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Percezioni Alterate / Altered Perceptions
Stefano Caimi – Paolo Cavinato – Katja Loher – Daniel Mullen – Jaime Poblete
Comunicato stampa
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Percezioni Alterate // Altered Perceptions
Studi scientifici - e non solo - sembrano comprovare che esista più di una realtà o che quella a cui assistiamo sia tutt’altro che la sola ed inconfutabile.
Il mondo in cui siamo immersi cioè, potrebbe semplicemente esistere in quanto pura rappresentazione forgiata dalla mente dell’uomo.
Si tratta quindi di aprire le “Porte della Percezione” superando la soglia dell’apparente.
Filosofi, scienziati, mistici e artisti hanno spesso avvertito l’urgenza di superare il timore e squarciare il velo per approdare ad una più vasta e motivata comprensione del “Tutto“.
Tale ampiezza collocherebbe la nostra esistenza, assieme a quella di tutti gli esseri senzienti, all’interno di un unico grande organismo perfettamente integrato con l’Universo.
Accreditati ricercatori, istituzioni scientifiche di fama e prestigiose riviste parlano con grande enfasi in questi giorni di Rinascimento Psichedelico.
Ogni percorso comporta uno svelamento, una intuizione, verso una via secondaria che devia dalla strada maestra.
Jaime Poblete (1981- Chile)
Il lavoro di Jaime Poblete riverbera dell’eco lontana della cultura Sud Americana quale quella Maya.
Pur essendosi confrontato con la nutrita scuola dell’arte europea degli ultimi decenni, Poblete perfeziona attraverso l’utilizzo del tessuto una pratica antica applicata sul manufatto che ora assume l’aspetto di una immagine di sintesi, consolidata da un sapiente impiego del colore.
L’oggetto diviene un talismano o un totem assimilabile a qualche rito sciamanico che resta contaminato dall’impatto con i media contemporanei.
Katja Loher (1979 - Switzerland)
La perfetta fusione tra la tecnologia e l’ambito organico di Katja Loher riflette un mondo di magia. Le sue video-sculture sono create con uno sforzo collaborativo che incorpora un team di designer, architetti, grafici, compositori, soffiatori di vetro, videomaker, poeti. I danzatori assumono la forma di piccole creature in un gioco di multicolore prospettiva e scala che nobilitano l'esistenza di minuscoli esseri.
Nei video l’artista adotta una prospettiva a volo d'uccello per simulare la vista attraverso un microscopio o un caleidoscopio, mentre la moltiplicazione simmetrica dei corpi in movimento produce una costellazione ritmicamente pulsante in costante cambiamento.
Paolo Cavinato (1975 - Italy)
Parallelamente alle due nuove opere della serie “Solaris”, realizzate con la consolidata tecnica dei “fili da pesca dipinti”, Cavinato espone qui una scultura progettata nel 2016 della serie “Hidden Steps” e rappresentante due opposte scale simmetriche ed astratte, una che esclude la visione dell’altra, atte a costituire una specie di soglia. L’opera è inoltre ispirata al teorema di Euclide che recita “due linee parallele si incontrano solo all’infinito”.
Stefano Caimi (1991- Italy)
Utilizza la fotogrammetria insinuandosi nella linfa vitale delle piante.
Degli scan a 360 gradi di ogni soggetto che seleziona, Caimi ottiene un’immagine fantomatica, quasi una radiografia spettrale di pura bellezza. A tale processo aggiunge successivamente una copiosa elaborazione digitale composta da punti chiari e scuri, colore e meteoriche traiettorie che tracciano il buio.
La mostra presenta inoltre per la prima volta in galleria la nuova serie “Polypore“, costituita da piccole sculture a muro ottenute dalla deposizione galvanica di rame su una specifica tipologia di funghi.
Daniel Mullen ( 1985 - Scotland)
presenta la nuova ricerca su cui ha recentemente iniziato a lavorare: “Poiché il mio lavoro parla di architettura e ha sempre avuto qualità spaziali, sono sempre stato curioso di traslare le mie opere in tre dimensioni. “
L’artista abbandona il quadro composto da telaio e tela e si approccia a pannelli di legno ritagliati e sagomati. “Ciò che mi entusiasma in particolare di queste opere è che la cornice del quadro scompare e invece è il muro su cui è appesa l'opera che diventa l'universo che la circonda. E a causa della prospettiva che deriva dall’architettura rappresentata, l'opera sovverte il nostro senso dell'ambiente costruito”.
Studi scientifici - e non solo - sembrano comprovare che esista più di una realtà o che quella a cui assistiamo sia tutt’altro che la sola ed inconfutabile.
Il mondo in cui siamo immersi cioè, potrebbe semplicemente esistere in quanto pura rappresentazione forgiata dalla mente dell’uomo.
