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Peintres de famille. Elogio dell’immagine borghese
Il percorso espositivo è dedicato alla famiglia Rossetti Ponti, di cui Giacomo e Giuseppe Rossetti furono esponenti dall’eccezionale importanza per la pittura della Valle Vigezzo e per la vita culturale della città di Domodossola. Nei ritratti esposti si può leggere la storia dell’intera scuola vigezzina, di cui fecero parte i Rossetti, Gennari, Lupetti, Cavalli, Rastellini, per finire con la modernità incandescente di Max Ponti; una scuola che nel passaggio fra Ottocento e Novecento venne portata al più alto livello internazionale da Carlo Fornara, raggiungendo grande popolarità e apprezzamento
Comunicato stampa
Segnala l'evento
L'Associazione Culturale Mario Ruminelli porta a Domodossola la splendida mostra dedicata a Giacomo e
Giuseppe Rossetti che grande successo ha riscosso nell'estate scorsa in Valle Vigezzo: in esposizione 56
splendide tele e una serie di meravigliose opere grafiche.
Il Comune di Santa Maria Maggiore ha esposto Peintres de famille nell'intera stagione estiva 2016; a
Domodossola, invero, l'allestimento sarà differente e le opere dei Rossetti “dialogheranno” con le tele di
pittori ossolani e vigezzini già presenti nella mostra permanente di Palazzo San Francesco, alcune delle quali
degli stessi Rossetti.
In attesa del prossimo appuntamento, il sesto, della stagione culturale dell'Associazione (il concerto dell'8
dicembre presso la Collegiata con l'Orchestra da Camera Carlo Coccia, il Coro Ars Nova di Sanremo e il Coro
della Cappella del Sacro Monte Calvario diretti da Luca Marzolla) la mostra Peintres de famille – Elogio
dell'immagine borghese verrà inaugurata sabato 3 dicembre alle ore 17.30 e rimarrà visitabile fino a
domenica 29 gennaio nelle sale di Palazzo San Francesco, nel centro storico di Domodossola.
La mostra, organizzata dall'Associazione Culturale Mario Ruminelli, è curata da Villarte Onlus e
patrocinata dal Comune di Domodossola, che ha assicurato il proprio patrocinio a tutte le iniziative future
dell'Associazione nata dal desiderio della professoressa Paola Ruminelli.
Il percorso espositivo è dedicato alla famiglia Rossetti Ponti, di cui Giacomo e Giuseppe Rossetti furono
esponenti dall'eccezionale importanza per la pittura della Valle Vigezzo e per la vita culturale della città di
Domodossola. Nei ritratti esposti si può leggere la storia dell’intera scuola vigezzina, di cui fecero parte i
Rossetti, Gennari, Lupetti, Cavalli, Rastellini, per finire con la modernità incandescente di Max Ponti; una
scuola che nel passaggio fra Ottocento e Novecento venne portata al più alto livello internazionale da Carlo
Fornara, raggiungendo grande popolarità e apprezzamento.
La famiglia Rossetti racconta nei secoli una storia di pittori e di emigranti, ma nello stesso tempo la vicenda
intima di una famiglia con i suoi risvolti affettivi, con le sue gioie e i suoi dolori. La Scuola di Belle Arti
Rossetti Valentini di Santa Maria Maggiore testimonia ancora oggi la storia e la bellezza di un’epoca
irripetibile ed offre ai contemporanei la possibilità di rivolgere lo sguardo a una testimonianza che abbraccia
l’arte e il sentimento. I Rossetti lasciarono un patrimonio inestimabile di opere pittoriche ancor oggi
conservate in prestigiose strutture espositive come il Louvre di Parigi o il Museo di Lione.
