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Pedro Cano – Mediterranei
Il Mediterraneo è lo scenario nel quale Pedro Cano ha trascorso gran parte della sua vita, viaggiando e dipingendo. Alle sue terre e alle sue città ha dedicato migliaia di opere su carta, tele e soprattutto moltissimi quaderni. Dopo la serie di acquerelli sulle mura di Roma e l’esperienza del dialogo aperto con Italo Calvino nella serie delle Città Invisibili, l’artista torna di nuovo agli acquarelli, con un ciclo dedicato al Mediterraneo
Comunicato stampa
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Giovedì 15 gennaio 2015 alle ore 17.00 la Soprintendenza per i Beni Archeologici di Napoli inaugurerà presso il Museo Archeologico la mostra di Pedro Cano Mediterranei a cura di Simonetta Capecchi con il coordinamento del Servizio Educativo della Soprintendenza.
Mercoledì 14 gennaio, ore 12.00 incontro con la stampa e gli addetti ai lavori
Il Mediterraneo è lo scenario nel quale Pedro Cano ha trascorso gran parte della sua vita, viaggiando e dipingendo. Alle sue terre e alle sue città ha dedicato migliaia di opere su carta, tele e soprattutto moltissimi quaderni. Dopo la serie di acquerelli sulle mura di Roma e l'esperienza del dialogo aperto con Italo Calvino nella serie delle Città Invisibili, l'artista torna di nuovo agli acquarelli, con un ciclo dedicato al Mediterraneo.
Maiorca, Cartagena, Patmos, Alessandria, Istanbul, Spalato, la Sicilia, Venezia e infine Napoli sono le tappe di questo itinerario che elabora poeticamente le suggestioni legate a storia, arti e tradizioni locali in cinquantaquattro acquarelli di grande formato. Il mare è come un sipario invisibile, non appare benché sia protagonista e creatore dei luoghi rappresentati. Un immenso specchio d'acqua attorno al quale si affacciano grandi civiltà e la cui diversità culturale, linguistica ed etnografica lo rende unico al mondo. In ognuno di questi luoghi attraverso la pittura Pedro Cano indaga elementi profondi e allo stesso tempo estremamente popolari e li trasmette con la sua consueta sensibilità. Così tratteggia l'artista le nove tappe del suo viaggio sentimentale:
"Ho rappresentato Alessandria attraverso i ritratti di Alessandro Magno, cifre e lettere da vecchi alfabeti, mappe del porto e ipotesi ricostruttive del Faro.
A Cartagena ho dedicato la mia attenzione al sale. Ai tonni e ai polpi che si asciugano al vento e alle memorie delle vecchie anfore dove trasportavano il garum.
Istanbul è Santa Sofia. Eretta per Giustiniano come gran tempio del cristianesimo, diventa lo schema di tutta l'architettura religiosa islamica fino ai nostri giorni.
Maiorca, conosciuta come un luogo di vacanza, viene rappresentata solamente attraverso le persiane di un chiostro della Certosa di Valldemossa, dove Chopin si curava lontano dai freddi inverni del Nord dell'Europa.
Napoli è la smorfia. Non comprendo come ancora non si è realizzato un lavoro colto su questo gioco che coi suoi novanta numeri con figure è uno dei tesori della città partenopea.
A Patmos, in Grecia, il primo giorno di maggio si raccolgono nei campi fiori e frutti e si appendono come collane alle porte delle case. Olivo, grano ed uva ma anche rose, limoni e una lavanda selvatica che il giovedì Santo viene buttata a terra per calpestarla.
La Sicilia ha una memoria greca, la Venere di Siracusa, il satiro di Mazara del Vallo ed il giovane di Mozia, di fronte e di spalle, ci parlano dell'importanza del mondo classico nell'isola più grande del Mediterraneo.
Spalato è il palazzo di Diocleziano. Costruito come dimora e mausoleo dell'imperatore, si trasforma a poco a poco in un rifugio e poi in una città, dove oggi vivono ancora tremila persone all’interno del recinto imperiale.
Era difficile Venezia. Dopo Turner, è impossibile dipingerla. Osservai le paline, cioè i pali che emergono dalla laguna con liste oblique di colore e che sicuramente raccontano storie che neanche gli abitanti dei palazzi circostanti conoscono".
Esposta a Cartagena, Treviso, Roma, Ragusa e a Salonicco, la mostra approda a Napoli dove l'artista, ispirato dall'antico e dalla pittura pompeiana si fermerà una settimana per lavorare all'interno del museo e dipingere assieme ad un gruppo di allievi. Dal 21 al 25 gennaio a fine mattina il pubblico potrà assistere alla discussione tra il maestro e i partecipanti sul lavoro svolto.
