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Patrizio Giacomelli – Il linguaggio della nazione.
L’artista offre una realtà che sa di video a colori, avvitata in un desiderio filmico. Ecco perché i suoi lavori sanno ancora di tableaux vivants, in cui scandaglia ricordi e avverte la sobbalzante artificiosità della lusinga metropolitana e potremmo dire nazionale.
Comunicato stampa
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“Scenari” si campiona ad essere, in una città come Firenze, lo specchio di un’arte di frontiera, assolutamente in movimento, ipermoderna, ipertesa, ipercolta, mente e cuore, ma anche progetto e destino della comunicazione estetica. E’ con questo progetto, ideato e diretto dall’illustre Storico dell’Arte Moderna e Contemporanea Prof. Carlo Franza, figura di piano internazionale, che si vuole indicare e sorreggere l’arte nuova e, dunque, protagonisti e bandiere, bandendo ogni culto del transitorio per porgere a tutti il culto dell'eterno. Il terzo millennio che fa vivere i processi creativi in un clima di saccheggiamento della realtà, perchè il futuro è ora, fra rappresentazioni e interpretazioni, ci porta a cogliere il nuovo destino della bellezza.Con l'arte vogliamo aprire finestre sul mondo, con l'arte vogliamo aprire stagioni eroiche, con l'arte vogliamo inaugurare una nuova civiltà. Finestre sul mondo è un punto di partenza. Con “Scenari” si troveranno ad essere coinvolti, ogni volta, sei artisti con sei mostre personali. I sei di questo capitolo sono Giuseppe Kramer Badoni, Filippo Capperucci, Patrizio Giacomelli, Salvatore Nestola, Giusy Santoro, Tony Tedesco.
Scrive Carlo Franza nel testo : “I territori della sperimentazione hanno immediatamente catturato il lavoro artistico di Patrizio Giacomelli, giovane e nuovo artista italiano che sorprende non poco, in quanto scandaglia pensieri, realtà, cose e occasioni del vivere per declinare attraverso proprie sensazioni, emozioni e allusioni verticalmente esasperate, il clima intenso di una cultura e subcultura da una parte tutta neopop, dall'altra attraversata da un rivolo di scioccante frattura dell'io, o anche di “recherce du temp perdu”. E' l’artista che offre una realtà che sa di video a colori, avvitata in un desiderio filmico. Ecco perché i suoi lavori sanno ancora di tableaux vivants, in cui scandaglia ricordi e avverte la sobbalzante artificiosità della lusinga metropolitana e potremmo dire nazionale. Persino taluni simboli come l'Italia rivoltata diventano scena dell’oggi, e si candidano ad essere traccia minimale. Le icone di Patrizio Giacomelli sono a metà tra il vitale e il mentale, in quanto immortalano lo spazio estremo di controllo della realtà rappresentata in modo popartistico e divengono salutare introspezione di cifre psichiche e sensoriali. L’artista milanese ha frugato nell’incrocio del disagio cittadino e nelle resistenze delle perfidie televisive, tanto da bastare a segnalarlo singolare e innovativa presenza dell’arte contemporanea. Questo indagare sulla storia minima, disciplina questo capitolo ampio di Patrizio Giacomelli, fatto di promozioni del multimediale, di conti del consumismo, dello stesso pensiero debole, del clima del postmoderno e postindustriale, dell’incubo della guerra e persino del generale spaesamento che attraversa l'intero mondo dell'oggi. Opere come quaderni, diarii e atlanti dell'oggi, raccolte del quotidiano in cui vivono certe icone di objets trouvès fluenti e immobili. E nel territorio pubblico e privato diventato ormai parte del suo operato, danzano sia l’economia del gesto che il colore delle suggestioni. Mirabile presa visiva dell'occhio, vera macchina del tempo che ha prodotto il miraggio di queste singolari scene ,diventate ormai patrimonio di tutti ”.
