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Penelope – FORGOTTEN SPACES. All that is left behind
Una Venezia segreta, con i suoi superbi palazzi inacessibili, le calli nascoste nell’intricato labirinto urbano medievale, viene svelata da Penelope grazie ad una ricerca precisa e puntuale che l’ha portata a percorrere luoghi celati al comune visitatore. Ne emerge una dimensione visionaria, alchemica, sospesa nello “spaziotempo” immateriale in bilico fra realtà ed il mondo immaginifico dell’artista. La poetica di Penelope sembra partire dall’object trouvé, (l’oggetto trovato), scelto sulla base delle sue caratteristiche estetiche, per approdare ad una forma di raffigurazione onirica di scorci cittadini
Comunicato stampa
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FORGOTTEN SPACES
All that is left behind
Opere di Penelope
A cura di Olivia Spatola
Testo critico di Beatrice Buscaroli
In mostra dal 23 luglio 2015 al 9 settembre 2015
Hotel Danieli, Venezia
Anteprima: Giovedì 23 luglio 2015 ore 18.30 su invito
Inaugurazione: Sabato 25 luglio 2015 dalle ore 13.00 alle ore 20.00
Giovedì 23 luglio 2015 alle ore 18.30 si terrà l’anteprima della nuova mostra di Penelope all’interno del prestigioso Hotel Danieli di Venezia presso la Danieli Wine Suite.
Il giorno 25 luglio dalle 13.00 alle 20.00 l’artista incontrerà gli ospiti all’inaugurazione ufficiale, attraverso visite guidate organizzate durante tutta la giornata, per accompagnarli in un viaggio emozionale attraverso le opere e gli spazi dell’Hotel Danieli dedicati all’esposizione.
“FORGOTTEN SPACES. All that is left behind”, a cura di Olivia Spatola, è un progetto appositamente concepito dall’artista per la città lagunare, documentato da un importante catalogo con presentazione di Beatrice Buscaroli, critica d’arte e curatrice di fama internazionale.
Una Venezia segreta, con i suoi superbi palazzi inacessibili, le calli nascoste nell’intricato labirinto urbano medievale, viene svelata da Penelope grazie ad una ricerca precisa e puntuale che l’ha portata a percorrere luoghi celati al comune visitatore. Ne emerge una dimensione visionaria, alchemica, sospesa nello “spaziotempo” immateriale in bilico fra realtà ed il mondo immaginifico dell’artista.
La poetica di Penelope sembra partire dall'object trouvé, (l'oggetto trovato), scelto sulla base delle sue caratteristiche estetiche, per approdare ad una forma di raffigurazione onirica di scorci cittadini.
Frammenti di legno grezzo, lacerti di un futuro passato, elementi naturali corrosi dal tempo, dal vento, dal mare, sono la tela per le raffigurazioni urbane di questa giovane artista Bolognese di nascita, internazionale di vocazione. Non solo legni ma anche antiche porte e portoni abbandonati, blocchi di ardesia e rocce vengono reinterpretate dall'artista attraverso la rappresentazione pittorica delle vedute di Venezia, palazzi, canali, calli. Anche in questo caso Penelope sceglie oggetti carichi di memeoria: la porta è un passaggio che rappresenta sia la comunicazione che la separazione: il pubblico ed il privato, l'ordine ed il caos, il sacro ed il profano, la vita e la morte. La porta è un varco sul passato, come nel caso di Penelope in cui le stanze della memoria sono un viaggio nel tempo tra antichi vissuti: passaggio tra le varie fasi della vita e dell'essere umano, dalla giovinezza alla maturità, la vecchiaia, la morte. Queste superfici dai bordi irregolari, come ready made dadaisti, vengono dipinti e disegnati da Penelope sulla base delle fotografie scattate in laguna; fotografie che saranno parte fondante della mostra in una sorta di metalinguaggio che ripercorre le tappe della sua creazione. Una mostra, dunque, che tende a sconfinare i generi, in cui la sapiente pittura ed il disegno preciso e raffinato assumono la durezza dell’object trouvè, per poi di nuovo smaterializzarsi nella fotografia e nel video in un rincorrersi icastico dall’andamento fluido, dai confini incerti e sempre ridefiniti. La perfezione geometrica delle fotografie farà da contrappunto ai legni lacerati in una coincidentia oppositorum che si alimenta per analogie e contrasti stimolando lo spettatore in un viaggio della mente sospeso nella magia della città veneta.
Crocevia di storie e identità da più di sei secoli, l’Hotel Danieli, un hotel Luxury Collection, rappresenta l’ambientazione ideale per la mostra che Penelope dedica ai Forgotten Spaces di Venezia: angoli nascosti, appartati, divenuti segreti per caso e immersi in un tempo invariato, incapace di trasformarsi in storia. Luoghi e oggetti sembrano esistere davvero quando entrano in relazione con gli uomini; e la loro intrinseca bellezza, se dimenticata, resta ad aspettare questo incontro, per rifulgere davvero. Proprio come le foto e le opere di Penelope, l’Hotel Danieli crea un varco tra passato e futuro e consegna ai suoi ospiti la storia ritrovata di una città che ama esibirsi, ma chiede anche di essere ascoltata e guardata più da vicino, per essere conosciuta come veramente è: con tutte le sfaccetture, i colori, le ombre e i silenzi.
