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Pax Paloscia / Fabio Pietrantonio – Siesta
La più evidente caratteristica di Pax Paloscia è la spontaneità del gesto pittorico che molto somiglia alla smodata frenesia della street-art
Comunicato stampa
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La più evidente caratteristica di Pax Paloscia è la spontaneità del gesto pittorico che molto somiglia alla smodata frenesia della street-art, qui compensata da una calma interiore insieme ad una enorme sapienza tecnica con il risultato di elevare a dipinto il tratto underground più sporco, nel senso buono del termine. Il lavoro di Pax si muove nel tempo tra la collaborazione decennale con molte case editrici e agenzie di pubblicità e la coltivazione in serra di quella che lei ama chiamare una malsana ossessione per la fotografia, in realtà molto salubre, accanto alla diffusione del vivaio underground della cultura writer a Roma attraverso eventi urbani con artisti della scena internazionale (Urban act#1, FrekQuency a cura di Laura Lombardi).
Le sue opere sintetizzano il linguaggio infantile, l¹illustrazione, l¹immaginario dei folli, anche qui nel senso di un deliberato uso della pittura non finita, che evoca l¹umore dei graffiti e ne scioglie il composto biologico di polvere e immediatezza dentro una tela di grande formato, i cui soggetti casuali ma, a loro modo, ordinati graficamente e cromaticamente, incantano per l¹uso spregiudicato delle forme spezzate e compiute al tempo stesso, per l¹emozione profonda contenuta in frasi elementari ma universali, letteralmente pop, di senso comune, accessibili a tutti. Con esiti del tutto personali, nel suo lavoro ricorre a volte la volontaria celebrazione di alcuni dei protagonisti della pittura rinata a New York attorno agli anni ottanta da Philippe Taaffe a David Salle, da Peter Halle a Donald Baechler. Il messaggio contiene la stessa vitalità, la medesima gioia estatica e un tocco leggero che tutti possono comprendere, Ed è questo flusso ironico di segni e icone che si mescolano di continuo, a conferire portento e semplicità alle tele, dentro le quali la fotografia ha un suo eremo con infinite possibilità di rivisitazione.
Pax dipinge moltissimo, come se scrivesse su un diario, annota pensieri intorno alle foto scattate, mantiene per anni l¹attenzione su un fotogramma finchè ritorna il momento giusto per incorporarlo ad un quadro, usarlo come spunto, collocarlo ai piedi di un dipinto come se fossero l¹uno l¹icona votiva dell¹altro, in un gesto quasi sacrale di inedita bellezza formale.
Le sue opere sintetizzano il linguaggio infantile, l¹illustrazione, l¹immaginario dei folli, anche qui nel senso di un deliberato uso della pittura non finita, che evoca l¹umore dei graffiti e ne scioglie il composto biologico di polvere e immediatezza dentro una tela di grande formato, i cui soggetti casuali ma, a loro modo, ordinati graficamente e cromaticamente, incantano per l¹uso spregiudicato delle forme spezzate e compiute al tempo stesso, per l¹emozione profonda contenuta in frasi elementari ma universali, letteralmente pop, di senso comune, accessibili a tutti. Con esiti del tutto personali, nel suo lavoro ricorre a volte la volontaria celebrazione di alcuni dei protagonisti della pittura rinata a New York attorno agli anni ottanta da Philippe Taaffe a David Salle, da Peter Halle a Donald Baechler. Il messaggio contiene la stessa vitalità, la medesima gioia estatica e un tocco leggero che tutti possono comprendere, Ed è questo flusso ironico di segni e icone che si mescolano di continuo, a conferire portento e semplicità alle tele, dentro le quali la fotografia ha un suo eremo con infinite possibilità di rivisitazione.
Pax dipinge moltissimo, come se scrivesse su un diario, annota pensieri intorno alle foto scattate, mantiene per anni l¹attenzione su un fotogramma finchè ritorna il momento giusto per incorporarlo ad un quadro, usarlo come spunto, collocarlo ai piedi di un dipinto come se fossero l¹uno l¹icona votiva dell¹altro, in un gesto quasi sacrale di inedita bellezza formale.
21
marzo 2005
Pax Paloscia / Fabio Pietrantonio – Siesta
Dal 21 marzo al 04 aprile 2005
arte contemporanea
Location
AKA
Roma, Via Dei Cartari, 11, (Roma)
Roma, Via Dei Cartari, 11, (Roma)
Vernissage
21 Marzo 2005, ore 19-22
Sito web
www.kroitnijz.com
Autore
Curatore