Si tratta quindi di aprire le “Porte della Percezione” superando la soglia dell’apparente.
Filosofi, scienziati, mistici e artisti hanno spesso avvertito l’urgenza di superare il timore e squarciare il velo per approdare ad una più vasta e motivata comprensione del “Tutto“.
Tale ampiezza collocherebbe la nostra esistenza, assieme a quella di tutti gli esseri senzienti, all’interno di un unico grande organismo perfettamente integrato con l’Universo.
Accreditati ricercatori, istituzioni scientifiche di fama e prestigiose riviste parlano con grande enfasi in questi giorni di Rinascimento Psichedelico.
Ogni percorso comporta uno svelamento, una intuizione, verso una via secondaria che devia dalla strada maestra.
Jaime Poblete (1981- Chile)
Il lavoro di Jaime Poblete riverbera dell’eco lontana della cultura Sud Americana quale quella Maya.
Pur essendosi confrontato con la nutrita scuola dell’arte europea degli ultimi decenni, Poblete perfeziona attraverso l’utilizzo del tessuto una pratica antica applicata sul manufatto che ora assume l’aspetto di una immagine di sintesi, consolidata da un sapiente impiego del colore.
L’oggetto diviene un talismano o un totem assimilabile a qualche rito sciamanico che resta contaminato dall’impatto con i media contemporanei.
Katja Loher (1979 - Switzerland)
La perfetta fusione tra la tecnologia e l’ambito organico di Katja Loher riflette un mondo di magia. Le sue video-sculture sono create con uno sforzo collaborativo che incorpora un team di designer, architetti, grafici, compositori, soffiatori di vetro, videomaker, poeti. I danzatori assumono la forma di piccole creature in un gioco di multicolore prospettiva e scala che nobilitano l'esistenza di minuscoli esseri.
Nei video l’artista adotta una prospettiva a volo d'uccello per simulare la vista attraverso un microscopio o un caleidoscopio, mentre la moltiplicazione simmetrica dei corpi in movimento produce una costellazione ritmicamente pulsante in costante cambiamento.
Paolo Cavinato (1975 - Italy)
Parallelamente alle due nuove opere della serie “Solaris”, realizzate con la consolidata tecnica dei “fili da pesca dipinti”, Cavinato espone qui una scultura progettata nel 2016 della serie “Hidden Steps” e rappresentante due opposte scale simmetriche ed astratte, una che esclude la visione dell’altra, atte a costituire una specie di soglia. L’opera è inoltre ispirata al teorema di Euclide che recita “due linee parallele si incontrano solo all’infinito”.
Stefano Caimi (1991- Italy)
Utilizza la fotogrammetria insinuandosi nella linfa vitale delle piante.
Degli scan a 360 gradi di ogni soggetto che seleziona, Caimi ottiene un’immagine fantomatica, quasi una radiografia spettrale di pura bellezza. A tale processo aggiunge successivamente una copiosa elaborazione digitale composta da punti chiari e scuri, colore e meteoriche traiettorie che tracciano il buio.
La mostra presenta inoltre per la prima volta in galleria la nuova serie “Polypore“, costituita da piccole sculture a muro ottenute dalla deposizione galvanica di rame su una specifica tipologia di funghi.
Daniel Mullen ( 1985 - Scotland)
presenta la nuova ricerca su cui ha recentemente iniziato a lavorare: “Poiché il mio lavoro parla di architettura e ha sempre avuto qualità spaziali, sono sempre stato curioso di traslare le mie opere in tre dimensioni. “
L’artista abbandona il quadro composto da telaio e tela e si approccia a pannelli di legno ritagliati e sagomati. “Ciò che mi entusiasma in particolare di queste opere è che la cornice del quadro scompare e invece è il muro su cui è appesa l'opera che diventa l'universo che la circonda. E a causa della prospettiva che deriva dall’architettura rappresentata, l'opera sovverte il nostro senso dell'ambiente costruito”.
30
marzo 2023
Percezioni Alterate / Altered Perceptions
Dal 30 marzo al 06 maggio 2023
arte contemporanea
Location
THE FLAT – MASSIMO CARASI
Milano, Via Paolo Frisi, 3, (Milano)
Milano, Via Paolo Frisi, 3, (Milano)
Orario di apertura
da martedì a sabato > dalle 14:30 alle 19:30 o su appuntamento
Orari speciali:
Milano Art Week >
dal martedì 11 a domenica 16 aprile aperto dalle ore 11:00 alle ore 20:00
Milano Design Week - Porta Venezia Design District >
dal martedì 18 a domenica 23 aprile aperto dalle ore 11:00 alle ore 20:00
Vernissage
30 Marzo 2023, dalle 18:00 alle 21:00
Sito web
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