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Paulina Anna Lüer – Short : crossover
La mostra presenta i lavori di Paulina Anna Luer, giovane pittrice di origini polacche, naturalizzata francese. La sua poetica, strettamente legata alla scuola tedesca, esprime forte personalità e originalità coloristica
Comunicato stampa
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TESTO CRITICO
PAULINA ANNA LÜER
SHORT : CROSSOVER
Nel 1863 Charles Baudelaire pubblicava su “Le F**arò” una raccolta di saggi brevi intitolata Il pittore della vita moderna (Le peintre de la vie moderne). In un celebre passo egli afferma: “La modernità è il transitorio, il fuggitivo, […] la metà dell’arte, di cui l’altra metà è l’eterno e l’immutabile”.
Entrambe queste due anime dell'arte rientrano nelle opere di Paulina Anne Lüer. Da un lato c'è la volontà di catturare "il transitorio e il fuggitivo" con la scelta di soggetti in continua mutazione e dinamismi in atto. Dall'altra c'è l'essenza stessa dell'azione del dipingere ossia del bloccare su una superficie "l'eterno e l'immutabile", la parvenza di un determinato attimo, cristallizzata con colori e forme che rimangono sulla tela per sempre. I suoi dipinti sono quindi un fermo immagine di corpi in movimento, di aria che soffia e scompiglia linee e cromie. Sono la vita che procede e che per un istante viene immortalata, è il passaggio del tempo, il ritmo dell'esistenza afferrato nel frangente di un attimo. Le figure si perdono negli sfondi, si mescolano ad essi diventando un tutt’uno, creando scie di colori. Lo sfondo è parte integrante dell’opera.
Vi è uno stato di formicolio perenne di corpi pieni di energia e di furia vitale. Tra le pennellate
veloci si intravedono dei volti non definiti, delle mani, degli esseri umani non meglio identificati. È l'umanità tutta che si rispecchia in questi "ibridi" (così all'artista piace definirli), perché altro non siamo se non contaminazioni di luoghi, situazioni, incontri. Siamo vittime del mutamento ma siamo noi stessi artefici di nuove metamorfosi.
Il colore è usato in modo espressionista, con l’esaltazione dei toni puri e saturi lontani dal naturalismo, tipici dei Fauves, la forza del colore ricorda le tonalità intense dei Neuen Wilden, corrente degli anni ‘80 dove l’urgenza di comunicare prevaricava ogni particolare e dettaglio. I tratti così vibranti rimandano ad alcune opere di Francis Bacon, non quelle più note in cui lo sfondo si staglia nero e statico, ma quelle più rare in cui cerchi, curve ed ellissi sono sintesi espressiva di figure circondate da tinte brillanti, blu china e arancione, come quelle di Paulina. Le figure di Bacon sono però contorte da un invisibile dolore, ingabbiate, nei dipinti di Paulina invece diventano tensione e mutamento, corpi che più che lottare, danzano travolti da una forza centrifuga. Non sono tormentati da spasmi ma percorsi da fremiti di vita, vi è sì una sfida ma si ha l'impressione possa tramutarsi in qualcosa di positivo per chi la intraprende.
“Perché ogni modernità acquisti il diritto di diventare antichità occorre che ne sia tratta fuori la bellezza misteriosa che vi immette, inconsapevole, la vita umana”, continua Baudelaire nel suo saggio su “Le F**arò”.
La modernità dell'arte di Paulina ha radici che affondano nell'antichità, a partire dalla tecnica, così tradizionale come la tempera su tela. Nelle opere di Paulina, la vita umana è raccontata in tutta la sua imponderabile energia.
Elisa Spinello
PAULINA ANNA LÜER
SHORT : CROSSOVER
Nel 1863 Charles Baudelaire pubblicava su “Le F**arò” una raccolta di saggi brevi intitolata Il pittore della vita moderna (Le peintre de la vie moderne). In un celebre passo egli afferma: “La modernità è il transitorio, il fuggitivo, […] la metà dell’arte, di cui l’altra metà è l’eterno e l’immutabile”.
Entrambe queste due anime dell'arte rientrano nelle opere di Paulina Anne Lüer. Da un lato c'è la volontà di catturare "il transitorio e il fuggitivo" con la scelta di soggetti in continua mutazione e dinamismi in atto. Dall'altra c'è l'essenza stessa dell'azione del dipingere ossia del bloccare su una superficie "l'eterno e l'immutabile", la parvenza di un determinato attimo, cristallizzata con colori e forme che rimangono sulla tela per sempre. I suoi dipinti sono quindi un fermo immagine di corpi in movimento, di aria che soffia e scompiglia linee e cromie. Sono la vita che procede e che per un istante viene immortalata, è il passaggio del tempo, il ritmo dell'esistenza afferrato nel frangente di un attimo. Le figure si perdono negli sfondi, si mescolano ad essi diventando un tutt’uno, creando scie di colori. Lo sfondo è parte integrante dell’opera.
Vi è uno stato di formicolio perenne di corpi pieni di energia e di furia vitale. Tra le pennellate
veloci si intravedono dei volti non definiti, delle mani, degli esseri umani non meglio identificati. È l'umanità tutta che si rispecchia in questi "ibridi" (così all'artista piace definirli), perché altro non siamo se non contaminazioni di luoghi, situazioni, incontri. Siamo vittime del mutamento ma siamo noi stessi artefici di nuove metamorfosi.
Il colore è usato in modo espressionista, con l’esaltazione dei toni puri e saturi lontani dal naturalismo, tipici dei Fauves, la forza del colore ricorda le tonalità intense dei Neuen Wilden, corrente degli anni ‘80 dove l’urgenza di comunicare prevaricava ogni particolare e dettaglio. I tratti così vibranti rimandano ad alcune opere di Francis Bacon, non quelle più note in cui lo sfondo si staglia nero e statico, ma quelle più rare in cui cerchi, curve ed ellissi sono sintesi espressiva di figure circondate da tinte brillanti, blu china e arancione, come quelle di Paulina. Le figure di Bacon sono però contorte da un invisibile dolore, ingabbiate, nei dipinti di Paulina invece diventano tensione e mutamento, corpi che più che lottare, danzano travolti da una forza centrifuga. Non sono tormentati da spasmi ma percorsi da fremiti di vita, vi è sì una sfida ma si ha l'impressione possa tramutarsi in qualcosa di positivo per chi la intraprende.
“Perché ogni modernità acquisti il diritto di diventare antichità occorre che ne sia tratta fuori la bellezza misteriosa che vi immette, inconsapevole, la vita umana”, continua Baudelaire nel suo saggio su “Le F**arò”.
La modernità dell'arte di Paulina ha radici che affondano nell'antichità, a partire dalla tecnica, così tradizionale come la tempera su tela. Nelle opere di Paulina, la vita umana è raccontata in tutta la sua imponderabile energia.
Elisa Spinello
19
settembre 2012
Paulina Anna Lüer – Short : crossover
Dal 19 settembre al 10 ottobre 2012
arte contemporanea
Location
ENERGENESI ART GALLERY
Venezia, Campo San Maurizio, (Venezia)
Venezia, Campo San Maurizio, (Venezia)
Orario di apertura
tutti i giorni 10.00-13.00; 14.00-19.00
Vernissage
19 Settembre 2012, h 10
Sito web
www.gianfrancomeggiato.com
Autore
Curatore