.
Sensibile innovatore del genere storico - in una direzione che sarà condivisa da Domenico Morelli e Federico Faruffini - Massacra ricerca la verità senza tralasciare la sincerità degli affetti dei personaggi raffigurati nelle sue composizioni. Accolto all'Esposizione di Brera del 1846 come un nuovo protagonista della pittura di storia in Italia, si distingue infatti per la capacità di condurre lo spettatore alla commozione e alla riflessione, rivestendo di “impeto e poesia” il messaggio morale insito nelle sue opere.
La sua parabola artistica si sovrappone a quella umana lungo tutto il corso della sua breve esistenza, sin dalla tenera età. Nato da una famiglia di umili origini, rivela ben presto la sua vocazione alla pittura, così da abbandonare la scuola elementare, già al secondo anno, per mettersi a bottega da un intagliatore di ornato e diventare successivamente aiutante del decoratore e verniciatore Paolo Santi.
Il suo talento naturale viene segnalato da un notabile pavese al professor Cesare Ferreri il quale, malgrado Pasquale non sia dotato della necessaria istruzione, lo ammette alla Scuola di Nudo e Incisione, dove segue i corsi di disegno, plastica e pittura sino al 1841.
Si dedica a numerose committenze - fra cui quelle di pavesi illustri come Carpanelli e Marozzi - realizzando soprattutto soggetti storici e patriottici. Da Pavia la fama dell'artista giunge a Milano.
Le sue opere presentate all'Accademia di Belle Arti di Brera ricevono giudizi estremamente favorevoli e Massacra, ancora giovanissimo, viene salutato come un potenziale innovatore della futura pittura italiana. Il pittore Francesco Hayez, con cui ha diversi contatti, diviene per lui un prodigo consigliere. Ma ancora una volta la vicenda umana e quella artistica di Pasquale Massacra si compenetrano; nell’agosto del 1848, con il ritorno degli austriaci a Pavia, si rifugia in territorio piemontese, dove ha inizio la sua militanza anti-austriaca.
La sera del 15 marzo 1849, dopo aver ideato un piano per la diserzione e preparato la fuga, viene tradito da tre militari con cui si era incontrato all’osteria della Madonnina, sul corso Garibaldi. Ne uccide due ma viene ferito a morte. Spira la stessa sera, nell’androne della casa Vittadini di via San Giovanni in Borgo, e la salma, sottratta all’Ospedale militare, viene imbalsamata per consentire in seguito una solenne sepoltura.
Una morte eroica che fa dell'artista un martire della libertà e dell’indipendenza della patria, proprio come Ricciardino Langosco, l’eroe medievale assunto a soggetto del suo quadro più famoso La madre di Ricciardino Langosco in traccia del cadavere del figlio ucciso nella espugnazione di Pavia per le armi di Matteo Visconti l'anno 1315.
Il martirio di Massacra dà luogo a una tradizione letteraria, che si sviluppa per tutta la seconda metà dell’Ottocento e anche gli artisti suoi contemporanei - Giovanni Ferreri, Federico Faruffini, Agostino Bellinzona e Giovanni Cavallotti - lo ricordano come un “animoso italiano e sublime artista, caduto pugnando contro l’oppressore nel marzo 1849”.
Pavia, agosto 2009
24
settembre 2009
Pasquale Massacra – Impeto e poesia
Dal 24 settembre al 13 dicembre 2009
arte moderna
Location
SCUDERIE DEL CASTELLO VISCONTEO
Pavia, Viale Xi Febbraio, 35, (Pavia)
Pavia, Viale Xi Febbraio, 35, (Pavia)
Biglietti
Intero: € 6,00
Convenzionati: € 5,00 Ridotto e scuole: € 4,00
Orario di apertura
dal martedì al venerdì: 10.00-13.00 e 15.00-18.00 sabato, domenica e festivi: 10.00-13.00 e 15.00-19.00 La biglietteria chiude 30 minuti prima della chiusura della mostra La durata indicativa della visita è stimata in 45 minuti circa
Vernissage
24 Settembre 2009, ore 19
Sito web
www.alefcultural.com
Editore
SILVANA EDITORIALE
Ufficio stampa
CLP
Autore
Curatore