La mostra Peintres de famille consente, grazie ad una cospicua collezione privata di oli e disegni, di aprire
una significativa finestra sulla pittura proprio di Giacomo e Giuseppe Rossetti, artisti poco conosciuti, il
primo a causa del suo definitivo trasferimento in Francia, a Saint Étienne, e della conseguente rarità di
opere note, il secondo per l'ostracismo che gli riservarono gli storici locali a causa del suo impegno politico e
delle sue idee anticlericali.
Si delineano così, per Giacomo, almeno due periodi del suo linguaggio: un primo legato alla pittura francese
del tardo Settecento (in particolare Charles Joseph Natoire) ed al primo neoclassicismo, ed un secondo
invece fortemente influenzato dagli interessi veristi alla Chardin, nel quale il Rossetti si dedica a raffigurare
personaggi di forte espressività, quali anziani e poveri, sviluppando una pitture dal segno deciso e dalla
pennellata nervosa, materica, che produce campiture tormentate ed intense. Di Giuseppe emerge invece
una evoluzione linguistica che, dopo i primi insegnamenti paterni, sviluppa una propria maniera solo
apparentemente accademica, in realtà densa di soluzioni di squisita resa espressiva e di notevole originalità
tecnica.
La mostra interseca quindi il lavoro dei due pittori “di famiglia” con la raffigurazione non solo di alcuni
esponenti della stessa, ma anche di altri personaggi la cui identità rimane ignota, fornendoci uno
spaccato della società vigezzina nel XIX secolo tanto popolare quanto altoborghese.
Nei ritratti esposti si ritrovano sia la testimonianza della crescita culturale derivante dall'emigrazione, sia la
consapevolezza e l'orgoglio dell'appartenenza alla propria storia, leggibile soprattutto attraverso
l'abbigliamento tradizionale con cui le donne di famiglia talvolta sono effigiate. Per più di un secolo sono
testimoniate l'evoluzione del gusto non solo del vestire, ma anche delle modalità con cui i membri di una
famiglia “di rango” si rappresenta e vuole tramandare la propria immagine: dal modello iconografico legato
alla tradizione del ritratto vigezzino si passa a quello dell'epoca napoleonica e, transitando attraverso la
figurazione borghese di metà Ottocento, si giunge all'epoca della fotografia, che spesso funge da modello
per gli artisti legati da amicizia o da legami parentali alla famiglia, quali Carlo Gaudenzio Lupetti, Enrico
Cavalli, Pietro Antonio Gennari e Gian Maria Rastellini. Chiude la mostra uno splendido ritratto, realizzato da
Max Ponti, della cugina Ninette, profondamente caratterizzato dalla visione e dalla tecnica espressionista di
cui l'ultimo “pittore di famiglia”, se la sua vita non fosse stata prematuramente stroncata dalla malattia,
sarebbe divenuto per certo uno dei più significativi esponenti.
“La grande mostra Peintres de famille – Elogio dell’immagine borghese – commenta l'Assessore alla Cultura
del Comune di Domodossola Daniele Folino – è la proposta culturale del periodo natalizio offerta dalla
famiglia Ponti, dall’Associazione Villarte, dall’Associazione Culturale Mario Ruminelli e dal Comune di
Domodossola ai cittadini domesi e a tutti i visitatori che vorranno approfittarne. Il Comune di Domodossola
ringrazia sentitamente tutti coloro che hanno lavorato con passione per la realizzazione di un percorso
espositivo che stimola riflessioni e desiderio di approfondimento.”
La mostra sarà visitabile il sabato e la domenica dalle 10 alle 12.30 e dalle 16 alle 19, il 24 e 31 dicembre
dalle 10 alle 12.30. Apertura straordinaria dal 7 al 9 dicembre, dal 27 al 30 dicembre e dal 2 al 5 gennaio
presso Palazzo San Francesco.
La visita della mostra è gratuita, così come, per volere di Paola Ruminelli, sono gratuiti tutti gli
appuntamenti culturali organizzati dall'Associazione Ruminelli. È previsto comunque un biglietto di
ingresso a Palazzo San Francesco di € 3,00.
