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Patrizia Isetta
Rassegna di quadri a olio
Comunicato stampa
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Si manifesta nella pittura di Patrizia Isetta la forza di un naturalismo pittorico, lirico ed essenziale. Per la Isetta la pittura è essenzialmente un linguaggio visivo basato sull’emozione, il valore dei sentimenti. Da qui discendono le immagini figurative che fanno riferimento al libero gioco delle sensazioni. Occorre rilevare che spesso nel linguaggio convenzionale il termine sensazione ha un connotato quasi negativo. Indica una conoscenza non consolidata, effimera e sfuggente. In riferimento all’arte avviene esattamente il contrario. L’opera d’arte fa affidamento proprio sulle sensazioni per intuire equilibri visivi e plastici, non raggiungibili e configurabili nell’ambito di un discorso razionale. Ovviamente c’è sensazione e sensazione, ma l’indefinito, la sua impalpabile e non qualificabile essenza costituiscono la via privilegiata per l’arte. Di questo ne è pienamente consapevole Patrizia Isetta il cui linguaggio pittorico fa riferimento alla potenza evocativa delle impressioni. Nelle sue composizioni, in cui spesso ritrae visioni della laguna di Venezia, campi in fiore, campagne estive, la luce diventa la protagonista assoluta dell’immagine. La sua pittura, pertanto, si libera da descrittività, dettagli, per approfondire la funzione della luce. Una luce che scorpora le immagini, libera la forma del suo contenuto plastico per trasfigurarla in espressione lirica.
A questi risultati stilistici ed interiori l’artista non è giunta per caso, ma attraverso un lavoro di personale ricerca che ha avuto come importante punto di riferimento la natura. Per la Isetta il paesaggio naturale è una reinvenzione della memoria che coglie nell’immagine i suoi tratti essenziali. La forma, allora, suggerisce più che indicare ed intensifica la visione spaziale dell’insieme. Il linguaggio visivo della pittrice si presenta limpido, senza esasperazioni. La forma nasce come espressione dell’anima, non tanto come progetto razionale. La sua pittura comunica emozioni e sentimenti e mantiene una precisa identità. Per l’autrice l’arte non è un’astratta questione di stile, ma pura sensibilità della memoria o dell’osservazione.
Nelle sue composizioni elemento fondamentale è il colore definito in spaziate atmosfere, che imprimono alla forma il segno di un’apparizione. La pittura allora si stempera nell’evocazione della luce che diventa colore. Questa pittura non si può ascrivere al naturalismo impressionista in quanto trasforma le sensazioni in coerente tensione meditativa. Nei suoi dipinti si constata come l’immagine sia elaborata su pochi elementi. Pertanto pittura di spazi più che di oggetti ed in cui il valore della luce prevale sulla plasticità dei volumi. Da queste considerazioni emerge nelle opere della Isetta l’espressione di una natura che è il rispecchio psicologico di una sensibile personalità. La forza dei suoi colori risiede proprio in una suggestiva semplificazione visiva che accentua l’essenziale. Pittura, quindi, priva di orpelli o di finzioni, ma tutta protesa all’esplorazione interiore. In queste immagini la natura non si immobilizza in orizzonti metafisici, ma presenta paesaggi che trasformano la fisicità della descrizione in una poesia silenziosa, fatta con discrezione e senza retorica. La sua ricerca vibra di coerenti pulsioni psicologiche che, sperimentate dal linguaggio pittorico, diventano libere e luminose armonie.
A questi risultati stilistici ed interiori l’artista non è giunta per caso, ma attraverso un lavoro di personale ricerca che ha avuto come importante punto di riferimento la natura. Per la Isetta il paesaggio naturale è una reinvenzione della memoria che coglie nell’immagine i suoi tratti essenziali. La forma, allora, suggerisce più che indicare ed intensifica la visione spaziale dell’insieme. Il linguaggio visivo della pittrice si presenta limpido, senza esasperazioni. La forma nasce come espressione dell’anima, non tanto come progetto razionale. La sua pittura comunica emozioni e sentimenti e mantiene una precisa identità. Per l’autrice l’arte non è un’astratta questione di stile, ma pura sensibilità della memoria o dell’osservazione.
Nelle sue composizioni elemento fondamentale è il colore definito in spaziate atmosfere, che imprimono alla forma il segno di un’apparizione. La pittura allora si stempera nell’evocazione della luce che diventa colore. Questa pittura non si può ascrivere al naturalismo impressionista in quanto trasforma le sensazioni in coerente tensione meditativa. Nei suoi dipinti si constata come l’immagine sia elaborata su pochi elementi. Pertanto pittura di spazi più che di oggetti ed in cui il valore della luce prevale sulla plasticità dei volumi. Da queste considerazioni emerge nelle opere della Isetta l’espressione di una natura che è il rispecchio psicologico di una sensibile personalità. La forza dei suoi colori risiede proprio in una suggestiva semplificazione visiva che accentua l’essenziale. Pittura, quindi, priva di orpelli o di finzioni, ma tutta protesa all’esplorazione interiore. In queste immagini la natura non si immobilizza in orizzonti metafisici, ma presenta paesaggi che trasformano la fisicità della descrizione in una poesia silenziosa, fatta con discrezione e senza retorica. La sua ricerca vibra di coerenti pulsioni psicologiche che, sperimentate dal linguaggio pittorico, diventano libere e luminose armonie.
30
settembre 2008
Patrizia Isetta
Dal 30 settembre al 12 ottobre 2008
arte contemporanea
Location
GALLERIA THE NEW ARS ITALICA
Milano, Via Edmondo De Amicis, 28, (Milano)
Milano, Via Edmondo De Amicis, 28, (Milano)
Orario di apertura
da martedì a venerdi 11-14 e 16-19
lunedì e sabato 16-19
Vernissage
30 Settembre 2008, ore 19
Autore
Curatore