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Patrizia Calovini
Oltre quaranta opere, la maggior parte delle quali relative all’ultimo periodo di creazione, dal 2000 al 2005. Non mancheranno però alcuni tra i dipinti anteriori che più l’hanno fatta conoscere.
Comunicato stampa
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Patrizia Calovini torna ad esporre le sue opere dall’11 marzo al 10 aprile ad Ancona, sua città di adozione. La mostra, patrocinata dall’Assessorato alla Cultura e dalle Pari Opportunità del Comune di Ancona, è sponsorizzata da F.P.O. srl di Osimo, produttrice del marchio IKI. L’esposizione ha trovato la sua naturale collocazione nella storica Mole Vanvitelliana, l’edificio risalente al diciottesimo secolo, nato come lazzaretto e ora adibito a spazio espositivo e culturale di richiamo nazionale.
Patrizia Calovini nasce nel 1952, compie i primi studi artistici a Trento diplomandosi all’Istituto Statale d’Arte nel 1970. Prosegue la sua formazione a Milano dove consegue il diploma in Grafica Pubblicitaria presso l’Ateneo A3 e lavora come grafica in una nota agenzia di pubblicità. Trasferitasi ad Ancona nel 1976, completa gli studi presso la sezione di Pittura dell’Accademia di Belle Arti di Macerata. L’artista entra nel mondo dell'arte nei primi anni ‘80 partecipando a numerose mostre collettive e personali.
In questa mostra l’artista presenta oltre quaranta opere, la maggior parte delle quali relative all’ultimo periodo di creazione, dal 2000 al 2005. Non mancheranno però alcuni tra i dipinti anteriori che più l’hanno fatta conoscere.
Scrivono della Calovini:
Antonio Luccarini – Assessore alla Cultura di Ancona:
“...L’incanto dolente di queste donne, guerriere, ancelle, danzatrici, consiste forse nelle memorie che esse testimoniano del lungo viaggio che hanno dovuto compiere, delle attese forzate e delle soste fatte, prima di giungere a noi da quella patria lontana. Privi di qualunque riferimento realistico, senza approdi, però nell’informale o in una figurazione esile e meramente allusa, i dipinti hanno la forza e il valore di un appello simbolico.”
Michele Polverari – direttore della Pinacoteca di Ancona:
“…Il personaggio che Patrizia Calovini ha creato è quello di una donna che sta per. E siccome chi sta per non può stare fuori dal mondo, quella donna nel frattempo è. La Calovini allestisce dunque lo spettacolo che si recita in attesa d’un altro spettacolo. Lo spettacolo non è corale, la parte è per un solo attore, il resto è comparsa, doppio, fantasma, oggetto. Il casco della donna dipinta da Calovini fa venire alla mente quello della donna disegnata da Crepax. Ma qui non c’è Valentina, il casco è di una donna senza tentazione, inattiva.”
Giorgio Cortenova – direttore Palazzo Forti Verona :
“...Patrizia Calovini sembra dunque attenta al versante meno adusato della lezione storica del surrealismo. Tuttaltro che incline a rivolgersi al rito iperbolico e allo spaesamento delle immagini nella sua evidenza narrativa, l'artista predilige invece riattivare l'alchimia della materia, l'imprevedibile avventura del segno (...) figure sorprese nel gesto improbabile dell'attesa e insieme dell'addio...”
Patrizia Calovini nasce nel 1952, compie i primi studi artistici a Trento diplomandosi all’Istituto Statale d’Arte nel 1970. Prosegue la sua formazione a Milano dove consegue il diploma in Grafica Pubblicitaria presso l’Ateneo A3 e lavora come grafica in una nota agenzia di pubblicità. Trasferitasi ad Ancona nel 1976, completa gli studi presso la sezione di Pittura dell’Accademia di Belle Arti di Macerata. L’artista entra nel mondo dell'arte nei primi anni ‘80 partecipando a numerose mostre collettive e personali.
In questa mostra l’artista presenta oltre quaranta opere, la maggior parte delle quali relative all’ultimo periodo di creazione, dal 2000 al 2005. Non mancheranno però alcuni tra i dipinti anteriori che più l’hanno fatta conoscere.
Scrivono della Calovini:
Antonio Luccarini – Assessore alla Cultura di Ancona:
“...L’incanto dolente di queste donne, guerriere, ancelle, danzatrici, consiste forse nelle memorie che esse testimoniano del lungo viaggio che hanno dovuto compiere, delle attese forzate e delle soste fatte, prima di giungere a noi da quella patria lontana. Privi di qualunque riferimento realistico, senza approdi, però nell’informale o in una figurazione esile e meramente allusa, i dipinti hanno la forza e il valore di un appello simbolico.”
Michele Polverari – direttore della Pinacoteca di Ancona:
“…Il personaggio che Patrizia Calovini ha creato è quello di una donna che sta per. E siccome chi sta per non può stare fuori dal mondo, quella donna nel frattempo è. La Calovini allestisce dunque lo spettacolo che si recita in attesa d’un altro spettacolo. Lo spettacolo non è corale, la parte è per un solo attore, il resto è comparsa, doppio, fantasma, oggetto. Il casco della donna dipinta da Calovini fa venire alla mente quello della donna disegnata da Crepax. Ma qui non c’è Valentina, il casco è di una donna senza tentazione, inattiva.”
Giorgio Cortenova – direttore Palazzo Forti Verona :
“...Patrizia Calovini sembra dunque attenta al versante meno adusato della lezione storica del surrealismo. Tuttaltro che incline a rivolgersi al rito iperbolico e allo spaesamento delle immagini nella sua evidenza narrativa, l'artista predilige invece riattivare l'alchimia della materia, l'imprevedibile avventura del segno (...) figure sorprese nel gesto improbabile dell'attesa e insieme dell'addio...”
11
marzo 2005
Patrizia Calovini
Dall'undici marzo al 10 aprile 2005
arte contemporanea
Location
MOLE VANVITELLIANA
Ancona, Banchina Giovanni Da Chio, 28, (Ancona)
Ancona, Banchina Giovanni Da Chio, 28, (Ancona)
Orario di apertura
tutti i giorni 16-20, lunedì chiuso
Vernissage
11 Marzo 2005, ore 18,30
Ufficio stampa
GLITTER
Autore