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Patrizia Masserini – Ombra di luce
L’artista ha liberato i suoi personaggi ritraendoli in spazi aperti che consentono una maggiore possibilità di azione, in Galleria un ciclo di dipinti realizzati ad olio su tela di medie e grandi dimensioni.
Comunicato stampa
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La Galleria Arianna Sartori di Mantova (via Cappello, 17) presenta una nuova mostra personale dell’Artista bergamasca Patrizia Masserini.
La mostra, curata da Arianna Sartori, sarà inaugurata Sabato 4 marzo alle ore 17.00 alla presenza dell’Artista.
“Ombre di luce”, questo il titolo della mostra attuale, segue le due personali tenute alla Galleria Arianna Sartori: nel 2011 “Percorsi” e nel 2017 “Gocce d’aria”, l’esposizione sarà aperta al pubblico fino al 16 marzo 2023 con orario: dal Lunedì al Sabato 10.00-12.30 e 15.30-19.30, chiuso Domenica e festivi.
Informazioni: Tel. 0376.324260 – info@ariannasartori.191.it
Sull’opera di Patrizia Masserini. PERCORSI
È arduo riassumere in poche pagine il percorso di una pittrice che si può considerare fra le più interessanti personalità dell’attuale pittura figurativa, quando per “pittura figurativa” si intenda una ricerca autentica sull’immagine e sul linguaggio pittorico e non una mera superficiale trasposizione di iconografie mutuate da altri media, o dalle mode visuali di turno, come oggi spesso accade1. Con queste parole Domenico Montalto sintetizza la cospicua produzione dell’artista bergamasca, che da molti anni rappresenta un’alternativa intelligente al gusto dilagante di espressioni artistiche indecifrabili poiché vuote di significato. Al contrario, Patrizia Masserini mette al centro del suo lavoro le grandi tematiche che opprimono la società, le accuse alle odierne violenze, le denunce di ciò che emargina2, affrontate senza la presunzione di dare giudizi inopinabili, ma come analisi personale della condizione umana nella quale tutti possiamo riconoscerci.
La Masserini, sempre fedele alla sua ricerca e al suo modo di dipingere, ma nello stesso tempo sempre nuova e in evoluzione, ha dedicato gran parte della sua vita allo studio e alla disciplina dell’arte, mantenendo un linguaggio personale. L’artista di Gazzaniga, con mezzi espressivi raffinatissimi e oggi di raro riscontro per qualità, lavora infatti su una sottile sutura, unendo – con una cifra stilistica riconoscibile, di assoluta novità ma anche formata sulla lezione del passato – mondi e retaggi apparentemente distanti e inconciliabili: unendo cioè il versante “esistenziale” della pittura figurativa della prima metà del XX secolo – quel filone dell’angoscia, della crisi e del disagio antropologico che da Hopper giunge a Giacometti e quindi a Bacon e al Realismo Esistenziale italiano del Dopoguerra – all’interesse contemporaneo per le visioni urbane, per le iconografie di riporto dai codici visuali e virtuali dei mass media, delle riviste patinate, della moda, della pubblicità, della fotografia, della televisione, del cinema, del videoclip3.
(…) Nelle opere più recenti di Patrizia Masserini si evince un’evoluzione formale e contenutistica caratterizzata dalla fusione tra figura e paesaggio. Ripercorrendo l’itinerario critico delle sue opere, rispetto alla cripticità tipica dei primi quadri, si nota come l’artista ora, pur rimanendo fedele a una tecnica pittorica ben riconoscibile, ha liberato i suoi personaggi ritraendoli in spazi aperti che consentono una maggiore possibilità di azione. Le figure, inserite in contesti sia naturalistici che metropolitani, appaiono meno estraniate dalla realtà e ripiegate dolorosamente su se stesse; dallo spazio circostante esse assorbono un’energia che, interiorizzata, si sprigiona attraverso i movimenti, i colori e le sfumature. (…)
Elena Esposito
1 Domenico Montalto, Milano Viva, Avvenire, 12 gennaio 2011.
2 Recensione di Luciano Bertacchini andata in onda nel giornale radio regionale del 5 giugno 1984.
3 Domenico Montalto, catalogo Patrizia Masserini - Opere, 2006.
Patrizia Masserini, bergamasca, ha studiato alla Scuola d’Arte “A. Fantoni” di Bergamo dove vi ha insegnato pittura dal 1982 al 1993 per poi dedicarsi esclusivamente all’attività professionale. Pittrice molto precoce, ha cominciato ad esporre ventenne, riportando importanti premi e consensi di pubblico e critica.
