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Pasquale Russo Maresca
Soggetti della pittura di Maresca sono figure anamorfiche. Dipinte con tecniche grafiche evolute, esse costituiscono una straniante galleria di personaggi dalle identità mutuate dalla pittura antica, ma meditate sulla scorta di dati psicologici che le spingono implacabilmente verso l’alterità.
Comunicato stampa
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Pasquale Russo Maresca è nato a Milano nel 1968. Nel 1993 è stato selezionato dai critici Raffaele de Grada, Mario De Micheli e Gian Alberto Dell’Acqua per la rassegna “Premio San Carlo Borromeo” allestita al Museo della Permanente di Milano. Nello stesso anno si è diplomato all’Accademia di Brera. Nel 2001 ha ordinato una personale a Milano in Palazzo Belgioioso. Nel 2003, presso il Teatro Regio di Parma, si apre una sua nuova personale curata da Vittorio Sgarbi. Nello stesso anno l’artista è invitato da Vittorio Sgarbi alla mostra “La ricerca dell’identità” che si tiene in successione nelle sedi di: Castello di San Michele a Cagliari, Albergo delle Povere a Palermo, Polo di Sant’Agostino ad Ascoli Piceno. Quella odierna è la sua prima personale da Montrasio Arte.
Soggetti della pittura di Maresca sono figure anamorfiche. Dipinte con tecniche grafiche evolute, esse costituiscono una straniante galleria di personaggi dalle identità mutuate dalla pittura antica, ma meditate sulla scorta di dati psicologici che le spingono implacabilmente verso l’alterità.
Scrive Marco Vallora nel saggio di presentazione della mostra odierna:
“Le sue opere (…) sono compresse e neo-manieriste, quasi dovessero riottosamente farsi ascoltare, e prendere muscolarmente posto, nel brusio inutile di quello che oggi l'arte è diventata. (…) Lui pensa, davvero, con la testa enfia d'un antico manierista: perché non copia la realtà (come vorrebbero fare tanti moderni) ma rimedita, rimastica alacremente la pittura antica, la riesuma, pietosamente, tra bende di marmo e calchi di fasce muscolari, degne di un'incisione anatomica alla Vasalius. E scopre che nemmeno l'anatomia esiste più (…) Ma non esiste nemmeno più, per la sua pittura, la possibilità d'una corporatura distesa, compiuta e risolta (nonostante le torsioni), per dire, "alla Michelangelo"… Ossessionato ovviamente della figura del doppio, della persecutoria simmetria asimmetrica del volto, tra palpebre tartarugheresche, che sfaldano la fisionomia estranei baschi marmorei, che sottolineano la calvizie dell'anima…
Soggetti della pittura di Maresca sono figure anamorfiche. Dipinte con tecniche grafiche evolute, esse costituiscono una straniante galleria di personaggi dalle identità mutuate dalla pittura antica, ma meditate sulla scorta di dati psicologici che le spingono implacabilmente verso l’alterità.
Scrive Marco Vallora nel saggio di presentazione della mostra odierna:
“Le sue opere (…) sono compresse e neo-manieriste, quasi dovessero riottosamente farsi ascoltare, e prendere muscolarmente posto, nel brusio inutile di quello che oggi l'arte è diventata. (…) Lui pensa, davvero, con la testa enfia d'un antico manierista: perché non copia la realtà (come vorrebbero fare tanti moderni) ma rimedita, rimastica alacremente la pittura antica, la riesuma, pietosamente, tra bende di marmo e calchi di fasce muscolari, degne di un'incisione anatomica alla Vasalius. E scopre che nemmeno l'anatomia esiste più (…) Ma non esiste nemmeno più, per la sua pittura, la possibilità d'una corporatura distesa, compiuta e risolta (nonostante le torsioni), per dire, "alla Michelangelo"… Ossessionato ovviamente della figura del doppio, della persecutoria simmetria asimmetrica del volto, tra palpebre tartarugheresche, che sfaldano la fisionomia estranei baschi marmorei, che sottolineano la calvizie dell'anima…
19
febbraio 2004
Pasquale Russo Maresca
Dal 19 febbraio al 20 marzo 2004
arte contemporanea
Location
MONTRASIO ARTE MILANO
Milano, via di Porta Tenaglia, 1, (Milano)
Milano, via di Porta Tenaglia, 1, (Milano)
Orario di apertura
da martedì a sabato dalle 10.30 alle 12.30 e dalle 15.30 alle 19
Vernissage
19 Febbraio 2004, ore 18.30