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PASSSIO ET RESURRECTIO. Due capolavori di Gonzaga e altri 29 talenti contemporanei
Il celebre Vultus Sindonis ed una mirabile e grande Crocifissione del 1969 di Giovan Francesco sono i pezzi di punta di una collettiva che espone anche altri maestri del XXI secolo come Sergio Saccomandi, Enrico Colombotto Rosso e Adelma Mapelli, Lia Laterza, Franco Negro, Pierflavio Gallina
Comunicato stampa
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Una grande prestigiosa mostra con due capolavori di uno dei maestri figurativi italiani più importanti della fine di secolo che comincia con un altrettanto grandioso evento drammaturgico a cura di un pittore torinese da anni sulla ribalta dei teatri piemontesi.
Passio et Resurrectio è la collettiva di artisti contemporanei nel ciclo Arte nella grotta che si terrà nel percorso archeologico sotterraneo della Chiesa San Giuseppe dal 14 marzo al primo aprile accompagnando i visitatori dalla Quaresima alla Pasqua con immagini della storia evangelica di Cristo. Durante l’esposizione, curata dal critico d’arte Fabio Carisio, saranno esposte due importante e pregiate opere del compianto pittore milanese Giovan Francesco Gonzaga (1921-2007) accanto ad altri eccezionali dipinti di famosi artisti provenienti da Piemonte, Lombardia, Liguria, Emilia Romagna ed uno persino dalla Sardegna tra cui spiccano i nomi di Enrico Colombotto Rosso, Adelma Mapelli, Aldo Parmigiani, Luciano Trevisan, Sergio Saccomandi. Proprio quest’ultimo, il maestro Saccomandi, sarà anche protagonista di uno spettacolo drammaturgico teatrale di sua creazione con una libera riflessione sul testo biblico del Qoelet con poetica di padre Maria Turoldo, che ha di recente gremito la Chiesa di San Lorenzo di Torino.
«Un luogo particolarmente adatto ad una mostra “Passio et Resurrectio” come il percorso archeologico musealizzato della Chiesa di San Giuseppe è senz’altro non così facile da ritrovare in Piemonte, proprio per la sua caratteristica di emozionalità che sprigiona e per la qualità insita già solo nei reperti di mura romane e medievali su cui appoggia la struttura portante dell’edificio – afferma il presidente del Centro Culturale San Giuseppe onlus Roberto Cerrato - Pertanto non posso che esprimere compiacimento e soddisfazione per l’evento che si colloca come momento importante nel corso dell’anno di attività del nostro sodalizio. Voglio esprimere un sincero ringraziamento al suo curatore e direttore artistico Fabio Carisio che è riuscito anche per questa mostra a coinvolgere importanti firme del mondo dell’arte figurativa, non solo piemontese».
«Per la mostra Passio et Resurrectio ho selezionato artisti famosi - ma non solo - che avessero maturato sensibilità verso l’arte sacra cristiana - afferma Carisio - Sono quindi lieto di presentare due capolavori del compianto Giovan Francesco Gonzaga, tra i pochi del XX secolo a ricevere pubblico plauso da Giorgio De Chirico, un superbo Vultus Sindonis e un imponente olio su tavola Crocifisso su fondo blu esposti grazie alla gentile concessione degli eredi. Due dipinti che da soli giustificano una visita alla mostra. Il primo è una rievocazione del volto sindonico ricalibrata con sfumature tonali, ombre e penellate davvero magistrali; il secondo è un Cristo crocifisso, opera giovanile del maestroche spicca per le luminosità che danno vividezza e solennità al corpo. Accanto ad esse saranno in esposizione un originalissimo Ecche Homo, veemente ed inquietante sanguigna di quell’Enrico Colombotto Rosso tra gli ultimi artisti viventi a respirare in gioventù l’Avanguardia parigina, un grandioso omaggio al Mantegna di Sergio Saccomandi una commovente Pietà di Luciano Trevisan che rievoca l’opera di Michelangelo con il volto di Giovanni Paolo II, cui si aggiungono il magistrale calvario di Adelma Mapelli, fondatrice del Museo dell’acquerello di Montà, e due lavori ispirati alla terra delle vigne del lamorrese Pierflavio Gallina, con i suoi simbolistici tralci, e il torinese Vincenzo Reda con una crocifissione dipinta con vini rossi. Agli artisti della provincia di Cuneo Roberto De Siena, Franco Giletta, Gian Piero Trucco, Giovanni Vigna si affiancano i torinesi Adriana Caffaro Rore, Mariella Crosio, Gianni Fioraso, Nerio Griso, Lia Laterza, Franco Negro, Maurizio Rinaudo, Carlo Rivetti e Doris Scaggion, i monferrini Giovanni Bonardi e Silvia Ravetti, i vercellesi Max Giannotta ed Elisa Marmo, il biellese Cristiano Susta, i lombardi Osvaldo Mascarello (nativo di La Morra) e Aldo Parmigiani, il ligure Gianni Pascoli, l’emiliana Suzana Lotti ed il marchigiano-sardo Ferdinando Ragni.
«Una mostra d’arte contemporanea, allestita nella grotta archeologica della Chiesa di S. Giuseppe è un evento eccellente. E’ una mostra diversa, da osservare e riflettere» afferma il professor Carlo Gramaglia, critico e storico dell’arte, che ha portato il suo saluto sul catalogo dell’esposizione in cui la prefazione è curata dal professor Gian Giorgio Massara, critico e storico dell’arte torinese ma assai conosciuto in Langa per le esposizioni nel suo castello di Borgomale.