Giuseppe Rossetti che grande successo ha riscosso nell'estate scorsa in Valle Vigezzo: in esposizione 56
splendide tele e una serie di meravigliose opere grafiche.
Il Comune di Santa Maria Maggiore ha esposto Peintres de famille nell'intera stagione estiva 2016; a
Domodossola, invero, l'allestimento sarà differente e le opere dei Rossetti “dialogheranno” con le tele di
pittori ossolani e vigezzini già presenti nella mostra permanente di Palazzo San Francesco, alcune delle quali
degli stessi Rossetti.
In attesa del prossimo appuntamento, il sesto, della stagione culturale dell'Associazione (il concerto dell'8
dicembre presso la Collegiata con l'Orchestra da Camera Carlo Coccia, il Coro Ars Nova di Sanremo e il Coro
della Cappella del Sacro Monte Calvario diretti da Luca Marzolla) la mostra Peintres de famille – Elogio
dell'immagine borghese verrà inaugurata sabato 3 dicembre alle ore 17.30 e rimarrà visitabile fino a
domenica 29 gennaio nelle sale di Palazzo San Francesco, nel centro storico di Domodossola.
La mostra, organizzata dall'Associazione Culturale Mario Ruminelli, è curata da Villarte Onlus e
patrocinata dal Comune di Domodossola, che ha assicurato il proprio patrocinio a tutte le iniziative future
dell'Associazione nata dal desiderio della professoressa Paola Ruminelli.
Il percorso espositivo è dedicato alla famiglia Rossetti Ponti, di cui Giacomo e Giuseppe Rossetti furono
esponenti dall'eccezionale importanza per la pittura della Valle Vigezzo e per la vita culturale della città di
Domodossola. Nei ritratti esposti si può leggere la storia dell’intera scuola vigezzina, di cui fecero parte i
Rossetti, Gennari, Lupetti, Cavalli, Rastellini, per finire con la modernità incandescente di Max Ponti; una
scuola che nel passaggio fra Ottocento e Novecento venne portata al più alto livello internazionale da Carlo
Fornara, raggiungendo grande popolarità e apprezzamento.
La famiglia Rossetti racconta nei secoli una storia di pittori e di emigranti, ma nello stesso tempo la vicenda
intima di una famiglia con i suoi risvolti affettivi, con le sue gioie e i suoi dolori. La Scuola di Belle Arti
Rossetti Valentini di Santa Maria Maggiore testimonia ancora oggi la storia e la bellezza di un’epoca
irripetibile ed offre ai contemporanei la possibilità di rivolgere lo sguardo a una testimonianza che abbraccia
l’arte e il sentimento. I Rossetti lasciarono un patrimonio inestimabile di opere pittoriche ancor oggi
conservate in prestigiose strutture espositive come il Louvre di Parigi o il Museo di Lione.
La mostra Peintres de famille consente, grazie ad una cospicua collezione privata di oli e disegni, di aprire
una significativa finestra sulla pittura proprio di Giacomo e Giuseppe Rossetti, artisti poco conosciuti, il
primo a causa del suo definitivo trasferimento in Francia, a Saint Étienne, e della conseguente rarità di
opere note, il secondo per l'ostracismo che gli riservarono gli storici locali a causa del suo impegno politico e
delle sue idee anticlericali.
Si delineano così, per Giacomo, almeno due periodi del suo linguaggio: un primo legato alla pittura francese
del tardo Settecento (in particolare Charles Joseph Natoire) ed al primo neoclassicismo, ed un secondo
invece fortemente influenzato dagli interessi veristi alla Chardin, nel quale il Rossetti si dedica a raffigurare
personaggi di forte espressività, quali anziani e poveri, sviluppando una pitture dal segno deciso e dalla
pennellata nervosa, materica, che produce campiture tormentate ed intense. Di Giuseppe emerge invece
una evoluzione linguistica che, dopo i primi insegnamenti paterni, sviluppa una propria maniera solo
apparentemente accademica, in realtà densa di soluzioni di squisita resa espressiva e di notevole originalità
tecnica.
