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Passages. Da Pietro Canonica a Roberto Paolini
Curata da Duccio Trombadori, la rassegna affianca alle opere di Canonica, in permanenza nel museo che fu la sua abitazione, buona parte della produzione artistica di Roberto Paolini, meno nota ma ammirevole per varietà di espressione e sorprendente per la costanza che caratterizza la sua ‘maniera di vedere’ (D. Trombadori), in un dialogo che pone l’accento sulla sinonimia della visione che i due maestri, a più di mezzo secolo di distanza, hanno avuto sul loro tempo.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Il Museo Pietro Canonica ospita, a partire dal prossimo 21 settembre 2014, la mostra
Passages. Da Pietro Canonica a Roberto Paolini, a cura di Duccio Trombadori
e promossa da GDA – Associazione Italiana per l’Arte insieme a Roma Capitale,
Assessorato alla Cultura Creatività e Promozione Artistica - Sovrintendenza Capitolina.
L’esposizione si avvale del coordinamento scientifico di Carla Scicchitano e di Paola
Pluchino e intende valorizzare la collezione permanente ospitata nelle prestigiose sale
della Fortezzuola, residenza di Canonica sino alla sua scomparsa, ponendola in dialogo
con le opere di Roberto Paolini: dalle sculture del pensiero agli studi sulla luce sino a parte
del nucleo poverista del Maestro, la cui produzione è stata definita da Duccio Trombadori,
nel catalogo edito da Maretti Editore, “una ricerca in superiore ascesi”.
Frutto di una stringente ricerca comparativa, sostenuta dalle tesi filosofiche sulla ritenzione
del tempo tessute da molteplici autorevoli personaggi, da Jorge Luis Borges a Gilles
Deleuze, l’esposizione tende a considerare l’arte come un passage in cui tempo, materia e
forma finita si addensano intorno alle epoche che abitano, rappresentandole.
Il confronto tra le opere di Pietro Canonica e quelle di Roberto Paolini pone l’accento sulla
sinonimia della visione che hanno avuto sul loro tempo e avvalora la tesi del processo
artistico come risoluzione del furore creativo, stimolando la conoscenza dell’arte scultorea.
Pur con le dovute differenze intrinseche all’uso dei materiali presi in considerazione ma
anche dei committenti e dei siti finali, i due artisti sembrano richiamarsi l’un l’altro per quel
portato auratico che contraddistingue la ieraticità della loro produzione artistica.
Pietro Canonica, piemontese d’origine e romano d’adozione interviene, attraverso le sue
sculture, sul giogo della materia come mezzo per lo spirito. Roberto Paolini, anch’egli
piemontese d’origine e emiliano d’adozione, quasi cento anni dopo e a distanza, gioca
con la materia considerandola come un veicolo d’espressione da abbandonare appena
conclusa. Un fil rouge che dalle sale espositive al piano terra attraversa la ricca gipsoteca
snodandosi fino agli ambienti del piano superiore, con innesti espositivi minimi e intimisti.
Qui il pubblico potrà ammirare uno dei pochi esempi di residenze private d’artista rimaste
in Italia. Un’occasione per scoprire, rivalutare e conoscere il patrimonio nazionale artistico,
mezzo di visione lucida e storicamente definita del periodo che esso rappresenta in un
momento in cui l’arte funge da punto di congiuntura e scambio internazionale, ieri come
oggi.
Passages. Da Pietro Canonica a Roberto Paolini, a cura di Duccio Trombadori
e promossa da GDA – Associazione Italiana per l’Arte insieme a Roma Capitale,
Assessorato alla Cultura Creatività e Promozione Artistica - Sovrintendenza Capitolina.
L’esposizione si avvale del coordinamento scientifico di Carla Scicchitano e di Paola
Pluchino e intende valorizzare la collezione permanente ospitata nelle prestigiose sale
della Fortezzuola, residenza di Canonica sino alla sua scomparsa, ponendola in dialogo
con le opere di Roberto Paolini: dalle sculture del pensiero agli studi sulla luce sino a parte
del nucleo poverista del Maestro, la cui produzione è stata definita da Duccio Trombadori,
nel catalogo edito da Maretti Editore, “una ricerca in superiore ascesi”.
Frutto di una stringente ricerca comparativa, sostenuta dalle tesi filosofiche sulla ritenzione
del tempo tessute da molteplici autorevoli personaggi, da Jorge Luis Borges a Gilles
Deleuze, l’esposizione tende a considerare l’arte come un passage in cui tempo, materia e
forma finita si addensano intorno alle epoche che abitano, rappresentandole.
Il confronto tra le opere di Pietro Canonica e quelle di Roberto Paolini pone l’accento sulla
sinonimia della visione che hanno avuto sul loro tempo e avvalora la tesi del processo
artistico come risoluzione del furore creativo, stimolando la conoscenza dell’arte scultorea.
Pur con le dovute differenze intrinseche all’uso dei materiali presi in considerazione ma
anche dei committenti e dei siti finali, i due artisti sembrano richiamarsi l’un l’altro per quel
portato auratico che contraddistingue la ieraticità della loro produzione artistica.
Pietro Canonica, piemontese d’origine e romano d’adozione interviene, attraverso le sue
sculture, sul giogo della materia come mezzo per lo spirito. Roberto Paolini, anch’egli
piemontese d’origine e emiliano d’adozione, quasi cento anni dopo e a distanza, gioca
con la materia considerandola come un veicolo d’espressione da abbandonare appena
conclusa. Un fil rouge che dalle sale espositive al piano terra attraversa la ricca gipsoteca
snodandosi fino agli ambienti del piano superiore, con innesti espositivi minimi e intimisti.
Qui il pubblico potrà ammirare uno dei pochi esempi di residenze private d’artista rimaste
in Italia. Un’occasione per scoprire, rivalutare e conoscere il patrimonio nazionale artistico,
mezzo di visione lucida e storicamente definita del periodo che esso rappresenta in un
momento in cui l’arte funge da punto di congiuntura e scambio internazionale, ieri come
oggi.
20
settembre 2014
Passages. Da Pietro Canonica a Roberto Paolini
Dal 20 settembre al 30 ottobre 2014
arte contemporanea
Location
MUSEO PIETRO CANONICA
Roma, Viale Pietro Canonica, 2, (Roma)
Roma, Viale Pietro Canonica, 2, (Roma)
Biglietti
Intero € 5,00
Ridotto € 4,00
Gratuito per le categorie previste dalla tariffazione vigente
Orario di apertura
Dal martedì alla domenica. Chiuso lunedì
giugno settembre ore 13.00 - 19.00
ottobre - maggio ore 10.00 - 16.00
La biglietteria chiude mezz'ora prima
Vernissage
20 Settembre 2014, h 18
Autore
Curatore