Pedro Cano è nato a Blanca (Spagna) nel 1944. Ha studiato all'Accademia San Ferdinando di Madrid e all'Accademia di Belle Arti di Roma, dopo aver vinto il Prix de Rome dell'Accademia di Spagna. Ha poi viaggiato ed esposto in diverse città del mondo, da Madrid a Beirut, a Lisbona, Amsterdam, Parigi, New York, Toronto, Bogotà, Salisburgo. Vive tra Roma, sua città di adozione, Anguilara e Blanca.
Ha dedicato una serie di 55 grandi acquerelli alle Città Invisibili di Italo Calvino. Nel 2008 ha esposto la mostra "Identità in transito" presso le Terme di Diocleziano a Roma e a Firenze, presso Palazzo Vecchio. Nel 2011 è stata istituita a Blanca la Fundación Pedro Cano. Nel 2012 ha ricevuto da Papa Benedetto XVI la nomina di Accademico Ordinario nella Pontificia Insigne Accademia dei Virtuosi al Pantheon. Dal 2013 un suo autoritratto è entrato a far parte della collezione permanente del Corridoio Vasariano presso la Galleria degli Uffizi di Firenze.
Conferenza stampa: mercoledì 14 gennaio, ore 12.00
Inaugurazione: giovedì 15 gennaio, ore 17.00
Orari: dal 16 gennaio al 15 febbraio, ore 9-19.30, chiuso il martedì
Visite guidate con l'artista: sabato 17 e domenica 18 gennaio, ore 12.00
Laboratorio: da mercoledì 21 a domenica 25 gennaio, dalle 9.00 alle 14.00
Il laboratorio è gratuito e a numero chiuso per un massimo di 15 partecipanti. Per essere selezionati occorre mandare due immagini del proprio lavoro artistico e una breve biografia alla Fundación Pedro Cano entro il 15 dicembre 2014: fundacionpedrocano@gmail.com
Con il sostegno di Fundación Cajamurcia.
In collaborazione con la Fundación Pedro Cano, Blanca (Spagna). fundacionpedrocano.es
A cura di Simonetta Capecchi.
Allestimento e grafica di Franco Lancio.
Ufficio Stampa e PR - Soprintendenza Beni Archeologici di Napoli
sba-na.ufficiostampa@beniculturali.it
0814422275
Ornella Falco ornella.falco@beniculturali.it
Vittorio Melini vittorio.melini@beniculturali.it
Mercoledì 14 gennaio, ore 12.00 incontro con la stampa e gli addetti ai lavori
Il Mediterraneo è lo scenario nel quale Pedro Cano ha trascorso gran parte della sua vita, viaggiando e dipingendo. Alle sue terre e alle sue città ha dedicato migliaia di opere su carta, tele e soprattutto moltissimi quaderni. Dopo la serie di acquerelli sulle mura di Roma e l'esperienza del dialogo aperto con Italo Calvino nella serie delle Città Invisibili, l'artista torna di nuovo agli acquarelli, con un ciclo dedicato al Mediterraneo.
Maiorca, Cartagena, Patmos, Alessandria, Istanbul, Spalato, la Sicilia, Venezia e infine Napoli sono le tappe di questo itinerario che elabora poeticamente le suggestioni legate a storia, arti e tradizioni locali in cinquantaquattro acquarelli di grande formato. Il mare è come un sipario invisibile, non appare benché sia protagonista e creatore dei luoghi rappresentati. Un immenso specchio d'acqua attorno al quale si affacciano grandi civiltà e la cui diversità culturale, linguistica ed etnografica lo rende unico al mondo. In ognuno di questi luoghi attraverso la pittura Pedro Cano indaga elementi profondi e allo stesso tempo estremamente popolari e li trasmette con la sua consueta sensibilità. Così tratteggia l'artista le nove tappe del suo viaggio sentimentale:
"Ho rappresentato Alessandria attraverso i ritratti di Alessandro Magno, cifre e lettere da vecchi alfabeti, mappe del porto e ipotesi ricostruttive del Faro.
A Cartagena ho dedicato la mia attenzione al sale. Ai tonni e ai polpi che si asciugano al vento e alle memorie delle vecchie anfore dove trasportavano il garum.
Istanbul è Santa Sofia. Eretta per Giustiniano come gran tempio del cristianesimo, diventa lo schema di tutta l'architettura religiosa islamica fino ai nostri giorni.
Maiorca, conosciuta come un luogo di vacanza, viene rappresentata solamente attraverso le persiane di un chiostro della Certosa di Valldemossa, dove Chopin si curava lontano dai freddi inverni del Nord dell'Europa.
