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Passaggi
Lo splendido contesto storico e paesaggistico del Santuario di San Giovanni d’Andorno ospita, nelle sale dell’Ala dei Pellegrini, la mostra collettiva Passaggi in cui le opere di cinque fotografi, un foto-disegnatore e un pittore si offrono ai visitatori organizzate in sette piccole mostre personali
Comunicato stampa
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Bruno Beccaro presenta i suoi dipinti, dal titolo “Il paesaggio e la parola”, affermando che “Le parole, la voce, sono l’alito sacro che mostrano la nostra intima natura. Il nostro occhio vede quello che il cuore sente: la magia della parola risana e trasforma la realtà delle cose; non più oggetti morti che stanno fuori dal nostro cuore, ma una realtà spirituale, fantastica, emotiva e sentimentale.”
Giorgio Chiarello partecipa con una serie di fotografie intitolata “Barolo terra dipinta”, proponendo un breve viaggio in terra di Barolo attraverso pianeggianti sentieri e dolci colline decorate da interminabili e colorati vigneti.
Enrico Cinquini riunisce le sue fotografie nella raccolta “Pianura d’inverno”, invitandoci ad apprezzare il silenzio della pianura in inverno, con i suoi ritmi sopiti e le nebbie gelate, invece di considerarlo un’anomalia.
Fabio Pitzolu propone una ricerca fotografica dal titolo “Nessun luogo”, ritraendo paesaggi surreali dove i dettagli sono quasi del tutto assenti e si è circondati da una realtà inesistente, senza barriere tra cielo e terra, in un’atmosfera dove tutto si fonde e i confini sono labili e leggeri come l’aria.
Massimo Premoli espone una serie di foto-disegni intitolata “Paesaggi e architetture ir-reali” nei quali la fotografia costituisce l’unico frammento di realtà oggettiva nell’opera, mentre il disegno realizzato intorno prende vita da un mondo personale e onirico che ci offre la chiave di accesso ad una realtà di là dalle apparenze.
Paolo Sacchi, professionista della fotografia, riunisce i suoi scatti sotto al titolo “Panoramica”: immagini di grande formato panoramico realizzate con apparecchi fotografici analogici, accompagnate da una riflessione dell’artista su questa tecnica fotografica.
Umberto Vecchi raccoglie le sue fotografie sotto il titolo “Gluggaveður”, concetto islandese intraducibile che ci guida in una immersione nel paesaggio in quella condizione climatica di “tempo da finestra”, ci invita a fermarci davanti alle sue finestre e consentire alla nostra mente di intraprendere un viaggio.
Sull’insieme delle opere, Bruno Beccaro ha espresso una riflessione.
“Che le immagini, siano esse fotografiche che pittoriche, possano rappresentare un cristallo di tempo immutabile, è una umana illusione.
Nello scorrevole discorso del tempo, il presente non esiste. Percepiamo e siamo percepiti attraverso il movimento, il cambiamento in un divenire, anche se ad osservarlo è uno scatto di 1/1000 di secondo. Immagini che sembrano fermate in un istante ma che, in realtà, vengono viste dall’occhio della mente nella loro fugace apparizione.
In effetti, le immagini presentate in questa mostra, sono immagini-movimento.
C’è chi ha parlato del Silenzio, pausa tra due note; chi del lavoro della terra cadenzato dal ciclo del sole; ci sono percorsi che dal nomos della ragione si mutano in logos dell’irrazionale; la presenza umana che nomina le cose e le rende vive; paesaggi ricamati dal gelo prossimi al disgelo o percorsi dal sentiero dell’oscuro divenire.
O chi si affida al linguaggio poetico: linguaggio dell’origine che sempre torna senza risposte.”
Informazioni utili
Passaggi, opere di Bruno Beccaro, Giorgio Chiarello, Enrico Cinquini, Fabio Pitzolu, Massimo Premoli, Paolo Sacchi, Umberto Vecchi - presso Santuario di San Giovanni d’Andorno, Ala dei Pellegrini, Campiglia Cervo (BI). Visitabile dal 5 al 20 agosto 2017, ogni giorno 15-19, domeniche e festivi 10-12 / 15-19. Ingresso libero.
