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Peinture d’ensemble
Alba. Un laboratorio di situazioni
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Dall’entrata in scena delle Avanguardie storiche la vicenda novecentesca ha visto il moltiplicarsi di
esperienze di collaborazione fra artisti, in un crescendo che ha progressivamente scalzato l’idea romantica
del creatore solitario. Dalle serate futuriste al Paradiso dipinto a quattro mani da Franz Marc e August
Macke nel 1912, dai collages Dada di Max Ernst e Hans Arp ai cadavres exquis surrealisti è venuta
consolidandosi una tendenza che ha portato da ultimo non solo a collaborazioni a lungo termine ma a vere
e proprie forme di autorialità interpersonale (Gilbert & George; Christo & Jeanne-Claude o, più
recentemente, Fischli & Weiss, Dinos and Jake Chapman).
Una fase di particolare intensità di questo processo si manifesta in Cobra (1948-51) con le peintures-mots,
iniziate da Christian Dotremont ed Asger Jorn, in cui si fondono gli apporti poetico e visivo di due diversi
artefici e nelle decorazioni collettive di edifici. Nell’ambito del M.I.B.I., il Movimento Internazionale per una
Bauhaus Immaginista successivamente fondato da Jorn, dopo l’incontro di questi con Gallizio e Simondo
nell’estate del ’55 la collaborazione diviene uno dei modi primari delle ricerche praticate nel Laboratorio
sperimentale di Alba.
Nella mostra allestita dalla Galleria Martano questo aspetto viene evocato attraverso alcuni lavori a quattro
o più mani, autentiche peintures d’ensemble come ebbe a definirle Gallizio in uno scritto del 1959. Accanto
alla tavola del 1956 in cui – in occasione del Primo Congresso mondiale degli Artisti liberi – Constant,
Gallizio, Jorn, Kotik e Simondo hanno riversato i loro interventi, Vi figurano un monotipo di Simondo e
Gallizio, due tempere di questi rispettivamente con Karel e Machteld Appel, con Walter Olmo, con Soshana
e un’opera realizzata con Asger Jorn su uno dei sovraporta del soggiorno di casa Gallizio.
Più in generale, il clima dell’epoca e la rete di rapporti collaborativi intessuta dagli animatori del Laboratorio
(che dal 1957 diventa Situazionista) viene riflesso in una sequenza di opere di Alechinsky (Tristesse limpide,
un olio del 1960), Appel (Tête, 1960), Sandro Cherchi (una ceramica), Constant (litografie dalla cartella Het
Uitzicht van de Duit, 1952), Farfa (due cartopitture degli anni Cinquanta), Gallizio (tra cui uno dei quadri
realizzati con le resine naturali ed un brano di “pittura industriale”), Garelli (una scultura del ’59), Jorn (una
testa del ’56 e il dipinto Le streghe di Albisola del 1958), Kotik (uno dei lavori portati a termine nel
Laboratorio), Simondo (un monotipo e una tela importante del 1956), Soshana e Wolman.
Accompagna la mostra un catalogo in PDF, scaricabile dal sito web della galleria
(http://www.galleriamartano.it).
esperienze di collaborazione fra artisti, in un crescendo che ha progressivamente scalzato l’idea romantica
del creatore solitario. Dalle serate futuriste al Paradiso dipinto a quattro mani da Franz Marc e August
Macke nel 1912, dai collages Dada di Max Ernst e Hans Arp ai cadavres exquis surrealisti è venuta
consolidandosi una tendenza che ha portato da ultimo non solo a collaborazioni a lungo termine ma a vere
e proprie forme di autorialità interpersonale (Gilbert & George; Christo & Jeanne-Claude o, più
recentemente, Fischli & Weiss, Dinos and Jake Chapman).
Una fase di particolare intensità di questo processo si manifesta in Cobra (1948-51) con le peintures-mots,
iniziate da Christian Dotremont ed Asger Jorn, in cui si fondono gli apporti poetico e visivo di due diversi
artefici e nelle decorazioni collettive di edifici. Nell’ambito del M.I.B.I., il Movimento Internazionale per una
Bauhaus Immaginista successivamente fondato da Jorn, dopo l’incontro di questi con Gallizio e Simondo
nell’estate del ’55 la collaborazione diviene uno dei modi primari delle ricerche praticate nel Laboratorio
sperimentale di Alba.
Nella mostra allestita dalla Galleria Martano questo aspetto viene evocato attraverso alcuni lavori a quattro
o più mani, autentiche peintures d’ensemble come ebbe a definirle Gallizio in uno scritto del 1959. Accanto
alla tavola del 1956 in cui – in occasione del Primo Congresso mondiale degli Artisti liberi – Constant,
Gallizio, Jorn, Kotik e Simondo hanno riversato i loro interventi, Vi figurano un monotipo di Simondo e
Gallizio, due tempere di questi rispettivamente con Karel e Machteld Appel, con Walter Olmo, con Soshana
e un’opera realizzata con Asger Jorn su uno dei sovraporta del soggiorno di casa Gallizio.
Più in generale, il clima dell’epoca e la rete di rapporti collaborativi intessuta dagli animatori del Laboratorio
(che dal 1957 diventa Situazionista) viene riflesso in una sequenza di opere di Alechinsky (Tristesse limpide,
un olio del 1960), Appel (Tête, 1960), Sandro Cherchi (una ceramica), Constant (litografie dalla cartella Het
Uitzicht van de Duit, 1952), Farfa (due cartopitture degli anni Cinquanta), Gallizio (tra cui uno dei quadri
realizzati con le resine naturali ed un brano di “pittura industriale”), Garelli (una scultura del ’59), Jorn (una
testa del ’56 e il dipinto Le streghe di Albisola del 1958), Kotik (uno dei lavori portati a termine nel
Laboratorio), Simondo (un monotipo e una tela importante del 1956), Soshana e Wolman.
Accompagna la mostra un catalogo in PDF, scaricabile dal sito web della galleria
(http://www.galleriamartano.it).
16
febbraio 2012
Peinture d’ensemble
Dal 16 febbraio al 10 aprile 2012
arte contemporanea
arti decorative e industriali
arti decorative e industriali
Location
GALLERIA MARTANO
Torino, Via Principe Amedeo, 29, (Torino)
Torino, Via Principe Amedeo, 29, (Torino)
Orario di apertura
lun - sab dalle 15 alle 19
mattino su appuntamento
Vernissage
16 Febbraio 2012, ore 18
Autore
Curatore