Nel 1986 l’incontro con il frate-poeta David Maria Turoldo. Quest’incontro, decisivo per la pittura della Masserini, sfocia in una collaborazione che dà origine alla pubblicazione Parola e Immagine (1986), una cartella di poesie e opere grafiche che ben rappresentano il pensiero del poeta, tradotto dalla Masserini in immagini cariche di pathos interiore alla quale seguirà nel 1992 l’edizione Uomo del mio tempo.
La Masserini per molti anni ha prodotto una pittura che privilegia la figura femminile, con immagini graffiate, vorticanti in cromie “ostili” (il rosso-giallo, il nero, il verde vescica, in atmosfere all’insegna dell’eros e thanatos). Negli ultimi anni la sua pittura si è sviluppata anche su paesaggi metropolitani rotti da fasci notturni di luce, di taglio cinematografico (viene in mente Hopper) all’insegna della solitudine, del disagio, dove emergono luci che si spengono, attese silenziose e luminose, in lavori eseguiti con una perizia memorabile. Negli anni la sua notorietà ha varcato i confini nazionali esponendo in importanti mostre personali a Zagabria, Gand, Wuppertal, Bruxelles, Jonesboro (Arkansas) USA, Hoofddorp (Olanda), Innsbruk, Zurigo,... Intensa la presenza delle sue opere in fiere d’arte e rassegne nazionali con diverse gallerie.
Si sono occupati del suo lavoro Mauro Corradini, Maurizio Sciaccaluga, Domenico Montalto, ecc.
La mostra, curata da Arianna Sartori, sarà inaugurata Sabato 4 marzo alle ore 17.00 alla presenza dell’Artista.
“Ombre di luce”, questo il titolo della mostra attuale, segue le due personali tenute alla Galleria Arianna Sartori: nel 2011 “Percorsi” e nel 2017 “Gocce d’aria”, l’esposizione sarà aperta al pubblico fino al 16 marzo 2023 con orario: dal Lunedì al Sabato 10.00-12.30 e 15.30-19.30, chiuso Domenica e festivi.
Informazioni: Tel. 0376.324260 – info@ariannasartori.191.it
Sull’opera di Patrizia Masserini. PERCORSI
È arduo riassumere in poche pagine il percorso di una pittrice che si può considerare fra le più interessanti personalità dell’attuale pittura figurativa, quando per “pittura figurativa” si intenda una ricerca autentica sull’immagine e sul linguaggio pittorico e non una mera superficiale trasposizione di iconografie mutuate da altri media, o dalle mode visuali di turno, come oggi spesso accade1. Con queste parole Domenico Montalto sintetizza la cospicua produzione dell’artista bergamasca, che da molti anni rappresenta un’alternativa intelligente al gusto dilagante di espressioni artistiche indecifrabili poiché vuote di significato. Al contrario, Patrizia Masserini mette al centro del suo lavoro le grandi tematiche che opprimono la società, le accuse alle odierne violenze, le denunce di ciò che emargina2, affrontate senza la presunzione di dare giudizi inopinabili, ma come analisi personale della condizione umana nella quale tutti possiamo riconoscerci.