Biografia dell’artista
Patrizio Giacomelli è nato a Milano nel 1972, e qui vive e lavora. Si accosta alla pittura nel 2011 facendosi subito segnalare nella collettiva “Unione tra affinità e diversità” a Milano, città dove nel 2012 tiene la sua prima personale alla D'Ars. Nell'aprile 2013 lo Storico dell'Arte Moderna e Contemporanea Prof. Carlo Franza lo invita con una personale dal titolo “Il linguaggio della nazione” nel Progetto “Scenari” al Plus Florence di Firenze. E ancora nel 2013 viene candidato dal Prof. Carlo Franza al Premio delle Arti Premio della Cultura XXV edizione al Circolo della Stampa di Milano. Tra 2013 e 2014 è programmata una sua personale a Berlino sempre curata dall'illustre Storico dell'Arte Prof. Carlo Franza.
Biografia del curatore
Carlo Franza, nato nel 1949, è uno Storico dell’Arte Moderna e Contemporanea, italiano. Critico d’Arte. E’ vissuto a Roma dal 1959 al 1980 dove ha studiato e conseguito tre lauree all’Università Statale La Sapienza (Lettere, Filosofia e Sociologia). Si è laureato con Giulio Carlo Argan di cui è stato allievo e Assistente. Dal 1980 è a Milano dove tuttora risiede. Professore Straordinario di Storia dell’Arte Moderna e Contemporanea, Ordinario di Lingua e Letteratura Italiana. Visiting Professor nell’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano e in altre numerose Università estere. Docente nel Master Universitario “Management e Valorizzazione dei Beni Culturali” allo IED di Milano. E' Consulente Tecnico del Tribunale di Milano per l'Arte Moderna e Contemporanea. E’ stato indicato dal “Times” fra i dieci Critici d’Arte più importanti d’Europa. Giornalista, critico d’arte dal 1974 a Il Giornale di Indro Montanelli, oggi a Libero fondato da Vittorio Feltri e diretto da Maurizio Belpietro. E’ fondatore e direttore del MIMAC della Fondazione Don Tonino Bello. Ha al suo attivo decine di libri fondamentali e migliaia di pubblicazioni e cataloghi con presentazioni di mostre. Si è interessato dei più importanti artisti del mondo dei quali ne ha curato prestigiosissime mostre. Dal 2001 al 2007 è stato Consulente del Ministero per i Beni e le Attività Culturali. Ha vinto per il Giornalismo e la Critica d’Arte, il Premio Città di Alassio nel 1980, il Premio Barocco-Città di Gallipoli nel 1990, il Premio Cortina nel 1994, il Premio Saint Vincent nel 1995, il Premio Bormio nel 1996, il Premio Milano nel 1998, e il Premio delle Arti Premio della Cultura nel 2000 (di cui è presidente di giuria dal 2001) e il Premio Città di Tricase nel 2008.
Scrive Carlo Franza nel testo : “I territori della sperimentazione hanno immediatamente catturato il lavoro artistico di Patrizio Giacomelli, giovane e nuovo artista italiano che sorprende non poco, in quanto scandaglia pensieri, realtà, cose e occasioni del vivere per declinare attraverso proprie sensazioni, emozioni e allusioni verticalmente esasperate, il clima intenso di una cultura e subcultura da una parte tutta neopop, dall'altra attraversata da un rivolo di scioccante frattura dell'io, o anche di “recherce du temp perdu”. E' l’artista che offre una realtà che sa di video a colori, avvitata in un desiderio filmico. Ecco perché i suoi lavori sanno ancora di tableaux vivants, in cui scandaglia ricordi e avverte la sobbalzante artificiosità della lusinga metropolitana e potremmo dire nazionale. Persino taluni simboli come l'Italia rivoltata diventano scena dell’oggi, e si candidano ad essere traccia minimale. Le icone di Patrizio Giacomelli sono a metà tra il vitale e il mentale, in quanto immortalano lo spazio estremo di controllo della realtà rappresentata in modo popartistico e divengono salutare introspezione di cifre psichiche e sensoriali. L’artista milanese ha frugato nell’incrocio del disagio cittadino e nelle resistenze delle perfidie televisive, tanto da bastare a segnalarlo singolare e innovativa presenza dell’arte contemporanea. Questo indagare sulla storia minima, disciplina questo capitolo ampio di Patrizio Giacomelli, fatto di promozioni del multimediale, di conti del consumismo, dello stesso pensiero debole, del clima del postmoderno e postindustriale, dell’incubo della guerra e persino del generale spaesamento che attraversa l'intero mondo dell'oggi. Opere come quaderni, diarii e atlanti dell'oggi, raccolte del quotidiano in cui vivono certe icone di objets trouvès fluenti e immobili. E nel territorio pubblico e privato diventato ormai parte del suo operato, danzano sia l’economia del gesto che il colore delle suggestioni. Mirabile presa visiva dell'occhio, vera macchina del tempo che ha prodotto il miraggio di queste singolari scene ,diventate ormai patrimonio di tutti ”.
