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Patrizia Molinari – I luoghi, le origini
L’artista propone, nella sua città di origine, una serie di opere che diventano quasi un compendio del suo lavoro
Comunicato stampa
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Sabato 27 maggio alle ore 18.30, a Senigallia, nella Rocca Roveresca, sarà inaugurata la mostra dell’artista Patrizia Molinari “I Luoghi, le Origini”, in contemporanea con l’apertura della sezione “Not in my name” a Lugano, presso la banca CIM, collegata via webcam.
Promossa dal Comune di Senigallia e dal suo Assessorato alla Cultura, la mostra si snoda attraverso un percorso che copre luoghi storici come la Rocca Roveresca, luoghi contemporanei come la bellissima piscina comunale alle Saline, la galleria d’arte “Portfolio”, il negozio di design d’avanguardia “Aut Aut” e il negozio di abbigliamento “Ribot”, già sede precedente di altre mostre d’arte (la più recente di Mimmo Paladino).
L’artista propone, nella sua città di origine, una serie di opere che diventano quasi un compendio del suo lavoro:
All’interno della Rocca sarà presentata l’installazione “CASSIOPEA”, cinque grandi pietre di tufo illuminate dall’interno da una fibra ottica ciascuna a ricreare sulla terra la costellazione celeste nata dalla metamorfosi di Cassiopea - donna troppo bella e troppo sicura di se’ - e dieci opere su carta giapponese realizzate con terre, pomici, lava e malta. Alle opere si accompagna una composizione musicale di Roberto Mazzanti che evoca acque e silenzi preistorici all’interno di un respiro che si alza e si abbassa come una antica marea.
Davanti alla piscina comunale sarà collocata “ARTURO” (la prima e più luminosa stella a comparire nel cielo): una grande pietra alta circa tre metri, anch’essa illuminata dall’interno da una grande fibra ottica - come un cuore di luce - che verrà donata dall’artista al Comune di Senigallia.
Una grande scultura circolare di vetro e cinque opere su carta giapponese intitolate “NOCTILUCAE”, che propongono forme e segni di plancton, assolutamente bianchi di giorno e fluorescenti nell’oscurità, saranno presentate nella galleria Portfolio. Presso Aut Aut una grande installazione di opere in vetro soffiato a canna volante, realizzate a Murano, “SASSI SEGRETI”, opere trasparenti che racchiudono un nucleo dorato, realizzato con foglia d’oro, ed infine, presso Ribot, sei grandi opere, “ORIGINI”: fotografie scattate dall’artista alle isole Galapagos, ritagliate con forme fetali e composte su carte giapponesi.
Alla Banca CIM di Lugano - grazie al supporto della Fondazione Carlo Molineris - Patrizia Molinari presenta una decina di grandi tele sul tema della violenza: da piazza Tien An Men alla prima guerra del Golfo, dal problema dell’AIDS al razzismo, dai tumori generati dalle radiazioni nucleari agli eccidi bellici.
Il curatore, Gabriele Tinti così scrive: “Niente della consolazione metafisica sopravvive nella sua opera; semmai molto della fiducia umanistica per l’uomo e le sue possibilità… Nel suo percorso artistico viene quindi tentata una ricomposizione affinché l’uomo torni ad occuparsi seriamente del corpo, affinché la sua spiritualità si appropri di quel corpo accettandone e determinandone – con passo alternato, come fosse strabismo del dionìsiaco e dell’apollineo - il destino… Si finisce così per parlare di esistenza e di morte, senza la proposta pedante di lenitivi né di alcuna, facile, rassicurazione…”
Ed Emanuela Audisio: “A qualcuno piace spazio. Altra vita, altra armonia: aria, sabbia, roccia, acqua. Colori naturali. La musica dell’universo la chiama Hawking. Ogni grumo ha il suo suono, le particelle parlano, l’ecografia celeste non è muta. Sopra le nostre teste, sotto i nostri piedi, i cieli si rovesciano in fondali. Non ci sono orme. L’anima galleggia, si bagna senza conflitti. Veniamo tutti da lì: dalle acque di un utero, un suono familiare che sembra di conoscere… Meduse e plancton. Fosforescenza e opacità. Fratello sole, sorella luna. Non c’è un altro mondo, è il nostro stesso mondo…”
Il catalogo di questo percorso artistico si avvale del testo critico “In Viaggio” del curatore Gabriele Tinti e di quello della giornalista e scrittrice Emanuela Audisio e del critico Riccardo Lisi.