Napoli è la smorfia. Non comprendo come ancora non si è realizzato un lavoro colto su questo gioco che coi suoi novanta numeri con figure è uno dei tesori della città partenopea.
A Patmos, in Grecia, il primo giorno di maggio si raccolgono nei campi fiori e frutti e si appendono come collane alle porte delle case. Olivo, grano ed uva ma anche rose, limoni e una lavanda selvatica che il giovedì Santo viene buttata a terra per calpestarla.
La Sicilia ha una memoria greca, la Venere di Siracusa, il satiro di Mazara del Vallo ed il giovane di Mozia, di fronte e di spalle, ci parlano dell'importanza del mondo classico nell'isola più grande del Mediterraneo.
Spalato è il palazzo di Diocleziano. Costruito come dimora e mausoleo dell'imperatore, si trasforma a poco a poco in un rifugio e poi in una città, dove oggi vivono ancora tremila persone all’interno del recinto imperiale.
Era difficile Venezia. Dopo Turner, è impossibile dipingerla. Osservai le paline, cioè i pali che emergono dalla laguna con liste oblique di colore e che sicuramente raccontano storie che neanche gli abitanti dei palazzi circostanti conoscono".
Esposta a Cartagena, Treviso, Roma, Ragusa e a Salonicco, la mostra approda a Napoli dove l'artista, ispirato dall'antico e dalla pittura pompeiana si fermerà una settimana per lavorare all'interno del museo e dipingere assieme ad un gruppo di allievi. Dal 21 al 25 gennaio a fine mattina il pubblico potrà assistere alla discussione tra il maestro e i partecipanti sul lavoro svolto.
Pedro Cano è nato a Blanca (Spagna) nel 1944. Ha studiato all'Accademia San Ferdinando di Madrid e all'Accademia di Belle Arti di Roma, dopo aver vinto il Prix de Rome dell'Accademia di Spagna. Ha poi viaggiato ed esposto in diverse città del mondo, da Madrid a Beirut, a Lisbona, Amsterdam, Parigi, New York, Toronto, Bogotà, Salisburgo. Vive tra Roma, sua città di adozione, Anguilara e Blanca.
Ha dedicato una serie di 55 grandi acquerelli alle Città Invisibili di Italo Calvino. Nel 2008 ha esposto la mostra "Identità in transito" presso le Terme di Diocleziano a Roma e a Firenze, presso Palazzo Vecchio. Nel 2011 è stata istituita a Blanca la Fundación Pedro Cano. Nel 2012 ha ricevuto da Papa Benedetto XVI la nomina di Accademico Ordinario nella Pontificia Insigne Accademia dei Virtuosi al Pantheon. Dal 2013 un suo autoritratto è entrato a far parte della collezione permanente del Corridoio Vasariano presso la Galleria degli Uffizi di Firenze.
Conferenza stampa: mercoledì 14 gennaio, ore 12.00
Inaugurazione: giovedì 15 gennaio, ore 17.00
Orari: dal 16 gennaio al 15 febbraio, ore 9-19.30, chiuso il martedì
Visite guidate con l'artista: sabato 17 e domenica 18 gennaio, ore 12.00
Laboratorio: da mercoledì 21 a domenica 25 gennaio, dalle 9.00 alle 14.00
Il laboratorio è gratuito e a numero chiuso per un massimo di 15 partecipanti. Per essere selezionati occorre mandare due immagini del proprio lavoro artistico e una breve biografia alla Fundación Pedro Cano entro il 15 dicembre 2014: fundacionpedrocano@gmail.com
Con il sostegno di Fundación Cajamurcia.
In collaborazione con la Fundación Pedro Cano, Blanca (Spagna). fundacionpedrocano.es
A cura di Simonetta Capecchi.
Allestimento e grafica di Franco Lancio.
Ufficio Stampa e PR - Soprintendenza Beni Archeologici di Napoli
sba-na.ufficiostampa@beniculturali.it
0814422275
Ornella Falco ornella.falco@beniculturali.it
Vittorio Melini vittorio.melini@beniculturali.it
15
gennaio 2015
Pedro Cano – Mediterranei
Dal 15 gennaio al 15 febbraio 2015
arte contemporanea
Location
MANN – MUSEO ARCHEOLOGICO NAZIONALE
Napoli, Piazza Museo Nazionale, 19, (Napoli)
Napoli, Piazza Museo Nazionale, 19, (Napoli)
Orario di apertura
ore 9-19.30, chiuso il martedì
Vernissage
15 Gennaio 2015, h 17
Autore
Curatore