La mostra si svelerà lungo un percorso itinerante all’interno del Hotel Danieli che parte dalla maestosa hall del 14° siecolo fino a raggiungere all’ultimo piano la Wine Suite, salone elegante dell’enogastronomia con vedute sulla città. Il percorso emozionale delle opere di Penelope costituisce un esempio di come l’Hotel Danieli abbia accolto una proposta artistica innovativa e dimostra la sua capacità di continuo rinnovamento culturale per offrire ai suoi ospiti ed a tutti gli amanti del’arte contemporanea un viaggio nei luoghi segreti di Venezia.
Cenni biografici
Penelope, nome d’arte di Chiara Cocchi, è nata nel 1983 a Cento (FE). Vive e lavora tra Bologna, la Florida e la California.
Si è laureata nel nel 2011 presso l’accademia di Belle Arti di Bologna e precedentemente, nel 2006 presso SSLMIT, facoltà di interpretariato e traduzione, Università di Bologna, sede di Forlì.
È rappresentata da:
• Artrageous Gallery, Miami (Florida, USA)
• Geras-Tousignant Gallery, San Francisco (California, USA)
L’artista ha esposto in svariate importanti istituzioni e gallerie, sia in Italia che negli Stati Uniti:
• John Ringling Museum of Art (Sarasota, Florida, USA),
• The Italian Cultural Institute of San Francisco (San Francisco, California, USA),
• Museo MAGI 900 (Pieve di Cento, Bologna),
• Palazzo Re Enzo (Bologna, italy),
• Arts and Cultural Alliance, County of Sarasota (Sarasota, Florida, USA),
• Rotary Club (Cento, Ferrara),
• Ringling Englewood Art Center (Englewood, Florida, USA),
• Banca Centro Emilia (Cento, Ferrara),
• Rocca di Cento (Cento, Ferrara),
• Rocca di Vignola (Vignola, Modena),
• Sala del Baraccano (Bologna).
Collabora anche con le seguenti gallerie: Galleria Fondantico, Bologna; GALLERY 212 (Miami, Florida, USA).
Ha collaborato in passato con SeeMe Exhibition Space, New York; Galleria De’ Marchi, Bologna.
E’ presente nelle collezioni diUNINDUSTRIA BOLOGNA e di VM MOTORI S.p.A.
All that is left behind
Opere di Penelope
A cura di Olivia Spatola
Testo critico di Beatrice Buscaroli
In mostra dal 23 luglio 2015 al 9 settembre 2015
Hotel Danieli, Venezia
Anteprima: Giovedì 23 luglio 2015 ore 18.30 su invito
Inaugurazione: Sabato 25 luglio 2015 dalle ore 13.00 alle ore 20.00
Giovedì 23 luglio 2015 alle ore 18.30 si terrà l’anteprima della nuova mostra di Penelope all’interno del prestigioso Hotel Danieli di Venezia presso la Danieli Wine Suite.
Il giorno 25 luglio dalle 13.00 alle 20.00 l’artista incontrerà gli ospiti all’inaugurazione ufficiale, attraverso visite guidate organizzate durante tutta la giornata, per accompagnarli in un viaggio emozionale attraverso le opere e gli spazi dell’Hotel Danieli dedicati all’esposizione.
“FORGOTTEN SPACES. All that is left behind”, a cura di Olivia Spatola, è un progetto appositamente concepito dall’artista per la città lagunare, documentato da un importante catalogo con presentazione di Beatrice Buscaroli, critica d’arte e curatrice di fama internazionale.
Una Venezia segreta, con i suoi superbi palazzi inacessibili, le calli nascoste nell’intricato labirinto urbano medievale, viene svelata da Penelope grazie ad una ricerca precisa e puntuale che l’ha portata a percorrere luoghi celati al comune visitatore. Ne emerge una dimensione visionaria, alchemica, sospesa nello “spaziotempo” immateriale in bilico fra realtà ed il mondo immaginifico dell’artista.
La poetica di Penelope sembra partire dall'object trouvé, (l'oggetto trovato), scelto sulla base delle sue caratteristiche estetiche, per approdare ad una forma di raffigurazione onirica di scorci cittadini.
