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Paul Jenkins – Abstract phenomenist
una mostra dell’artista americano Paul Jenkins (1923 Kansas City 2012 New York). In mostra saranno presentate circa 20 opere, un grande dipinto, vari acquarelli e alcune opere grafiche principalmente risalenti al periodo che va dagli anni ’70 agli anni ’80
Comunicato stampa
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La galleria Guastalla Centro Arte, presenta una mostra dell’artista americano Paul Jenkins, nato nel 1923 a Kansas City e scomparso nel 2012 a New York. In mostra saranno presentate circa 20 opere, un grande dipinto, vari acquarelli e alcune opere grafiche, principalmente risalenti al periodo che va dagli anni '70 agli anni '80.
Formatosi in America a stretto contatto con gli artisti della Action painting, in particolare con Pollock e Rothko, amici cui Jenkins riconosce anche il ruolo di maestri, si trasferì negli anni '50 a Parigi, dove, nel '54 realizzò la sua prima mostra europea. Fu da questo momento che nacque una travolgente attrazione per quegli artisti intenti a rifondare il codice linguistico della pittura europea, quali Wols, Dubuffet, Fautrier, Michaux. Dallo studio del colore di Odilon Redon, Moreau, e specialmente degli artisti della tradizione italiana, come Pisanello, Piero Della Francesca, Giotto, Sassetta, ma anche Burri, trasse l'ispirazione per il suo stile unico e riconoscibile, che sfugge alle definizioni, alle scuole, alle tendenze. Attratto dalla natura primordiale del colore e del suo purissimo rifrangersi sulla tela bianca, l'artista accosta colate di colori assoluti che si distendono sulla tela con gesto calmo: li fa calare liquidi sulla carta o sulla tela, poi li indirizza, li corregge, li assesta con una lama d'avorio, obbligandoli a concentrarsi, a stendersi a trovare la loro forma. La luce che crea il colore è un argomento determinante della sua poetica: il prisma spesso presente nella sua pittura, non è l'immagine, ma la prova fondamentale che la luce crea il colore.
Altro polo nella formazione stilistica di Jenkins è rappresentato dalla conoscenza dell'Oriente, della cultura Zen, che assume, nella sua arte il ruolo di congiunzione fra la cultura americana e europea.
I titoli delle sue opere sono preceduti dalla parola “Phenomena”, “Il fenomeno per me significa la cattura della realtà nelle sue perpetue metamorfosi, allo stesso tempo l'atto del dipingere e il suo risultato”, “posso definire me stesso come un abstract phenomenist, uno che affronta la realtà in movimento”, spieg a Jenkins inventando una definizione nuova.
CON CORTESE PREGHIERA DI PUBBLICAZIONE
Formatosi in America a stretto contatto con gli artisti della Action painting, in particolare con Pollock e Rothko, amici cui Jenkins riconosce anche il ruolo di maestri, si trasferì negli anni '50 a Parigi, dove, nel '54 realizzò la sua prima mostra europea. Fu da questo momento che nacque una travolgente attrazione per quegli artisti intenti a rifondare il codice linguistico della pittura europea, quali Wols, Dubuffet, Fautrier, Michaux. Dallo studio del colore di Odilon Redon, Moreau, e specialmente degli artisti della tradizione italiana, come Pisanello, Piero Della Francesca, Giotto, Sassetta, ma anche Burri, trasse l'ispirazione per il suo stile unico e riconoscibile, che sfugge alle definizioni, alle scuole, alle tendenze. Attratto dalla natura primordiale del colore e del suo purissimo rifrangersi sulla tela bianca, l'artista accosta colate di colori assoluti che si distendono sulla tela con gesto calmo: li fa calare liquidi sulla carta o sulla tela, poi li indirizza, li corregge, li assesta con una lama d'avorio, obbligandoli a concentrarsi, a stendersi a trovare la loro forma. La luce che crea il colore è un argomento determinante della sua poetica: il prisma spesso presente nella sua pittura, non è l'immagine, ma la prova fondamentale che la luce crea il colore.
Altro polo nella formazione stilistica di Jenkins è rappresentato dalla conoscenza dell'Oriente, della cultura Zen, che assume, nella sua arte il ruolo di congiunzione fra la cultura americana e europea.
I titoli delle sue opere sono preceduti dalla parola “Phenomena”, “Il fenomeno per me significa la cattura della realtà nelle sue perpetue metamorfosi, allo stesso tempo l'atto del dipingere e il suo risultato”, “posso definire me stesso come un abstract phenomenist, uno che affronta la realtà in movimento”, spieg a Jenkins inventando una definizione nuova.
CON CORTESE PREGHIERA DI PUBBLICAZIONE
28
novembre 2015
Paul Jenkins – Abstract phenomenist
Dal 28 novembre 2015 al 23 gennaio 2016
arte contemporanea
arte moderna
arte moderna
Location
GUASTALLA CENTROARTE
Livorno, Via Roma, 47, (Livorno)
Livorno, Via Roma, 47, (Livorno)
Orario di apertura
mese dicembre da martedì a sabato ore 10-13 e 16,30-20
Vernissage
28 Novembre 2015, ore 18
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