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…per i gatti, adorati gatti…
La rassegna celebra il decennale della morte della pittrice Leonor Fini (Buenos Aires 1908 – Parigi 1996)
Comunicato stampa
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S’inaugura a Trieste lunedì 30 gennaio 2006 alle ore 18.00 nella Sala dell’ex Albo Pretorio la mostra d’arte intitolata “…per i gatti, adorati gatti…”, ideata da Giorgio Cociani e curata e allestita dall’architetto Marianna Accerboni, che terrà la prolusione. La rassegna - realizzata in coorganizzazione con il Comune di Trieste – Assessorato Cultura e Sport - celebra il decennale della morte della pittrice Leonor Fini (Buenos Aires 1908 – Parigi 1996), proponendo una decina di opere inedite su carta realizzate da questa grande interprete del surrealismo europeo negli anni Ottanta e da lei donate, assieme a molte altre di soggetto diverso, all’amico Cociani in nome del comune amore per i mici. Accanto a quelli della Fini, verranno esposti i lavori di 18 significativi artisti triestini dedicati a questi felini. Durante la mostra saranno proiettati il video con l’intervista di Giampaolo Penco a Leonor Fini, realizzata nel 1991 nella casa parigina dell’artista, il video “Una casa per i gatti” dello stesso autore e quello di Lia Zanei intitolato “Grazie Giorgio”.
Le opere degli artisti Marianna Accerboni, Giuliano Babuder, Adriana Cicognani, Gabriele De Marin, Annamaria Ducaton, Manuela Frisone, Giuseppina Galbiati, Guido Manetti, Paolo Marani, Elettra Metallinò, Patrizia Mosca, Livio Officia, Massimo Premuda, Manuela Sedmak, Barbara Stefani, Marinella Terbon, Aldo Usberghi, Marina Vatta, Marinella Zonta, saranno battute all’asta domenica 19 febbraio alle ore 18.30 al Teatro Miela nel corso della manifestazione “Miciamici”. Il ricavato sarà devoluto a “ilgattile”, associazione O.N.L.U.S. fondata da Cociani nel 1996 con il fine di combattere il randagismo e di fare da supporto alle colonie di gatti liberi.
Nata a Buenos Aires nel 1908 da padre argentino e madre triestina, francese d’adozione, triestina nell’anima, Leonor Fini - scrive Accerboni - era legata al capoluogo giuliano da un cordone ombelicale fortissimo, perché a Trieste, all’hotel Regina, viveva l’amatissima madre Malvina, donna minuta e raffinatissima, dalla pelle di luna, con cui la celebre artista manteneva un rapporto epistolare o telefonico quotidiano. In città Leonor era giunta a due anni, quando la mamma, abbandonato il marito argentino, era ritornata nella casa paterna di via Carducci, dove la piccola vide per la prima volta un gatto: presenza inquietante e un po’ stregata, enigmatica, allusiva e simbolica, che sarebbe divenuta quasi un Leitmotiv nell’ambito del suo immaginario fantastico.
Leonor, artista dall’inventiva straordinaria e trasgressiva, raffinata e sensuale, colta e precoce (aveva iniziato a disegnare a soli nove anni), genialmente autodidatta, si era formata nel clima stimolante della Trieste degli anni Venti, per poi volare, subito dopo la partecipazione a una collettiva locale del ’25, a Milano, dove espose di lì a poco in una personale e visse per un periodo assimilando le influenze novecentiste. Poi, nel ’33, si trasferì definitivamente a Parigi, città in cui s’impose con grande successo - grazie alle sue atmosfere sospese e alle sue scenografie dell’inconscio, oniriche, sensuali e permeate d’inquietudine – tra i capiscuola del surrealismo francese. Amica di personaggi quali Jean Genet e Jean Cocteau, Elsa Morante e Anna Magnani, Federico Fellini e Valentina Cortese, la Fini è stata molto attiva e assai apprezzata, oltre che come pittrice, anche come illustratrice originalissima di grandi testi letterari, da Sade a Racine, Poe, Shakespeare, Faulkner, come incisore, scenografa e costumista. E’ stata anche autrice di libri e testi poetici.
Le opere degli artisti Marianna Accerboni, Giuliano Babuder, Adriana Cicognani, Gabriele De Marin, Annamaria Ducaton, Manuela Frisone, Giuseppina Galbiati, Guido Manetti, Paolo Marani, Elettra Metallinò, Patrizia Mosca, Livio Officia, Massimo Premuda, Manuela Sedmak, Barbara Stefani, Marinella Terbon, Aldo Usberghi, Marina Vatta, Marinella Zonta, saranno battute all’asta domenica 19 febbraio alle ore 18.30 al Teatro Miela nel corso della manifestazione “Miciamici”. Il ricavato sarà devoluto a “ilgattile”, associazione O.N.L.U.S. fondata da Cociani nel 1996 con il fine di combattere il randagismo e di fare da supporto alle colonie di gatti liberi.
Nata a Buenos Aires nel 1908 da padre argentino e madre triestina, francese d’adozione, triestina nell’anima, Leonor Fini - scrive Accerboni - era legata al capoluogo giuliano da un cordone ombelicale fortissimo, perché a Trieste, all’hotel Regina, viveva l’amatissima madre Malvina, donna minuta e raffinatissima, dalla pelle di luna, con cui la celebre artista manteneva un rapporto epistolare o telefonico quotidiano. In città Leonor era giunta a due anni, quando la mamma, abbandonato il marito argentino, era ritornata nella casa paterna di via Carducci, dove la piccola vide per la prima volta un gatto: presenza inquietante e un po’ stregata, enigmatica, allusiva e simbolica, che sarebbe divenuta quasi un Leitmotiv nell’ambito del suo immaginario fantastico.
Leonor, artista dall’inventiva straordinaria e trasgressiva, raffinata e sensuale, colta e precoce (aveva iniziato a disegnare a soli nove anni), genialmente autodidatta, si era formata nel clima stimolante della Trieste degli anni Venti, per poi volare, subito dopo la partecipazione a una collettiva locale del ’25, a Milano, dove espose di lì a poco in una personale e visse per un periodo assimilando le influenze novecentiste. Poi, nel ’33, si trasferì definitivamente a Parigi, città in cui s’impose con grande successo - grazie alle sue atmosfere sospese e alle sue scenografie dell’inconscio, oniriche, sensuali e permeate d’inquietudine – tra i capiscuola del surrealismo francese. Amica di personaggi quali Jean Genet e Jean Cocteau, Elsa Morante e Anna Magnani, Federico Fellini e Valentina Cortese, la Fini è stata molto attiva e assai apprezzata, oltre che come pittrice, anche come illustratrice originalissima di grandi testi letterari, da Sade a Racine, Poe, Shakespeare, Faulkner, come incisore, scenografa e costumista. E’ stata anche autrice di libri e testi poetici.
30
gennaio 2006
…per i gatti, adorati gatti…
Dal 30 gennaio al 17 febbraio 2006
arte contemporanea
Location
PALAZZO COSTANZI – SALA VERUDA
Trieste, Piazza Piccola, 2, (Trieste)
Trieste, Piazza Piccola, 2, (Trieste)
Orario di apertura
tutti i giorni 10-13 e 17-20
Vernissage
30 Gennaio 2006, ore 18
Autore
Curatore