Frammenti di legno grezzo, lacerti di un futuro passato, elementi naturali corrosi dal tempo, dal vento, dal mare, sono la tela per le raffigurazioni urbane di questa giovane artista Bolognese di nascita, internazionale di vocazione. Non solo legni ma anche antiche porte e portoni abbandonati, blocchi di ardesia e rocce vengono reinterpretate dall'artista attraverso la rappresentazione pittorica delle vedute di Venezia, palazzi, canali, calli. Anche in questo caso Penelope sceglie oggetti carichi di memeoria: la porta è un passaggio che rappresenta sia la comunicazione che la separazione: il pubblico ed il privato, l'ordine ed il caos, il sacro ed il profano, la vita e la morte. La porta è un varco sul passato, come nel caso di Penelope in cui le stanze della memoria sono un viaggio nel tempo tra antichi vissuti: passaggio tra le varie fasi della vita e dell'essere umano, dalla giovinezza alla maturità, la vecchiaia, la morte. Queste superfici dai bordi irregolari, come ready made dadaisti, vengono dipinti e disegnati da Penelope sulla base delle fotografie scattate in laguna; fotografie che saranno parte fondante della mostra in una sorta di metalinguaggio che ripercorre le tappe della sua creazione. Una mostra, dunque, che tende a sconfinare i generi, in cui la sapiente pittura ed il disegno preciso e raffinato assumono la durezza dell’object trouvè, per poi di nuovo smaterializzarsi nella fotografia e nel video in un rincorrersi icastico dall’andamento fluido, dai confini incerti e sempre ridefiniti. La perfezione geometrica delle fotografie farà da contrappunto ai legni lacerati in una coincidentia oppositorum che si alimenta per analogie e contrasti stimolando lo spettatore in un viaggio della mente sospeso nella magia della città veneta.
Crocevia di storie e identità da più di sei secoli, l’Hotel Danieli, un hotel Luxury Collection, rappresenta l’ambientazione ideale per la mostra che Penelope dedica ai Forgotten Spaces di Venezia: angoli nascosti, appartati, divenuti segreti per caso e immersi in un tempo invariato, incapace di trasformarsi in storia. Luoghi e oggetti sembrano esistere davvero quando entrano in relazione con gli uomini; e la loro intrinseca bellezza, se dimenticata, resta ad aspettare questo incontro, per rifulgere davvero. Proprio come le foto e le opere di Penelope, l’Hotel Danieli crea un varco tra passato e futuro e consegna ai suoi ospiti la storia ritrovata di una città che ama esibirsi, ma chiede anche di essere ascoltata e guardata più da vicino, per essere conosciuta come veramente è: con tutte le sfaccetture, i colori, le ombre e i silenzi.
La mostra si svelerà lungo un percorso itinerante all’interno del Hotel Danieli che parte dalla maestosa hall del 14° siecolo fino a raggiungere all’ultimo piano la Wine Suite, salone elegante dell’enogastronomia con vedute sulla città. Il percorso emozionale delle opere di Penelope costituisce un esempio di come l’Hotel Danieli abbia accolto una proposta artistica innovativa e dimostra la sua capacità di continuo rinnovamento culturale per offrire ai suoi ospiti ed a tutti gli amanti del’arte contemporanea un viaggio nei luoghi segreti di Venezia.
Cenni biografici
Penelope, nome d’arte di Chiara Cocchi, è nata nel 1983 a Cento (FE). Vive e lavora tra Bologna, la Florida e la California.
Si è laureata nel nel 2011 presso l’accademia di Belle Arti di Bologna e precedentemente, nel 2006 presso SSLMIT, facoltà di interpretariato e traduzione, Università di Bologna, sede di Forlì.
È rappresentata da:
• Artrageous Gallery, Miami (Florida, USA)
• Geras-Tousignant Gallery, San Francisco (California, USA)
L’artista ha esposto in svariate importanti istituzioni e gallerie, sia in Italia che negli Stati Uniti:
• John Ringling Museum of Art (Sarasota, Florida, USA),
• The Italian Cultural Institute of San Francisco (San Francisco, California, USA),
• Museo MAGI 900 (Pieve di Cento, Bologna),
• Palazzo Re Enzo (Bologna, italy),
• Arts and Cultural Alliance, County of Sarasota (Sarasota, Florida, USA),
• Rotary Club (Cento, Ferrara),
• Ringling Englewood Art Center (Englewood, Florida, USA),
• Banca Centro Emilia (Cento, Ferrara),
• Rocca di Cento (Cento, Ferrara),
• Rocca di Vignola (Vignola, Modena),
• Sala del Baraccano (Bologna).
Collabora anche con le seguenti gallerie: Galleria Fondantico, Bologna; GALLERY 212 (Miami, Florida, USA).
Ha collaborato in passato con SeeMe Exhibition Space, New York; Galleria De’ Marchi, Bologna.
E’ presente nelle collezioni diUNINDUSTRIA BOLOGNA e di VM MOTORI S.p.A.
25
luglio 2015
Penelope – FORGOTTEN SPACES. All that is left behind
Dal 25 luglio al 09 settembre 2015
arte contemporanea
Location
HOTEL DANIELI
Venezia, Riva Dei Schiavoni, 4196, (Venezia)
Venezia, Riva Dei Schiavoni, 4196, (Venezia)
Vernissage
25 Luglio 2015, dalle ore 13.00 alle ore 20.00
Autore
Curatore