La Masserini, sempre fedele alla sua ricerca e al suo modo di dipingere, ma nello stesso tempo sempre nuova e in evoluzione, ha dedicato gran parte della sua vita allo studio e alla disciplina dell’arte, mantenendo un linguaggio personale. L’artista di Gazzaniga, con mezzi espressivi raffinatissimi e oggi di raro riscontro per qualità, lavora infatti su una sottile sutura, unendo – con una cifra stilistica riconoscibile, di assoluta novità ma anche formata sulla lezione del passato – mondi e retaggi apparentemente distanti e inconciliabili: unendo cioè il versante “esistenziale” della pittura figurativa della prima metà del XX secolo – quel filone dell’angoscia, della crisi e del disagio antropologico che da Hopper giunge a Giacometti e quindi a Bacon e al Realismo Esistenziale italiano del Dopoguerra – all’interesse contemporaneo per le visioni urbane, per le iconografie di riporto dai codici visuali e virtuali dei mass media, delle riviste patinate, della moda, della pubblicità, della fotografia, della televisione, del cinema, del videoclip3.
(…) Nelle opere più recenti di Patrizia Masserini si evince un’evoluzione formale e contenutistica caratterizzata dalla fusione tra figura e paesaggio. Ripercorrendo l’itinerario critico delle sue opere, rispetto alla cripticità tipica dei primi quadri, si nota come l’artista ora, pur rimanendo fedele a una tecnica pittorica ben riconoscibile, ha liberato i suoi personaggi ritraendoli in spazi aperti che consentono una maggiore possibilità di azione. Le figure, inserite in contesti sia naturalistici che metropolitani, appaiono meno estraniate dalla realtà e ripiegate dolorosamente su se stesse; dallo spazio circostante esse assorbono un’energia che, interiorizzata, si sprigiona attraverso i movimenti, i colori e le sfumature. (…)
Elena Esposito
1 Domenico Montalto, Milano Viva, Avvenire, 12 gennaio 2011.
2 Recensione di Luciano Bertacchini andata in onda nel giornale radio regionale del 5 giugno 1984.
3 Domenico Montalto, catalogo Patrizia Masserini - Opere, 2006.
Patrizia Masserini, bergamasca, ha studiato alla Scuola d’Arte “A. Fantoni” di Bergamo dove vi ha insegnato pittura dal 1982 al 1993 per poi dedicarsi esclusivamente all’attività professionale. Pittrice molto precoce, ha cominciato ad esporre ventenne, riportando importanti premi e consensi di pubblico e critica.
Nel 1986 l’incontro con il frate-poeta David Maria Turoldo. Quest’incontro, decisivo per la pittura della Masserini, sfocia in una collaborazione che dà origine alla pubblicazione Parola e Immagine (1986), una cartella di poesie e opere grafiche che ben rappresentano il pensiero del poeta, tradotto dalla Masserini in immagini cariche di pathos interiore alla quale seguirà nel 1992 l’edizione Uomo del mio tempo.
La Masserini per molti anni ha prodotto una pittura che privilegia la figura femminile, con immagini graffiate, vorticanti in cromie “ostili” (il rosso-giallo, il nero, il verde vescica, in atmosfere all’insegna dell’eros e thanatos). Negli ultimi anni la sua pittura si è sviluppata anche su paesaggi metropolitani rotti da fasci notturni di luce, di taglio cinematografico (viene in mente Hopper) all’insegna della solitudine, del disagio, dove emergono luci che si spengono, attese silenziose e luminose, in lavori eseguiti con una perizia memorabile. Negli anni la sua notorietà ha varcato i confini nazionali esponendo in importanti mostre personali a Zagabria, Gand, Wuppertal, Bruxelles, Jonesboro (Arkansas) USA, Hoofddorp (Olanda), Innsbruk, Zurigo,... Intensa la presenza delle sue opere in fiere d’arte e rassegne nazionali con diverse gallerie.
Si sono occupati del suo lavoro Mauro Corradini, Maurizio Sciaccaluga, Domenico Montalto, ecc.
04
marzo 2023
Patrizia Masserini – Ombra di luce
Dal 04 al 16 marzo 2023
arte contemporanea
personale
personale
Location
GALLERIA ARIANNA SARTORI
Mantova, Via Cappello, 17 , (Mantova)
Mantova, Via Cappello, 17 , (Mantova)
Orario di apertura
dal Lunedì al Sabato 10.00-12.30 / 15.30-19.30, chiuso Domenica e festivi
Vernissage
4 Marzo 2023, 17.00
Autore
Curatore
Autore testo critico