Quello che è avvenuto e quello che sta avvenendo nel sociale turba sempre più la coscienza singola e quella collettiva: l'ambiente si sta sviluppando incondizionatamente generando un sistema saturo dove le condizioni esistenziali degli individui sono sempre più precarie.
Lorenzo Lovo, Marisa Gramola e Udo Toniato sono artisti di memorie intrise di Terra e di Cielo, secessionisti per ragioni biografiche, per solitudine, per isolamento.
Ecco in Lorenzo Lovo un mondo crepuscolare fatto di vapori densi e vorticosi, di vaste distese terrose, di maternità debordanti, di gonfi volti contadini che poeticamente fissano il cielo alla ricerca di una qualche comunicazione.
Una pittura poveristica e visionaria di stretta derivazione territoriale, fatta di racconti popolari densi di memorie essenzializzati e trasposti in un contesto cosmico.
Marisa Gramola vive con femminile passione il legame arte/vita, raccontando scene legate alla memoria infantile -teneramente immerse nella morfologia del ricordo- e frammenti di cronaca nera con flash di vite poste ai margini del sistema sociale.
Udo Toniato, picaresco poeta della bassa reggiana, rappresenta un teatrino popolare di vita provinciale: racconta storie di gente povera ambientate nelle piazze, nelle strade, nelle osterie, negli interni contadini; dipinge con la memoria e l'istinto scene brulicanti di figure umane, di dettagli, di colori "che a guardarle vien voglia di ridere" e si è presi per un attimo da un impulso di euforia e gioia. Proprio come l'artista vuole.
Barbara Passarin
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Anonimo