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“Passeggiate romane” | dalle Secessioni alla Scuola Romana
Ideata come “Passeggiata” attraverso i diversi movimenti artistici dei primi decenni del Novecento, la Mostra rende omaggio ad artisti romani e ad altri maestri attivi nella capitale negli anni fra le due guerre, facendone emergere le differenti poetiche e i diversi linguaggi.
Comunicato stampa
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Strettamente legati alla "Scuola romana" sono: Giuseppe Capogrossi (1900 – 1972) con una straordinaria e inedita opera figurativa "Ponte di ferro [o] Ponte del soldino" (1928), che restituisce l'incanto di un angolo della Roma sparita; Riccardo Francalancia (1886 - 1965), di cui si espone il dipinto "Monte Soratte" (1926), presentato nel 1928 alla prima Mostra romana dell'artista e mai più esposto, una icona così antinaturalistica da lambire la pittura astratta; Gisberto Ceracchini (1899 - 1982) con il dipinto "Pastorale" con il quale l'artista partecipa nel 1943 alla IV Quadriennale, un inno alla pace in mezzo agli orrori della guerra.
Di matrice divisionista "Alla toilette" di Camillo Innocenti (1871 – 1961), un esempio tra i più significativi della sua poetica intimista, eseguito a Parigi tra il 1912 e 1915. La tecnica della pittura divisa si ritrova anche in un raro "Ritratto di Salvatore Di Giacomo" (1908) del napoletano Enrico Lionne (1865 - 1921), maestro in quegli anni di Umberto Boccioni.
Di Armando Spadini (1883 - 1925) in mostra "La pettinatrice", un capolavoro proveniente da una storica collezione, eseguito nel novembre del 1918 nel clima di fine guerra ed esposto nel 1931 alla I Quadriennale Romana. Dello stesso autore una vivace "Natura morta" del 1915.
Si segnalano di Giulio Aristide Sartorio (1860 - 1932) una scena della Grande Guerra del 1917 "Baraccamenti a Boneti sul Carso" e due opere di Felice Carena (1879 - 1966), "Nudo" del 1927 e una "Veduta di Roma".
Sempre tra le nature morte si espone del triestino Bruno Croatto (1875 - 1948) una "Coppa rossa con melograni", espressione di un naturalismo puro e raffinato con un'attenzione meticolosa al dato reale che ritroviamo anche nel "Vaso di rame e mele" di Rino Gaspare Battaini (1898 – 1960).
Tra gli artisti che hanno lavorato e vissuto a Roma a Villa Strohl-fern si espongono un dipinto di Amedeo Bocchi (1883 - 1976) che ritrae la Villa nel 1930 e le sculture del faentino Ercole Drei (1886 – 1973) e del veneto Attilio Torresini (1884 – 1961).
Sempre rimanendo nell'ambito della scultura sono presenti due raffinate teste in marmo bianco di gusto Neoclassico dello scultore abruzzese Nicolò D’Antino (1880 - 1966), appartenute alla collezione di un Ministro del Ventennio; di Filippo Cifariello (1864 - 1936) il gesso "I coniugi Pinto", eseguito nel 1919 durante la breve fase simbolista della scultore pugliese.
Di matrice divisionista "Alla toilette" di Camillo Innocenti (1871 – 1961), un esempio tra i più significativi della sua poetica intimista, eseguito a Parigi tra il 1912 e 1915. La tecnica della pittura divisa si ritrova anche in un raro "Ritratto di Salvatore Di Giacomo" (1908) del napoletano Enrico Lionne (1865 - 1921), maestro in quegli anni di Umberto Boccioni.
Di Armando Spadini (1883 - 1925) in mostra "La pettinatrice", un capolavoro proveniente da una storica collezione, eseguito nel novembre del 1918 nel clima di fine guerra ed esposto nel 1931 alla I Quadriennale Romana. Dello stesso autore una vivace "Natura morta" del 1915.
Si segnalano di Giulio Aristide Sartorio (1860 - 1932) una scena della Grande Guerra del 1917 "Baraccamenti a Boneti sul Carso" e due opere di Felice Carena (1879 - 1966), "Nudo" del 1927 e una "Veduta di Roma".
Sempre tra le nature morte si espone del triestino Bruno Croatto (1875 - 1948) una "Coppa rossa con melograni", espressione di un naturalismo puro e raffinato con un'attenzione meticolosa al dato reale che ritroviamo anche nel "Vaso di rame e mele" di Rino Gaspare Battaini (1898 – 1960).
Tra gli artisti che hanno lavorato e vissuto a Roma a Villa Strohl-fern si espongono un dipinto di Amedeo Bocchi (1883 - 1976) che ritrae la Villa nel 1930 e le sculture del faentino Ercole Drei (1886 – 1973) e del veneto Attilio Torresini (1884 – 1961).
Sempre rimanendo nell'ambito della scultura sono presenti due raffinate teste in marmo bianco di gusto Neoclassico dello scultore abruzzese Nicolò D’Antino (1880 - 1966), appartenute alla collezione di un Ministro del Ventennio; di Filippo Cifariello (1864 - 1936) il gesso "I coniugi Pinto", eseguito nel 1919 durante la breve fase simbolista della scultore pugliese.
19
settembre 2013
“Passeggiate romane” | dalle Secessioni alla Scuola Romana
Dal 19 settembre al 16 novembre 2013
arte contemporanea
Location
NUOVA GALLERIA CAMPO DEI FIORI
Roma, Via di Monserrato, 30, (Roma)
Roma, Via di Monserrato, 30, (Roma)
Orario di apertura
10.00 - 13.00/16.00 - 19.00, chiusura lunedì mattina e festivi | altri orari su appuntamento
Vernissage
19 Settembre 2013, ore 17,00-20,00
Autore
Curatore