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Per la città pubblica. Progetti 1949-83 / La vita della opere
L’Università Iuav di Venezia, con l’Archivio Progetti, e il Dipartimento di Architettura
dell’Università Roma Tre organizzano due mostre e una giornata di studi su Giuseppe
Samonà (1898-1983), uno degli architetti più noti e influenti del Novecento italiano. Attivo
come progettista, teorico e didatta, Samonà è stato direttore e rifondatore dell’Istituto
Universitario di Architettura di Venezia (Iuav) dal 1945 al 1972 e senatore della
Repubblica dal 1972 al 1976.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
L’Università Iuav di Venezia, con l’Archivio Progetti, e il Dipartimento di Architettura
dell’Università Roma Tre organizzano due mostre e una giornata di studi su Giuseppe
Samonà (1898-1983), uno degli architetti più noti e influenti del Novecento italiano. Attivo
come progettista, teorico e didatta, Samonà è stato direttore e rifondatore dell’Istituto
Universitario di Architettura di Venezia (Iuav) dal 1945 al 1972 e senatore della
Repubblica dal 1972 al 1976.
Per la città pubblica
Progetti 1949-83
a cura di Giovanni Longobardi e Giovanni Marras
con Stefano Balzanetti e Laura Pujia
Tolentini, Gallerie del rettorato
La mostra Per la città pubblica. Progetti 1949-83 riguarda un periodo dell’architettura
italiana particolarmente ricco di occasioni progettuali e significativamente connesso alla
grande crescita economica del paese nel secondo dopoguerra. Una linea cronologica
mette in relazione la ricerca di una controversa unità tra architettura e urbanistica
proposta da Samonà con le vicende e i momenti notevoli del dibattito architettonico e
politico: i progetti per i centri direzionali, le nuove università, l’elettrificazione del paese, le
grandi infrastrutture territoriali, la nuova immagine della politica con il concorso per la
Camera dei Deputati, le sedi delle maggiori istituzioni nazionali.
Nella galleria del rettorato una selezione di schizzi, disegni e modelli documenta il
lavoro progettuale di Samonà, svolto in collaborazione con Egle Renata Trincanato, con i
suoi allievi allo Iuav, con il figlio Alberto e con una ampia schiera di collaboratori tra la
Sicilia, Roma e Venezia. Tra gli altri, in mostra il progetto per il quartiere INA-Casa a San
Giuliano-Venezia, i progetti di concorso per il centro direzionale di Torino, per la sede
della Camera dei Deputati e per le Università di Cagliari e della Calabria, i progetti per la
Metropoli dello stretto e per il Ponte di Messina, la sede INAIL a Venezia e la Banca
d’Italia a Padova, il teatro di Sciacca, il centro civico di Gibellina e il municipio di
Cadoneghe.
A margine della mostra, un video illustra l’attività progettuale di Samonà svolta tra la
Sicilia, Napoli e Roma prima di arrivare allo Iuav e una selezione di materiali bibliografici
ne documenta l’attività scientifica e la pubblicistica.
L’indagine sull’attività di Samonà, oltre che mettere in sequenza una straordinaria serie di
progetti e realizzazioni, consente di guardare anche, sullo sfondo, le vicende pubbliche
del paese in un trentennio cruciale, i cui esiti mancati sul piano della crescita politico-
culturale sono ancora oggi argomento di discussione.
La vita delle opere
Fotografie di Umberto Ferro, Paolo Monti,
Claudio Sabatino, Egle Renata Trincanato
a cura di Angelo Maggi
progetto espositivo Andrea Nalesso
progetto grafico Servizio comunicazione e immagine Iuav
Tolentini, Aula Magna
Il progetto di questa mostra nasce da una proposta dell’Archivio Progetti Iuav e
dell’Università Roma Tre a complemento dell’indagine condotta sull’opera progettuale di
Giuseppe Samonà esposta nelle gallerie del Rettorato. La vita delle opere di Samonà è
colta attraverso lo sguardo di numerosi fotografi che hanno segnato in maniera
determinante la veicolazione dell’opera di questo grande maestro. Attraverso il loro
obiettivo leggiamo il programma di visualizzazione e comunicazione dell’architettura in
quanto manifesto della componente linguistica monumentale che ha caratterizzato il
lavoro di Samonà. Le fotografie selezionate non rappresentano solo una storia delle
trasformazioni vissute dalle opere nel tempo ma generano una felice coesistenza del
progetto con lo spazio circostante o negli ambienti stratificati storicamente.
Nella ricognizione dei materiali esposti sono emerse diverse figure del mondo della
fotografia che in maniera diversificata hanno restituito un contributo visivo al lavoro
dell’architetto. Primo fra tutti Paolo Monti, figura chiave della fotografia d’architettura
italiana, ricordato come fondatore, assieme ad altri, del circolo fotografico La Gondola. In
modo sensibile e appropriato Monti visualizza la sequenza delle inquadrature urbane e
spaziali dei volumi che compongono il Palazzo per uffici e abitazioni INAIL a San Simeone
Piccolo a Venezia.