Per ulteriori informazioni: Bruno Beccaro - bruno.beccaro@gmail.com – tel. 3403798838
Giorgio Chiarello partecipa con una serie di fotografie intitolata “Barolo terra dipinta”, proponendo un breve viaggio in terra di Barolo attraverso pianeggianti sentieri e dolci colline decorate da interminabili e colorati vigneti.
Enrico Cinquini riunisce le sue fotografie nella raccolta “Pianura d’inverno”, invitandoci ad apprezzare il silenzio della pianura in inverno, con i suoi ritmi sopiti e le nebbie gelate, invece di considerarlo un’anomalia.
Fabio Pitzolu propone una ricerca fotografica dal titolo “Nessun luogo”, ritraendo paesaggi surreali dove i dettagli sono quasi del tutto assenti e si è circondati da una realtà inesistente, senza barriere tra cielo e terra, in un’atmosfera dove tutto si fonde e i confini sono labili e leggeri come l’aria.
Massimo Premoli espone una serie di foto-disegni intitolata “Paesaggi e architetture ir-reali” nei quali la fotografia costituisce l’unico frammento di realtà oggettiva nell’opera, mentre il disegno realizzato intorno prende vita da un mondo personale e onirico che ci offre la chiave di accesso ad una realtà di là dalle apparenze.
Paolo Sacchi, professionista della fotografia, riunisce i suoi scatti sotto al titolo “Panoramica”: immagini di grande formato panoramico realizzate con apparecchi fotografici analogici, accompagnate da una riflessione dell’artista su questa tecnica fotografica.
Umberto Vecchi raccoglie le sue fotografie sotto il titolo “Gluggaveður”, concetto islandese intraducibile che ci guida in una immersione nel paesaggio in quella condizione climatica di “tempo da finestra”, ci invita a fermarci davanti alle sue finestre e consentire alla nostra mente di intraprendere un viaggio.
Sull’insieme delle opere, Bruno Beccaro ha espresso una riflessione.
“Che le immagini, siano esse fotografiche che pittoriche, possano rappresentare un cristallo di tempo immutabile, è una umana illusione.
Nello scorrevole discorso del tempo, il presente non esiste. Percepiamo e siamo percepiti attraverso il movimento, il cambiamento in un divenire, anche se ad osservarlo è uno scatto di 1/1000 di secondo. Immagini che sembrano fermate in un istante ma che, in realtà, vengono viste dall’occhio della mente nella loro fugace apparizione.
In effetti, le immagini presentate in questa mostra, sono immagini-movimento.
C’è chi ha parlato del Silenzio, pausa tra due note; chi del lavoro della terra cadenzato dal ciclo del sole; ci sono percorsi che dal nomos della ragione si mutano in logos dell’irrazionale; la presenza umana che nomina le cose e le rende vive; paesaggi ricamati dal gelo prossimi al disgelo o percorsi dal sentiero dell’oscuro divenire.
O chi si affida al linguaggio poetico: linguaggio dell’origine che sempre torna senza risposte.”
Informazioni utili
Passaggi, opere di Bruno Beccaro, Giorgio Chiarello, Enrico Cinquini, Fabio Pitzolu, Massimo Premoli, Paolo Sacchi, Umberto Vecchi - presso Santuario di San Giovanni d’Andorno, Ala dei Pellegrini, Campiglia Cervo (BI). Visitabile dal 5 al 20 agosto 2017, ogni giorno 15-19, domeniche e festivi 10-12 / 15-19. Ingresso libero.
Per ulteriori informazioni: Bruno Beccaro - bruno.beccaro@gmail.com – tel. 3403798838
05
agosto 2017
Passaggi
Dal 05 al 20 agosto 2017
fotografia
arte contemporanea
arte contemporanea
Location
SANTUARIO DI SAN GIOVANNI D’ANDORNO
Campiglia Cervo, Strada Provinciale Valle Del Cervo, (Biella)
Campiglia Cervo, Strada Provinciale Valle Del Cervo, (Biella)
Orario di apertura
giorni feriali 15 - 19, domeniche e festini 10 - 12 / 15 - 19
Vernissage
5 Agosto 2017, ore 17.30
Autore