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Paul Klerr – Untitled architectures
Gli altorilievi in cartapesta dello scultore d’origine americana riportano ad una dimensione spaziale estremamente dinamica e frammentaria, eterogenea e ricca di aggettivazioni cromatiche, in cui l’articolata compresenza di geometrie essenziali e di superfici scabre rimanda a contesti naturali antropizzati e costituisce un ideale tramite per la materializzazione di straordinari paesaggi interiori
Comunicato stampa
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La mostra untitled architectures, che inaugura gli spazi rinnovati e l’attività espositiva dello Studio
d’Architettura Briguglio Morales, rivolto alla sperimentazione ed essenzialmente fondato sulla interazione
tra arte e architettura, propone una nutrita serie di opere inedite di Paul Klerr, ponendole in relazione a
verosimili scenari richiamati dalla dirompente ed organica fisicità delle opere stesse.
Gli altorilievi in cartapesta dello scultore d’origine americana riportano ad una dimensione spaziale
estremamente dinamica e frammentaria, eterogenea e ricca di aggettivazioni cromatiche, in cui l’articolata
compresenza di geometrie essenziali e di superfici scabre rimanda a contesti naturali antropizzati e
costituisce un ideale tramite per la materializzazione di straordinari paesaggi interiori.
Paesaggi visionari eppure plausibili, resi idealmente accessibili e praticabili da un’animazione video
scaturita da un serrato e proficuo confronto tra lo Studio e Paul Klerr, che attraverso l’immateriale fisicità di
un modello virtuale, svincola la percezione delle opere dai loro limiti dimensionali e la rapporta alla scala
umana per proiettare lo sguardo dello spettatore nel vivo della materia, proponendo percorsi visivi articolati
ed alternativi alla fissità di una visione frontale e statica.
Il senso del movimento, potenziale o reale che sia, è d’altro canto una costante imprescindibile nelle opere
dello scultore. Un movimento come instabilità latente, insita nella spiazzante precarietà d’equilibrio tra le
parti che sembra sfidare la gravità, oppure illusorio, generato dalla mutevolezza delle ombre al variare
dell’incidenza luminosa, o addirittura effettivo, quando determinato dalle molteplici possibilità combinatorie
degli elementi incernierati o mobili.
Nelle loro diverse declinazioni espressive, facendo leva sulla trasparenza del vetro, sulla prepotenza degli
aggetti, sulla capacità inclusiva delle superfici specchianti e sulla reale possibilità di adattamento delle
parti mobili, le opere si aprono alla casualità, al gioco e all’interazione dinamica con lo spettatore e con
il contesto che le accoglie, ma senza armonizzarsi con esso e mantenendo sostanzialmente inalterato il
carattere di autoreferenzialità espressiva che le contraddistingue.
Autoreferenzialità che è alla base di un processo realizzativo del tutto indifferente alla logica compositiva,
in cui materia, forma e colore si manifestano nel tempo simultaneo dell’impeto creativo, senza alcun
rapporto gerarchico, di propedeuticità o di reciproca dipendenza.
Così, assecondando la vocazione dinamica degli ambienti lavorativi, le opere si inseriscono nello studio
senza alterarne gli equilibri e l’assetto operativo, sottolineandone la peculiare propensione all’interazione
dinamica e alla trasversalità disciplinare.
Oltre al video in HD, realizzato dallo Studio d’Architettura Briguglio Morales in stretta collaborazione con
Paul Klerr, la mostra presenta dell’artista otto recenti altorilievi policromi di medie e grandi dimensioni,
una serie inedita di dieci micro sculture di carta realizzate negli anni ’80, tre sculture in legno, peperino e
metallo, tre mobiles in legno, vetro e cartapesta e alcuni disegni recenti.
d’Architettura Briguglio Morales, rivolto alla sperimentazione ed essenzialmente fondato sulla interazione
tra arte e architettura, propone una nutrita serie di opere inedite di Paul Klerr, ponendole in relazione a
verosimili scenari richiamati dalla dirompente ed organica fisicità delle opere stesse.
Gli altorilievi in cartapesta dello scultore d’origine americana riportano ad una dimensione spaziale
estremamente dinamica e frammentaria, eterogenea e ricca di aggettivazioni cromatiche, in cui l’articolata
compresenza di geometrie essenziali e di superfici scabre rimanda a contesti naturali antropizzati e
costituisce un ideale tramite per la materializzazione di straordinari paesaggi interiori.
Paesaggi visionari eppure plausibili, resi idealmente accessibili e praticabili da un’animazione video
scaturita da un serrato e proficuo confronto tra lo Studio e Paul Klerr, che attraverso l’immateriale fisicità di
un modello virtuale, svincola la percezione delle opere dai loro limiti dimensionali e la rapporta alla scala
umana per proiettare lo sguardo dello spettatore nel vivo della materia, proponendo percorsi visivi articolati
ed alternativi alla fissità di una visione frontale e statica.
Il senso del movimento, potenziale o reale che sia, è d’altro canto una costante imprescindibile nelle opere
dello scultore. Un movimento come instabilità latente, insita nella spiazzante precarietà d’equilibrio tra le
parti che sembra sfidare la gravità, oppure illusorio, generato dalla mutevolezza delle ombre al variare
dell’incidenza luminosa, o addirittura effettivo, quando determinato dalle molteplici possibilità combinatorie
degli elementi incernierati o mobili.
Nelle loro diverse declinazioni espressive, facendo leva sulla trasparenza del vetro, sulla prepotenza degli
aggetti, sulla capacità inclusiva delle superfici specchianti e sulla reale possibilità di adattamento delle
parti mobili, le opere si aprono alla casualità, al gioco e all’interazione dinamica con lo spettatore e con
il contesto che le accoglie, ma senza armonizzarsi con esso e mantenendo sostanzialmente inalterato il
carattere di autoreferenzialità espressiva che le contraddistingue.
Autoreferenzialità che è alla base di un processo realizzativo del tutto indifferente alla logica compositiva,
in cui materia, forma e colore si manifestano nel tempo simultaneo dell’impeto creativo, senza alcun
rapporto gerarchico, di propedeuticità o di reciproca dipendenza.
Così, assecondando la vocazione dinamica degli ambienti lavorativi, le opere si inseriscono nello studio
senza alterarne gli equilibri e l’assetto operativo, sottolineandone la peculiare propensione all’interazione
dinamica e alla trasversalità disciplinare.
Oltre al video in HD, realizzato dallo Studio d’Architettura Briguglio Morales in stretta collaborazione con
Paul Klerr, la mostra presenta dell’artista otto recenti altorilievi policromi di medie e grandi dimensioni,
una serie inedita di dieci micro sculture di carta realizzate negli anni ’80, tre sculture in legno, peperino e
metallo, tre mobiles in legno, vetro e cartapesta e alcuni disegni recenti.
12
maggio 2011
Paul Klerr – Untitled architectures
Dal 12 maggio al 10 giugno 2011
architettura
Location
STUDIO D’ARCHITETTURA BRIGUGLIO MORALES
Roma, Piazza Antonio Mancini, 4, (Roma)
Roma, Piazza Antonio Mancini, 4, (Roma)
Orario di apertura
da lunedì a venerdì ore 10.00 - 18.30
Vernissage
12 Maggio 2011, ore 18
Autore