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Paul Alex Samaniego – Origo
Interpretando il Libro della Genesi Paul Alex Samaniego ripercorre, attraverso quattro grandi tele, la creazione di questo mondo all’origine della perfezione, ed inserisce tutta la complessità dell’evoluzione nel cerchio della vita.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Inizia l’anno con la mostra del giovane artista italiano talentoso Paul Alex Samaniego, la sua seconda mostra a Roma, che inizia sempre da un’osservazione, da una realtà da interrogare e da consegnare alla nostra coscienza individuale e collettiva.
“Origo”, il titolo della mostra che si terrà dal 12 gennaio al 5 febbraio 2016, dal latino lingua delle origini del nostro mondo occidentale; lo scopo di Samaniego è di ritornare alle origini per interrogare il futuro.
L'Umanità vive la fine di un ciclo, mentre il ciclo successivo non è ancora stato avviato. Sarà possibile fare vincere la vita contro la nerezza di questo Mondo? Per rispondere a questa domanda, Paul Samaniego interroga la Genesi per offrirci un video e quattro dipinti di grande formato con fondo nero ebano.
Quattro quadri dove l’intenso nero avvolge un cerchio, questa è la forma geometrica più rassicurante. Un cerchio come una cellula e come la Terra sulla quale brulicano migliaia di piccoli vivai, dove gli esseri umani e gli animali convivono, dove si scontrano belle e nauseanti filosofie, dove i destini si intersecano, dove le radici della vita sembrano capaci di superare la potenza delle tenebre. L'Umanità si trova su un pendio scivoloso, ma in questi vivai Paul Samaniego tenta di dipingere la possibilità di ogni essere di fare la sua parte, di abbandonare tutte queste scorie ed anche l’inerzia mentale per rinascere, per ridare vita alla vita.
I dipinti di Samaniego sono sempre affascinanti nell’insieme dei loro particolari ed è appunto tutta la forza di un’opera che ci rifocalizza su ciò che siamo. “Origo” è una spinta verso il significato del lavoro sensibile e violento dell’artista, e sulla padronanza della tecnica che ricorda il drippin di Jackson Pollock.
“Origo” è un soffio di speranza, una mostra potente.
Sabine Oberti
“Origo”, il titolo della mostra che si terrà dal 12 gennaio al 5 febbraio 2016, dal latino lingua delle origini del nostro mondo occidentale; lo scopo di Samaniego è di ritornare alle origini per interrogare il futuro.
L'Umanità vive la fine di un ciclo, mentre il ciclo successivo non è ancora stato avviato. Sarà possibile fare vincere la vita contro la nerezza di questo Mondo? Per rispondere a questa domanda, Paul Samaniego interroga la Genesi per offrirci un video e quattro dipinti di grande formato con fondo nero ebano.
Quattro quadri dove l’intenso nero avvolge un cerchio, questa è la forma geometrica più rassicurante. Un cerchio come una cellula e come la Terra sulla quale brulicano migliaia di piccoli vivai, dove gli esseri umani e gli animali convivono, dove si scontrano belle e nauseanti filosofie, dove i destini si intersecano, dove le radici della vita sembrano capaci di superare la potenza delle tenebre. L'Umanità si trova su un pendio scivoloso, ma in questi vivai Paul Samaniego tenta di dipingere la possibilità di ogni essere di fare la sua parte, di abbandonare tutte queste scorie ed anche l’inerzia mentale per rinascere, per ridare vita alla vita.
I dipinti di Samaniego sono sempre affascinanti nell’insieme dei loro particolari ed è appunto tutta la forza di un’opera che ci rifocalizza su ciò che siamo. “Origo” è una spinta verso il significato del lavoro sensibile e violento dell’artista, e sulla padronanza della tecnica che ricorda il drippin di Jackson Pollock.
“Origo” è un soffio di speranza, una mostra potente.
Sabine Oberti
12
gennaio 2016
Paul Alex Samaniego – Origo
Dal 12 gennaio al 05 febbraio 2016
arte contemporanea
Location
MENEXA
Roma, Via Di Montoro, 3, (Roma)
Roma, Via Di Montoro, 3, (Roma)
Orario di apertura
Lunedì - Venerdì 10:00-19:00
Vernissage
12 Gennaio 2016, h 18:30
Autore