Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Patrizia Della Porta – The Berlin Jewish Mu-Seum
la mostra un percorso attraverso le fotografie di Patrizia Della Porta che illustra i volumi di Daniel Libeskind in assoluta simmetria con l’ideale di recupero della memoria attraverso la composizione delle forme.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Aprirà al pubblico mercoledì 7 luglio la mostra THE BERLIN JEWISH MU-SEUM di Patrizia Della Porta Daniel Libeskind. La mostra, a cura di Sabrina Raffaghello e Roberto Mutti, rimarrà in corso fino all’8 agosto e sarà ospitata nell’elegante cornice di Palazzo del Monferrato ad Alessandria, proponendo un percorso attraverso le fotografie di Patrizia Della Porta che illustra i volumi di Daniel Libeskind in assoluta simmetria con l’ideale di recupero della memoria attraverso la composizione delle forme. Nel 1925 Vassily Kandinsky pubblicava “Punto, linea, superficie”, uno straordinario testo dove veniva teorizzata l’importanza della forma (naturale e artificiale) intesa come un significante della realtà ma anche come tensione di forze tutte da indagare in una inedita metafisica dell’estetica. Non è azzardato stabilire un paragone con il lavoro di Patrizia della Porta: anche lei invita a osservare la realtà in modo non banale invitando lo sguardo a scorrere al di là dell’immediatezza. Nel suo caso, però, i tre momenti dialettici cambiano e diventano spazio, tempo e superficie. Gli oggetti dell’architettura da lei colti si animano così in una visione di assoluta purezza dove l’essere e l’apparire si intrecciano in modo intrigante.
La mostra di Patrizia della Porta e Daniel Libeskind ci mostra l’altra faccia dell’architettura, quella simbolica, quella delle idee. Non a caso le fotografie di Patrizia della Porta raccontano in modo così intimo, così spirituale lo spazio fisico di un museo innovativo dove il contenitore si fonde e si raffronta al contenuto.
Diversi sono i punti di contatto di questi due geniali personaggi. Daniel Libeskind racconta la genesi del suo progetto marcando l’attenzione sulla dimensione concettuale e spirituale dello spazio. La memoria dell’olocausto ritorna ora lieve ora preminente attraverso tagli di luce che fendono come lame lo spazio e generano flebili fiammelle del ricordo. Senza memoria non c’è possibilità di evoluzione e i luoghi della memoria devono custodire la storia dei popoli e la storia degli uomini. Ecco allora che l’aspetto ideale sembra essere primario rispetto a quello progettuale, lo spazio fisico è tale perché frutto di uno spazio universale. Le foto di Patrizia della Porta ci aprono a una dimensione nuova, quella del tutto e del niente, dimensione che bene illustra la profonda emozione fisica che lo spazio del Museo Ebraico di Daniel Libeskind a Berlino provoca sul visitatore. Empatia e ricordo, l’intero e l’assenza. Il taglio di luce squarcia con la sua carica di energia vitale l’assenza di forme, evoca nella sua essenzialità tutta forza della memoria, tutte le energie del ricordo.
La mostra di Patrizia della Porta e Daniel Libeskind ci mostra l’altra faccia dell’architettura, quella simbolica, quella delle idee. Non a caso le fotografie di Patrizia della Porta raccontano in modo così intimo, così spirituale lo spazio fisico di un museo innovativo dove il contenitore si fonde e si raffronta al contenuto.
Diversi sono i punti di contatto di questi due geniali personaggi. Daniel Libeskind racconta la genesi del suo progetto marcando l’attenzione sulla dimensione concettuale e spirituale dello spazio. La memoria dell’olocausto ritorna ora lieve ora preminente attraverso tagli di luce che fendono come lame lo spazio e generano flebili fiammelle del ricordo. Senza memoria non c’è possibilità di evoluzione e i luoghi della memoria devono custodire la storia dei popoli e la storia degli uomini. Ecco allora che l’aspetto ideale sembra essere primario rispetto a quello progettuale, lo spazio fisico è tale perché frutto di uno spazio universale. Le foto di Patrizia della Porta ci aprono a una dimensione nuova, quella del tutto e del niente, dimensione che bene illustra la profonda emozione fisica che lo spazio del Museo Ebraico di Daniel Libeskind a Berlino provoca sul visitatore. Empatia e ricordo, l’intero e l’assenza. Il taglio di luce squarcia con la sua carica di energia vitale l’assenza di forme, evoca nella sua essenzialità tutta forza della memoria, tutte le energie del ricordo.
07
luglio 2010
Patrizia Della Porta – The Berlin Jewish Mu-Seum
Dal 07 luglio all'otto agosto 2010
fotografia
Location
PALAZZO MONFERRATO
Alessandria, Via San Lorenzo, 21, (Alessandria)
Alessandria, Via San Lorenzo, 21, (Alessandria)
Orario di apertura
mercoledì giovedì e venerdì 16.00 – 19.00 sabato e domenica 10.00 – 13.00 16.00 – 19.00
Vernissage
7 Luglio 2010, ore 18
Ufficio stampa
STUDIO PESCI
Autore
Curatore