La mostra interseca quindi il lavoro dei due pittori “di famiglia” con la raffigurazione non solo di alcuni
esponenti della stessa, ma anche di altri personaggi la cui identità rimane ignota, fornendoci uno
spaccato della società vigezzina nel XIX secolo tanto popolare quanto altoborghese.
Nei ritratti esposti si ritrovano sia la testimonianza della crescita culturale derivante dall'emigrazione, sia la
consapevolezza e l'orgoglio dell'appartenenza alla propria storia, leggibile soprattutto attraverso
l'abbigliamento tradizionale con cui le donne di famiglia talvolta sono effigiate. Per più di un secolo sono
testimoniate l'evoluzione del gusto non solo del vestire, ma anche delle modalità con cui i membri di una
famiglia “di rango” si rappresenta e vuole tramandare la propria immagine: dal modello iconografico legato
alla tradizione del ritratto vigezzino si passa a quello dell'epoca napoleonica e, transitando attraverso la
figurazione borghese di metà Ottocento, si giunge all'epoca della fotografia, che spesso funge da modello
per gli artisti legati da amicizia o da legami parentali alla famiglia, quali Carlo Gaudenzio Lupetti, Enrico
Cavalli, Pietro Antonio Gennari e Gian Maria Rastellini. Chiude la mostra uno splendido ritratto, realizzato da
Max Ponti, della cugina Ninette, profondamente caratterizzato dalla visione e dalla tecnica espressionista di
cui l'ultimo “pittore di famiglia”, se la sua vita non fosse stata prematuramente stroncata dalla malattia,
sarebbe divenuto per certo uno dei più significativi esponenti.
“La grande mostra Peintres de famille – Elogio dell’immagine borghese – commenta l'Assessore alla Cultura
del Comune di Domodossola Daniele Folino – è la proposta culturale del periodo natalizio offerta dalla
famiglia Ponti, dall’Associazione Villarte, dall’Associazione Culturale Mario Ruminelli e dal Comune di
Domodossola ai cittadini domesi e a tutti i visitatori che vorranno approfittarne. Il Comune di Domodossola
ringrazia sentitamente tutti coloro che hanno lavorato con passione per la realizzazione di un percorso
espositivo che stimola riflessioni e desiderio di approfondimento.”
La mostra sarà visitabile il sabato e la domenica dalle 10 alle 12.30 e dalle 16 alle 19, il 24 e 31 dicembre
dalle 10 alle 12.30. Apertura straordinaria dal 7 al 9 dicembre, dal 27 al 30 dicembre e dal 2 al 5 gennaio
presso Palazzo San Francesco.
La visita della mostra è gratuita, così come, per volere di Paola Ruminelli, sono gratuiti tutti gli
appuntamenti culturali organizzati dall'Associazione Ruminelli. È previsto comunque un biglietto di
ingresso a Palazzo San Francesco di € 3,00.
03
dicembre 2016
Peintres de famille. Elogio dell’immagine borghese
Dal 03 dicembre 2016 al 29 gennaio 2017
arte moderna
Location
MUSEO CIVICO DI PALAZZO SAN FRANCESCO
Domodossola, Piazza Convenzione, 11, (Verbano-cusio-ossola)
Domodossola, Piazza Convenzione, 11, (Verbano-cusio-ossola)
Biglietti
3 euro per l' ingresso a Palazzo San Francesco
Orario di apertura
sabato e domenica dalle 10 alle 12.30 e dalle 16 alle 19, il 24 e 31 dicembre dalle 10 alle 12.30. Apertura straordinaria dal 7 al 9 dicembre, dal 27 al 30 dicembre e dal 2 al 5 gennaio
Vernissage
3 Dicembre 2016, ore 17.30