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Per turbamenti del potere
Mostra di Outsider Art
Comunicato stampa
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Perché introdurre un progetto con il rimando a Tiziano?
Perché Tiziano, nella Storia dell’arte di tutti i tempi, è stato colui che, nella forma tradizionale del ritratto, ha introdotto l’analisi del potere in tutte le sue forme: gli orpelli (le sfere di filo d’oro nel manto del Doge, le lumeggiature bianche di ermellino sulla mozzetta di Paolo III, ecc.), i simboli (gli anelli a sigillo, la berretta del Doge, ecc.), ma soprattutto quella struttura segreta e umanissima che nei ritratti considerati denuda il potere come in una radiografia, ne svela i punti di debolezza e di forza, le ingrossature della prepotenza e della spietatezza, le assottigliature della solitudine, le crepe della paura.
La mostra dunque vuole ingioiellarsi di alcuni capolavori del passato, “rari” per interesse storico e qualità artistica, poco noti al grande pubblico perché provenienti da collezioni private: oltre al ritratto di Alessandro VI Borgia di Tiziano, Il ritratto del Re Sole del suo pittore di corte Testelin e il ritratto del Primo ministro alla corte di Cristina di Svezia, saranno esposti grandi quadri di battaglie (del Bergognone, fra gli altri…), un prezioso piccolo dipinto fiammingo sulle “spoglie” di guerra, quattro quadri del bresciano Bocchi ecc.
Ma il cuore della mostra sarà costituito da quelle opere che ormai tutta la critica concorda nel definire irregolari, provenienti da vari atelier italiani (Monolibera di Carpi, La manica Lunga di Sospiro, Alce in rosso di Castiglione delle Stiviere, Adriano e Michele di San Colombano al Lambro, La Tinaia di Firenze), da diversi artisti “singolari e autodidatti”.
Da Colonia provengono le opere inedite di Ademeit, l’artista concettuale che ha trovato nell’ossessione il motore del suo lavoro e quelle del russo Jaremtschuk, che restituiscono i più raccapriccianti incubi del gulag.
Queste opere delicatissime e preziose saranno contrappuntate, come è ormai una tradizione metodologica nelle mostre di Carpi, da alcuni capolavori dell’arte contemporanea (Andy Wahrol, Joel-Peter Witkin, Josè Molina…) che verranno utilizzati come punti di riferimento critico, vere pietre angolari per la costruzione di una solida struttura concettuale sul tema individuato.
Perché Tiziano, nella Storia dell’arte di tutti i tempi, è stato colui che, nella forma tradizionale del ritratto, ha introdotto l’analisi del potere in tutte le sue forme: gli orpelli (le sfere di filo d’oro nel manto del Doge, le lumeggiature bianche di ermellino sulla mozzetta di Paolo III, ecc.), i simboli (gli anelli a sigillo, la berretta del Doge, ecc.), ma soprattutto quella struttura segreta e umanissima che nei ritratti considerati denuda il potere come in una radiografia, ne svela i punti di debolezza e di forza, le ingrossature della prepotenza e della spietatezza, le assottigliature della solitudine, le crepe della paura.
La mostra dunque vuole ingioiellarsi di alcuni capolavori del passato, “rari” per interesse storico e qualità artistica, poco noti al grande pubblico perché provenienti da collezioni private: oltre al ritratto di Alessandro VI Borgia di Tiziano, Il ritratto del Re Sole del suo pittore di corte Testelin e il ritratto del Primo ministro alla corte di Cristina di Svezia, saranno esposti grandi quadri di battaglie (del Bergognone, fra gli altri…), un prezioso piccolo dipinto fiammingo sulle “spoglie” di guerra, quattro quadri del bresciano Bocchi ecc.
Ma il cuore della mostra sarà costituito da quelle opere che ormai tutta la critica concorda nel definire irregolari, provenienti da vari atelier italiani (Monolibera di Carpi, La manica Lunga di Sospiro, Alce in rosso di Castiglione delle Stiviere, Adriano e Michele di San Colombano al Lambro, La Tinaia di Firenze), da diversi artisti “singolari e autodidatti”.
Da Colonia provengono le opere inedite di Ademeit, l’artista concettuale che ha trovato nell’ossessione il motore del suo lavoro e quelle del russo Jaremtschuk, che restituiscono i più raccapriccianti incubi del gulag.
Queste opere delicatissime e preziose saranno contrappuntate, come è ormai una tradizione metodologica nelle mostre di Carpi, da alcuni capolavori dell’arte contemporanea (Andy Wahrol, Joel-Peter Witkin, Josè Molina…) che verranno utilizzati come punti di riferimento critico, vere pietre angolari per la costruzione di una solida struttura concettuale sul tema individuato.
09
maggio 2009
Per turbamenti del potere
Dal 09 al 26 maggio 2009
arte contemporanea
Location
PALAZZO DEI PIO
Carpi, Piazza Dei Martiri, 68, (Modena)
Carpi, Piazza Dei Martiri, 68, (Modena)
Vernissage
9 Maggio 2009, ore 18.30
Sito web
www.nazareno-coopsociale.it
Autore
Curatore