Per la prima volta attribuite a Egle Renata Trincanato, alcune immagini del quartiere
INA-Casa a San Giuliano a Mestre redigono una significativa descrizione dell’ambiente
senza speculazioni formalistiche o estetizzanti. Queste fotografie restituiscono il profondo
e partecipato coinvolgimento nell’ideazione di un fondativo modello insediativo assieme
ad un ritratto di città neorealista.
Il nucleo più consistente della mostra è rappresentato da due importanti campagne
fotografiche eseguite dai fotografi Umberto Ferro e Claudio Sabatino.
All’ingresso della mostra sono esposte le provinature di Ferro realizzate per l’Archivio
Progetti nell’ambito delle celebrazioni per il 75° anno dell’Istituto Universitario di
Architettura di Venezia. Nel 2002 il fotografo, affiancato dallo storico dell’architettura
Marko Pogacnik, ha documentato con circa 400 scatti gran parte della produzione
architettonica di Samonà. In queste immagini la potenza espressiva del linguaggio
fotografico adottato aiuta a capire il carattere mediterraneo dei progetti, la leggerezza
delle superfici a sbalzo, la capacità di proporre e imporre particolari prospettive.
La campagna fotografica di Sabatino è iniziata nel 2016 da una ricerca dipartimentale
dell’Università di Roma Tre, condotta da Giovanni Longobardi. Di quella ricerca, ancora
in corso, le immagini esposte costituiscono il primo nucleo di lavoro: esso evidenzia un
forte rapporto tra l’organismo architettonico, colto in modo quasi scultoreo, e il percorso
visivo, dinamico, dovuto alla forma libera degli spazi e alla qualità materica degli elementi
costruttivi, ottenendo viste e inquadrature di notevole stimolo.
Con questa rassegna si vuole riconoscere la consapevolezza culturale dell’impegno di
Samonà, la forza delle sue idee e l’estrema coerenza di una propria poetica, ed è nella
trascrizione fotografica di questi magistrali interpreti che si offre un ampio terreno
d’indagine e riflessione sulle trasformazioni della percezione dell’opera di uno dei più
grandi maestri dell’architettura nel XX secolo in Italia.
la collaborazione
Collezione Andrea Samonà e Livia Toccafondi
CSAC- Centro studi e Archivio della comunicazione, Università degli Studi di Parma
Banca d’Italia, Padova
dell’Università Roma Tre organizzano due mostre e una giornata di studi su Giuseppe
Samonà (1898-1983), uno degli architetti più noti e influenti del Novecento italiano. Attivo
come progettista, teorico e didatta, Samonà è stato direttore e rifondatore dell’Istituto
Universitario di Architettura di Venezia (Iuav) dal 1945 al 1972 e senatore della
Repubblica dal 1972 al 1976.
Per la città pubblica
Progetti 1949-83
a cura di Giovanni Longobardi e Giovanni Marras
con Stefano Balzanetti e Laura Pujia
Tolentini, Gallerie del rettorato
La mostra Per la città pubblica. Progetti 1949-83 riguarda un periodo dell’architettura
italiana particolarmente ricco di occasioni progettuali e significativamente connesso alla
grande crescita economica del paese nel secondo dopoguerra. Una linea cronologica
mette in relazione la ricerca di una controversa unità tra architettura e urbanistica
proposta da Samonà con le vicende e i momenti notevoli del dibattito architettonico e
politico: i progetti per i centri direzionali, le nuove università, l’elettrificazione del paese, le
grandi infrastrutture territoriali, la nuova immagine della politica con il concorso per la
Camera dei Deputati, le sedi delle maggiori istituzioni nazionali.
Nella galleria del rettorato una selezione di schizzi, disegni e modelli documenta il
lavoro progettuale di Samonà, svolto in collaborazione con Egle Renata Trincanato, con i
suoi allievi allo Iuav, con il figlio Alberto e con una ampia schiera di collaboratori tra la
Sicilia, Roma e Venezia. Tra gli altri, in mostra il progetto per il quartiere INA-Casa a San
Giuliano-Venezia, i progetti di concorso per il centro direzionale di Torino, per la sede
della Camera dei Deputati e per le Università di Cagliari e della Calabria, i progetti per la
Metropoli dello stretto e per il Ponte di Messina, la sede INAIL a Venezia e la Banca
d’Italia a Padova, il teatro di Sciacca, il centro civico di Gibellina e il municipio di
Cadoneghe.
A margine della mostra, un video illustra l’attività progettuale di Samonà svolta tra la
Sicilia, Napoli e Roma prima di arrivare allo Iuav e una selezione di materiali bibliografici
ne documenta l’attività scientifica e la pubblicistica.