Passio et Resurrectio è la collettiva di artisti contemporanei nel ciclo Arte nella grotta che si terrà nel percorso archeologico sotterraneo della Chiesa San Giuseppe dal 14 marzo al primo aprile accompagnando i visitatori dalla Quaresima alla Pasqua con immagini della storia evangelica di Cristo. Durante l’esposizione, curata dal critico d’arte Fabio Carisio, saranno esposte due importante e pregiate opere del compianto pittore milanese Giovan Francesco Gonzaga (1921-2007) accanto ad altri eccezionali dipinti di famosi artisti provenienti da Piemonte, Lombardia, Liguria, Emilia Romagna ed uno persino dalla Sardegna tra cui spiccano i nomi di Enrico Colombotto Rosso, Adelma Mapelli, Aldo Parmigiani, Luciano Trevisan, Sergio Saccomandi. Proprio quest’ultimo, il maestro Saccomandi, sarà anche protagonista di uno spettacolo drammaturgico teatrale di sua creazione con una libera riflessione sul testo biblico del Qoelet con poetica di padre Maria Turoldo, che ha di recente gremito la Chiesa di San Lorenzo di Torino.
«Un luogo particolarmente adatto ad una mostra “Passio et Resurrectio” come il percorso archeologico musealizzato della Chiesa di San Giuseppe è senz’altro non così facile da ritrovare in Piemonte, proprio per la sua caratteristica di emozionalità che sprigiona e per la qualità insita già solo nei reperti di mura romane e medievali su cui appoggia la struttura portante dell’edificio – afferma il presidente del Centro Culturale San Giuseppe onlus Roberto Cerrato - Pertanto non posso che esprimere compiacimento e soddisfazione per l’evento che si colloca come momento importante nel corso dell’anno di attività del nostro sodalizio. Voglio esprimere un sincero ringraziamento al suo curatore e direttore artistico Fabio Carisio che è riuscito anche per questa mostra a coinvolgere importanti firme del mondo dell’arte figurativa, non solo piemontese».
«Per la mostra Passio et Resurrectio ho selezionato artisti famosi - ma non solo - che avessero maturato sensibilità verso l’arte sacra cristiana - afferma Carisio - Sono quindi lieto di presentare due capolavori del compianto Giovan Francesco Gonzaga, tra i pochi del XX secolo a ricevere pubblico plauso da Giorgio De Chirico, un superbo Vultus Sindonis e un imponente olio su tavola Crocifisso su fondo blu esposti grazie alla gentile concessione degli eredi. Due dipinti che da soli giustificano una visita alla mostra. Il primo è una rievocazione del volto sindonico ricalibrata con sfumature tonali, ombre e penellate davvero magistrali; il secondo è un Cristo crocifisso, opera giovanile del maestroche spicca per le luminosità che danno vividezza e solennità al corpo. Accanto ad esse saranno in esposizione un originalissimo Ecche Homo, veemente ed inquietante sanguigna di quell’Enrico Colombotto Rosso tra gli ultimi artisti viventi a respirare in gioventù l’Avanguardia parigina, un grandioso omaggio al Mantegna di Sergio Saccomandi una commovente Pietà di Luciano Trevisan che rievoca l’opera di Michelangelo con il volto di Giovanni Paolo II, cui si aggiungono il magistrale calvario di Adelma Mapelli, fondatrice del Museo dell’acquerello di Montà, e due lavori ispirati alla terra delle vigne del lamorrese Pierflavio Gallina, con i suoi simbolistici tralci, e il torinese Vincenzo Reda con una crocifissione dipinta con vini rossi. Agli artisti della provincia di Cuneo Roberto De Siena, Franco Giletta, Gian Piero Trucco, Giovanni Vigna si affiancano i torinesi Adriana Caffaro Rore, Mariella Crosio, Gianni Fioraso, Nerio Griso, Lia Laterza, Franco Negro, Maurizio Rinaudo, Carlo Rivetti e Doris Scaggion, i monferrini Giovanni Bonardi e Silvia Ravetti, i vercellesi Max Giannotta ed Elisa Marmo, il biellese Cristiano Susta, i lombardi Osvaldo Mascarello (nativo di La Morra) e Aldo Parmigiani, il ligure Gianni Pascoli, l’emiliana Suzana Lotti ed il marchigiano-sardo Ferdinando Ragni.
«Una mostra d’arte contemporanea, allestita nella grotta archeologica della Chiesa di S. Giuseppe è un evento eccellente. E’ una mostra diversa, da osservare e riflettere» afferma il professor Carlo Gramaglia, critico e storico dell’arte, che ha portato il suo saluto sul catalogo dell’esposizione in cui la prefazione è curata dal professor Gian Giorgio Massara, critico e storico dell’arte torinese ma assai conosciuto in Langa per le esposizioni nel suo castello di Borgomale.
17
marzo 2013
PASSSIO ET RESURRECTIO. Due capolavori di Gonzaga e altri 29 talenti contemporanei
Dal 17 marzo al primo aprile 2013
arte contemporanea
Location
ARTE NELLA GROTTA – CHIESA DI SAN GIUSEPPE
Alba, (Cuneo)
Alba, (Cuneo)
Orario di apertura
da giovedì a domenica 14,30 - 18.30
Vernissage
17 Marzo 2013, h 16,30
Autore
Curatore