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Patrizia Mussa – Warless Theatres
Warless Theatres è un’esposizione inedita con immagini realizzate in Etiopia, Afghanistan, Yemen in cui ben si uniscono e si affermano le differenti anime di Patrizia Mussa fotografa, viaggiatrice, filosofa, antropologa
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Il secondo appuntamento autunnale 2016 di ArtPhotò propone, nell’antico palazzo
Graneri della Roccia, una preview del nuovo progetto di Patrizia Mussa, autrice
internazionale, reduce da tre personali a Milano, Londra e Parigi.
“Warless Theatres” è un’esposizione inedita con immagini realizzate in Etiopia,
Afghanistan, Yemen in cui ben si uniscono e si affermano le differenti anime di Patrizia
Mussa fotografa, viaggiatrice, filosofa, antropologa.
L’ esposizione patrocinata dalla città di Torino è curata da Giovanna Calvenzi.
“WARLESS THEATRES”
Afghanistan, Yemen, Etiopia, Paesi che per il viaggiatore occidentale erano un tempo
meta di viaggi iniziatici, di esperienze esotiche, di avventure. Oggi la stupidità umana li
ha trasformati in luoghi inaccessibili, li ha resi testimoni di violenza e brutalità, teatri di
guerre la cui durata e la cui bestialità sono inenarrabili.
Patrizia Mussa li ha percorsi negli anni delle possibilità, quando erano ancora, come lei
stessa scrive, “riserve di cultura e di risorse”. Aveva attraversato le vallate ampie
dell’Afghanistan, affascinata della vastità dei suoi orizzonti. Si era fermata di fronte alle
architetture magiche di Sana’a e davanti ai deserti arsi e disegnati dello Yemen. Aveva
visto in Etiopia le chiese rupestri di Lalibela e le oasi di verde.
Le sue diapositive, accuratamente conservate, le consentono oggi di compiere un viaggio
a ritroso nel tempo. I luoghi che l’avevano sedotta, in quell’arresto del flusso temporale
che secondo John Berger è possibile grazie alla fotografia, hanno conservato intatta la
loro bellezza. Il secondo momento, che sempre secondo Berger attiene alla
“discontinuità” (1) ossia al momento successivo in cui si osserva l’immagine realizzata, è
arricchito da anni di esperienze e di lavori che permettono a Patrizia Mussa di “vederle”
con uno sguardo contemporaneo, di rileggerle secondo nuove sequenze e cromie inedite.
Patrizia Mussa pratica da anni una fotografia che documenta e interpreta, capace di
testimoniare ma anche di cogliere e restituire le emozioni. Le sue foto dell’Afghanistan,
dell’Etiopia, dello Yemen, ricreano l’incanto che coglieva il viaggiatore di fronte a luoghi
magici, dalla natura incontaminata, dove era possibile vivere con austera dignità. Il suo
viaggio in questi che erano “teatri senza guerra” non ha origini nella nostalgia o nel
rimpianto di tempi sereni, ma vuole essere un monito doloroso che ci metta di fronte agli
spaventosi sprechi di vite e di culture dei quali l’umanità si è resa e si rende colpevole.
Giovanna Calvenzi
(1). John Berger, Capire una fotografia, Contrasto, Roma 2014, pagina 86
PATRIZIA MUSSA ha conseguito la Laurea in Filosofia presso l’Università di Torino e la
specializzazione in Antropologia Culturale a La Sorbonne di Parigi, dove regolarmente
lavora e dove ha avuto il suo primo importante riconoscimento internazionale nel 2006 ,
con una mostra alla Maison Européenne de la Photo. Collabora regolarmente con
prestigiose riviste di architettura e interior design e gruppi editoriali internazionali. Ha
esposto in importanti musei e istituzioni a Mosca, Montpellier, Milano, Londra, Lille,
Parigi…Le sue opere sono presenti in collezioni pubbliche e private in Europa e negli Stati
Uniti. Da 18 anni associata, picture editor e fotografa di studio livio.it, dal 1985 collabora
con la Pacific Press Service di Tokyo. www.patriziamussa.it
GIOVANNA CALVENZI dopo avere insegnato per undici anni storia della fotografia, dal
1985 è photo-editor e ha collaborato con diversi periodici italiani. Nel 1998 è stata
direttore artistico dei Rencontres de la Photographie ad Arles e nel 2014 delegato
artistico del Mois de la Photo a Parigi. Dal 2016 è consulente per l’immagine di Donna
Moderna/Mondadori Editore. Insegna photo-editing e svolge un’intensa attività di studio
sulla fotografia contemporanea.
ARTPHOTÒ è un progetto di Tiziana Bonomo, libera professionista con ventennale
esperienza nel campo del marketing e della comunicazione, mossa da una forte passione
per questa forma espressiva; la fotografia come linguaggio di comunicazione ed
espressione d’arte, come occasione di dialogo e di incontro. ArtPhotò propone, organizza
e cura eventi legati al mondo della fotografia e ha esposto con “Luci Silenti” parte del
lavoro di Patrizia Mussa nel 2014.
Graneri della Roccia, una preview del nuovo progetto di Patrizia Mussa, autrice
internazionale, reduce da tre personali a Milano, Londra e Parigi.