L’indagine sull’attività di Samonà, oltre che mettere in sequenza una straordinaria serie di
progetti e realizzazioni, consente di guardare anche, sullo sfondo, le vicende pubbliche
del paese in un trentennio cruciale, i cui esiti mancati sul piano della crescita politico-
culturale sono ancora oggi argomento di discussione.
La vita delle opere
Fotografie di Umberto Ferro, Paolo Monti,
Claudio Sabatino, Egle Renata Trincanato
a cura di Angelo Maggi
progetto espositivo Andrea Nalesso
progetto grafico Servizio comunicazione e immagine Iuav
Tolentini, Aula Magna
Il progetto di questa mostra nasce da una proposta dell’Archivio Progetti Iuav e
dell’Università Roma Tre a complemento dell’indagine condotta sull’opera progettuale di
Giuseppe Samonà esposta nelle gallerie del Rettorato. La vita delle opere di Samonà è
colta attraverso lo sguardo di numerosi fotografi che hanno segnato in maniera
determinante la veicolazione dell’opera di questo grande maestro. Attraverso il loro
obiettivo leggiamo il programma di visualizzazione e comunicazione dell’architettura in
quanto manifesto della componente linguistica monumentale che ha caratterizzato il
lavoro di Samonà. Le fotografie selezionate non rappresentano solo una storia delle
trasformazioni vissute dalle opere nel tempo ma generano una felice coesistenza del
progetto con lo spazio circostante o negli ambienti stratificati storicamente.
Nella ricognizione dei materiali esposti sono emerse diverse figure del mondo della
fotografia che in maniera diversificata hanno restituito un contributo visivo al lavoro
dell’architetto. Primo fra tutti Paolo Monti, figura chiave della fotografia d’architettura
italiana, ricordato come fondatore, assieme ad altri, del circolo fotografico La Gondola. In
modo sensibile e appropriato Monti visualizza la sequenza delle inquadrature urbane e
spaziali dei volumi che compongono il Palazzo per uffici e abitazioni INAIL a San Simeone
Piccolo a Venezia.
Per la prima volta attribuite a Egle Renata Trincanato, alcune immagini del quartiere
INA-Casa a San Giuliano a Mestre redigono una significativa descrizione dell’ambiente
senza speculazioni formalistiche o estetizzanti. Queste fotografie restituiscono il profondo
e partecipato coinvolgimento nell’ideazione di un fondativo modello insediativo assieme
ad un ritratto di città neorealista.
Il nucleo più consistente della mostra è rappresentato da due importanti campagne
fotografiche eseguite dai fotografi Umberto Ferro e Claudio Sabatino.
All’ingresso della mostra sono esposte le provinature di Ferro realizzate per l’Archivio
Progetti nell’ambito delle celebrazioni per il 75° anno dell’Istituto Universitario di
Architettura di Venezia. Nel 2002 il fotografo, affiancato dallo storico dell’architettura
Marko Pogacnik, ha documentato con circa 400 scatti gran parte della produzione
architettonica di Samonà. In queste immagini la potenza espressiva del linguaggio
fotografico adottato aiuta a capire il carattere mediterraneo dei progetti, la leggerezza
delle superfici a sbalzo, la capacità di proporre e imporre particolari prospettive.
La campagna fotografica di Sabatino è iniziata nel 2016 da una ricerca dipartimentale
dell’Università di Roma Tre, condotta da Giovanni Longobardi. Di quella ricerca, ancora
in corso, le immagini esposte costituiscono il primo nucleo di lavoro: esso evidenzia un
forte rapporto tra l’organismo architettonico, colto in modo quasi scultoreo, e il percorso
visivo, dinamico, dovuto alla forma libera degli spazi e alla qualità materica degli elementi
costruttivi, ottenendo viste e inquadrature di notevole stimolo.
Con questa rassegna si vuole riconoscere la consapevolezza culturale dell’impegno di
Samonà, la forza delle sue idee e l’estrema coerenza di una propria poetica, ed è nella
trascrizione fotografica di questi magistrali interpreti che si offre un ampio terreno
d’indagine e riflessione sulle trasformazioni della percezione dell’opera di uno dei più
grandi maestri dell’architettura nel XX secolo in Italia.
la collaborazione
Collezione Andrea Samonà e Livia Toccafondi
CSAC- Centro studi e Archivio della comunicazione, Università degli Studi di Parma
Banca d’Italia, Padova
01
marzo 2018
Per la città pubblica. Progetti 1949-83 / La vita della opere
Dal primo marzo all'undici maggio 2018
fotografia
Location
IUAV – TOLENTINI
Venezia, Santa Croce, 191, (Venezia)
Venezia, Santa Croce, 191, (Venezia)
Orario di apertura
lunedì > venerdì 10.30 > 17.30
chiusura sabato e festivi
Autore
Curatore