Biografia dell’artista
Patrizio Giacomelli è nato a Milano nel 1972, e qui vive e lavora. Si accosta alla pittura nel 2011 facendosi subito segnalare nella collettiva “Unione tra affinità e diversità” a Milano, città dove nel 2012 tiene la sua prima personale alla D'Ars. Nell'aprile 2013 lo Storico dell'Arte Moderna e Contemporanea Prof. Carlo Franza lo invita con una personale dal titolo “Il linguaggio della nazione” nel Progetto “Scenari” al Plus Florence di Firenze. E ancora nel 2013 viene candidato dal Prof. Carlo Franza al Premio delle Arti Premio della Cultura XXV edizione al Circolo della Stampa di Milano. Tra 2013 e 2014 è programmata una sua personale a Berlino sempre curata dall'illustre Storico dell'Arte Prof. Carlo Franza.
Biografia del curatore
Carlo Franza, nato nel 1949, è uno Storico dell’Arte Moderna e Contemporanea, italiano. Critico d’Arte. E’ vissuto a Roma dal 1959 al 1980 dove ha studiato e conseguito tre lauree all’Università Statale La Sapienza (Lettere, Filosofia e Sociologia). Si è laureato con Giulio Carlo Argan di cui è stato allievo e Assistente. Dal 1980 è a Milano dove tuttora risiede. Professore Straordinario di Storia dell’Arte Moderna e Contemporanea, Ordinario di Lingua e Letteratura Italiana. Visiting Professor nell’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano e in altre numerose Università estere. Docente nel Master Universitario “Management e Valorizzazione dei Beni Culturali” allo IED di Milano. E' Consulente Tecnico del Tribunale di Milano per l'Arte Moderna e Contemporanea. E’ stato indicato dal “Times” fra i dieci Critici d’Arte più importanti d’Europa. Giornalista, critico d’arte dal 1974 a Il Giornale di Indro Montanelli, oggi a Libero fondato da Vittorio Feltri e diretto da Maurizio Belpietro. E’ fondatore e direttore del MIMAC della Fondazione Don Tonino Bello. Ha al suo attivo decine di libri fondamentali e migliaia di pubblicazioni e cataloghi con presentazioni di mostre. Si è interessato dei più importanti artisti del mondo dei quali ne ha curato prestigiosissime mostre. Dal 2001 al 2007 è stato Consulente del Ministero per i Beni e le Attività Culturali. Ha vinto per il Giornalismo e la Critica d’Arte, il Premio Città di Alassio nel 1980, il Premio Barocco-Città di Gallipoli nel 1990, il Premio Cortina nel 1994, il Premio Saint Vincent nel 1995, il Premio Bormio nel 1996, il Premio Milano nel 1998, e il Premio delle Arti Premio della Cultura nel 2000 (di cui è presidente di giuria dal 2001) e il Premio Città di Tricase nel 2008.
20
aprile 2013
Patrizio Giacomelli – Il linguaggio della nazione.
Dal 20 aprile al 07 novembre 2013
arte contemporanea
Location
PLUS FLORENCE
Firenze, Via Santa Caterina D'alessandria, 15, (Firenze)
Firenze, Via Santa Caterina D'alessandria, 15, (Firenze)
Orario di apertura
da lunedì a domenica su appuntamento
Vernissage
20 Aprile 2013, ore 18.00
Autore
Curatore