“Warless Theatres” è un’esposizione inedita con immagini realizzate in Etiopia,
Afghanistan, Yemen in cui ben si uniscono e si affermano le differenti anime di Patrizia
Mussa fotografa, viaggiatrice, filosofa, antropologa.
L’ esposizione patrocinata dalla città di Torino è curata da Giovanna Calvenzi.
“WARLESS THEATRES”
Afghanistan, Yemen, Etiopia, Paesi che per il viaggiatore occidentale erano un tempo
meta di viaggi iniziatici, di esperienze esotiche, di avventure. Oggi la stupidità umana li
ha trasformati in luoghi inaccessibili, li ha resi testimoni di violenza e brutalità, teatri di
guerre la cui durata e la cui bestialità sono inenarrabili.
Patrizia Mussa li ha percorsi negli anni delle possibilità, quando erano ancora, come lei
stessa scrive, “riserve di cultura e di risorse”. Aveva attraversato le vallate ampie
dell’Afghanistan, affascinata della vastità dei suoi orizzonti. Si era fermata di fronte alle
architetture magiche di Sana’a e davanti ai deserti arsi e disegnati dello Yemen. Aveva
visto in Etiopia le chiese rupestri di Lalibela e le oasi di verde.
Le sue diapositive, accuratamente conservate, le consentono oggi di compiere un viaggio
a ritroso nel tempo. I luoghi che l’avevano sedotta, in quell’arresto del flusso temporale
che secondo John Berger è possibile grazie alla fotografia, hanno conservato intatta la
loro bellezza. Il secondo momento, che sempre secondo Berger attiene alla
“discontinuità” (1) ossia al momento successivo in cui si osserva l’immagine realizzata, è
arricchito da anni di esperienze e di lavori che permettono a Patrizia Mussa di “vederle”
con uno sguardo contemporaneo, di rileggerle secondo nuove sequenze e cromie inedite.
Patrizia Mussa pratica da anni una fotografia che documenta e interpreta, capace di
testimoniare ma anche di cogliere e restituire le emozioni. Le sue foto dell’Afghanistan,
dell’Etiopia, dello Yemen, ricreano l’incanto che coglieva il viaggiatore di fronte a luoghi
magici, dalla natura incontaminata, dove era possibile vivere con austera dignità. Il suo
viaggio in questi che erano “teatri senza guerra” non ha origini nella nostalgia o nel
rimpianto di tempi sereni, ma vuole essere un monito doloroso che ci metta di fronte agli
spaventosi sprechi di vite e di culture dei quali l’umanità si è resa e si rende colpevole.
Giovanna Calvenzi
(1). John Berger, Capire una fotografia, Contrasto, Roma 2014, pagina 86
PATRIZIA MUSSA ha conseguito la Laurea in Filosofia presso l’Università di Torino e la
specializzazione in Antropologia Culturale a La Sorbonne di Parigi, dove regolarmente
lavora e dove ha avuto il suo primo importante riconoscimento internazionale nel 2006 ,
con una mostra alla Maison Européenne de la Photo. Collabora regolarmente con
prestigiose riviste di architettura e interior design e gruppi editoriali internazionali. Ha
esposto in importanti musei e istituzioni a Mosca, Montpellier, Milano, Londra, Lille,
Parigi…Le sue opere sono presenti in collezioni pubbliche e private in Europa e negli Stati
Uniti. Da 18 anni associata, picture editor e fotografa di studio livio.it, dal 1985 collabora
con la Pacific Press Service di Tokyo. www.patriziamussa.it
GIOVANNA CALVENZI dopo avere insegnato per undici anni storia della fotografia, dal
1985 è photo-editor e ha collaborato con diversi periodici italiani. Nel 1998 è stata
direttore artistico dei Rencontres de la Photographie ad Arles e nel 2014 delegato
artistico del Mois de la Photo a Parigi. Dal 2016 è consulente per l’immagine di Donna
Moderna/Mondadori Editore. Insegna photo-editing e svolge un’intensa attività di studio
sulla fotografia contemporanea.
ARTPHOTÒ è un progetto di Tiziana Bonomo, libera professionista con ventennale
esperienza nel campo del marketing e della comunicazione, mossa da una forte passione
per questa forma espressiva; la fotografia come linguaggio di comunicazione ed
espressione d’arte, come occasione di dialogo e di incontro. ArtPhotò propone, organizza
e cura eventi legati al mondo della fotografia e ha esposto con “Luci Silenti” parte del
lavoro di Patrizia Mussa nel 2014.
20
ottobre 2016
Patrizia Mussa – Warless Theatres
Dal 20 ottobre al 06 novembre 2016
fotografia
Location
CIRCOLO DEGLI ARTISTI – PALAZZO GRANERI DELLA ROCCIA
Torino, Via Conte Giambattista Bogino, 9, (Torino)
Torino, Via Conte Giambattista Bogino, 9, (Torino)
Orario di apertura
Lunedì-Giovedì dalle h. 15.00 alle h.19.00
Venerdì dalle h. 11.00 alle 19.00 e su appuntamento
Sabato 5 novembre dalle h. 14.00 alle h. 23.00
Vernissage
20 Ottobre 2016, ore 18.30
Sito web
www.artphotobonomo.it
Autore
Curatore