Promossa dal Comune di Senigallia e dal suo Assessorato alla Cultura, la mostra si snoda attraverso un percorso che copre luoghi storici come la Rocca Roveresca, luoghi contemporanei come la bellissima piscina comunale alle Saline, la galleria d’arte “Portfolio”, il negozio di design d’avanguardia “Aut Aut” e il negozio di abbigliamento “Ribot”, già sede precedente di altre mostre d’arte (la più recente di Mimmo Paladino).
L’artista propone, nella sua città di origine, una serie di opere che diventano quasi un compendio del suo lavoro:
All’interno della Rocca sarà presentata l’installazione “CASSIOPEA”, cinque grandi pietre di tufo illuminate dall’interno da una fibra ottica ciascuna a ricreare sulla terra la costellazione celeste nata dalla metamorfosi di Cassiopea - donna troppo bella e troppo sicura di se’ - e dieci opere su carta giapponese realizzate con terre, pomici, lava e malta. Alle opere si accompagna una composizione musicale di Roberto Mazzanti che evoca acque e silenzi preistorici all’interno di un respiro che si alza e si abbassa come una antica marea.
Davanti alla piscina comunale sarà collocata “ARTURO” (la prima e più luminosa stella a comparire nel cielo): una grande pietra alta circa tre metri, anch’essa illuminata dall’interno da una grande fibra ottica - come un cuore di luce - che verrà donata dall’artista al Comune di Senigallia.
Una grande scultura circolare di vetro e cinque opere su carta giapponese intitolate “NOCTILUCAE”, che propongono forme e segni di plancton, assolutamente bianchi di giorno e fluorescenti nell’oscurità, saranno presentate nella galleria Portfolio. Presso Aut Aut una grande installazione di opere in vetro soffiato a canna volante, realizzate a Murano, “SASSI SEGRETI”, opere trasparenti che racchiudono un nucleo dorato, realizzato con foglia d’oro, ed infine, presso Ribot, sei grandi opere, “ORIGINI”: fotografie scattate dall’artista alle isole Galapagos, ritagliate con forme fetali e composte su carte giapponesi.
Alla Banca CIM di Lugano - grazie al supporto della Fondazione Carlo Molineris - Patrizia Molinari presenta una decina di grandi tele sul tema della violenza: da piazza Tien An Men alla prima guerra del Golfo, dal problema dell’AIDS al razzismo, dai tumori generati dalle radiazioni nucleari agli eccidi bellici.
Il curatore, Gabriele Tinti così scrive: “Niente della consolazione metafisica sopravvive nella sua opera; semmai molto della fiducia umanistica per l’uomo e le sue possibilità… Nel suo percorso artistico viene quindi tentata una ricomposizione affinché l’uomo torni ad occuparsi seriamente del corpo, affinché la sua spiritualità si appropri di quel corpo accettandone e determinandone – con passo alternato, come fosse strabismo del dionìsiaco e dell’apollineo - il destino… Si finisce così per parlare di esistenza e di morte, senza la proposta pedante di lenitivi né di alcuna, facile, rassicurazione…”
Ed Emanuela Audisio: “A qualcuno piace spazio. Altra vita, altra armonia: aria, sabbia, roccia, acqua. Colori naturali. La musica dell’universo la chiama Hawking. Ogni grumo ha il suo suono, le particelle parlano, l’ecografia celeste non è muta. Sopra le nostre teste, sotto i nostri piedi, i cieli si rovesciano in fondali. Non ci sono orme. L’anima galleggia, si bagna senza conflitti. Veniamo tutti da lì: dalle acque di un utero, un suono familiare che sembra di conoscere… Meduse e plancton. Fosforescenza e opacità. Fratello sole, sorella luna. Non c’è un altro mondo, è il nostro stesso mondo…”
Il catalogo di questo percorso artistico si avvale del testo critico “In Viaggio” del curatore Gabriele Tinti e di quello della giornalista e scrittrice Emanuela Audisio e del critico Riccardo Lisi.
27
maggio 2006
Patrizia Molinari – I luoghi, le origini
Dal 27 maggio al 25 giugno 2006
arte contemporanea
Location
SEDI VARIE – Senigallia
Senigallia, (Ancona)
Senigallia, (Ancona)
Vernissage
27 Maggio 2006, ore 18.30 nella Rocca Roveresca
Autore
Curatore