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Percezioni ipermedia: le Strade di Tommaso Ottonieri
In occasione della presentazione del nuovo romanzo di Tommaso Ottonieri, la Fondazione propone un incontro con Stefano Chiodi, Andrea Cortellessa, Gabriele Frasca e Gilda Policastro
Comunicato stampa
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Venerdi 15 febbraio, in occasione della presentazione del nuovo romanzo di Tommaso Ottonieri, la Fondazione Morra propone “Percezioni ipermedia: le Strade di Tommaso Ottonieri”, un incontro con Stefano Chiodi, Andrea Cortellessa, Gabriele Frasca e Gilda Policastro.
La nuova pubblicazione di Ottonieri “Le strade che portano al Fùcino” (ed. Le Lettere) verrà presentata insieme al nuovo numero de “Il Verri”, contenente un’ampia sezione dedicata al romanzo, e la ripubblicazione del romanzo di esordio dello scrittore “Dalle memorie di un piccolo ipertrofico” (ed. No Reply), in occasione del trentennale della sua stesura.
A seguire la performance verbo-elettronica di Tommaso Ottonieri e Maurizio Martusciello, che presenteranno una versione live alternativa del cd “Strade: suondscapes” incluso nel volume. Mentre nelle sale della Fondazione Morra al Palazzo della Spagnuolo saranno esposti gli scatti originali dell’autore, inclusi nel volume.
“Le strade che portano al Fùcino” si configura come un romanzo dal testo ipertestuale e ipermediale composto da racconti/frammenti, in parte inediti ed in parte già pubblicati ma interamente rivisti e rimaneggiati, che apparentemente non correlati tra loro, con titolazione autonoma e destinazione originaria indipendente, formano in realtà un romanzo omogeneo dai diversi livelli di lettura ed interpretazione. Una voce narrante accompagna il lettore in un apparente viaggio nella piana abruzzese che si rivela essere in realtà un viaggio nel “sottosuolo” dell’autore stesso. E nel susseguirsi di racconti fitti di transiti, apparizioni, allucinazioni e suggestioni molteplici, la struttura di questo romanzo visionario si trasforma da baedeker a raccolta di singole storie fino a giungere ad una disseminazione di scene dal forte potere allegorico ed evocativo (che contribuiscono tutte al processo del “sistema” narrativo e “poietico”).
«Il testo» come mette in evidenza Gilda Policastro «è al tempo stesso definito quanto agli spazi (sia reali che virtuali) dell’ambientazione, e tortuoso e sfuggente quanto alla trasfigurazione dei luoghi stessi e dei personaggi, in senso parodico o più propriamente visionario. Il tutto entro una dimensione di disastro incombente e insieme rigenerativo, percezione che non viene mai esposta in termini terrorizzanti, ma con i colori e i suoni dell’immaginario lynchiano caro all’autore: una scommessa di mondi possibili, più che la certezza del disastro o della fine».
Tommaso Ottonieri, venuto alla luce nel 1958 ad Avezzano, in provincia dell’Aquila, sul bordo della spianata del Fùcino, ma napoletano fin dalla nascita, oggi vive e lavora a Roma, dove insegna all’Università “La Sapienza”. Nei suoi libri spesso si mescolano prosa e poesia, o meglio la prosa viene “deviata” dai tempi della poesia: Dalle memorie di un piccolo ipertrofico, con prefazione di E. Sanguineti, (Milano, Feltrinelli, 1980); Coniugativo (Milano, Corpo10, 1984); Crema acida (Milano-Lecce, Lupetti-Manni, 1997); Elegia Sanremese, con prefazione di M. Sgalambro, (Milano, Bompiani, 1998); L’album crèmisi (Roma, Empiria, 2000), e inoltre La plastica della lingua. Stili in fuga lungo un’età postrema (Torino, Bollati Boringhieri, 2000), “summa” della sua attività critico-teorico-militante alla soglia del millennio.
Firmandosi con l’ortonimo Tommaso Pomilio, fra interventi svariati sulla cultura letteraria otto-novecentesca, si segnalano il saggio Asimmetrie del due. Di alcuni motivi scapigliati (Piero Manni 2002), e la cura dell’opera poetica del padre Mario (Emblemi, Cronopio 2000).
La nuova pubblicazione di Ottonieri “Le strade che portano al Fùcino” (ed. Le Lettere) verrà presentata insieme al nuovo numero de “Il Verri”, contenente un’ampia sezione dedicata al romanzo, e la ripubblicazione del romanzo di esordio dello scrittore “Dalle memorie di un piccolo ipertrofico” (ed. No Reply), in occasione del trentennale della sua stesura.
A seguire la performance verbo-elettronica di Tommaso Ottonieri e Maurizio Martusciello, che presenteranno una versione live alternativa del cd “Strade: suondscapes” incluso nel volume. Mentre nelle sale della Fondazione Morra al Palazzo della Spagnuolo saranno esposti gli scatti originali dell’autore, inclusi nel volume.
“Le strade che portano al Fùcino” si configura come un romanzo dal testo ipertestuale e ipermediale composto da racconti/frammenti, in parte inediti ed in parte già pubblicati ma interamente rivisti e rimaneggiati, che apparentemente non correlati tra loro, con titolazione autonoma e destinazione originaria indipendente, formano in realtà un romanzo omogeneo dai diversi livelli di lettura ed interpretazione. Una voce narrante accompagna il lettore in un apparente viaggio nella piana abruzzese che si rivela essere in realtà un viaggio nel “sottosuolo” dell’autore stesso. E nel susseguirsi di racconti fitti di transiti, apparizioni, allucinazioni e suggestioni molteplici, la struttura di questo romanzo visionario si trasforma da baedeker a raccolta di singole storie fino a giungere ad una disseminazione di scene dal forte potere allegorico ed evocativo (che contribuiscono tutte al processo del “sistema” narrativo e “poietico”).
«Il testo» come mette in evidenza Gilda Policastro «è al tempo stesso definito quanto agli spazi (sia reali che virtuali) dell’ambientazione, e tortuoso e sfuggente quanto alla trasfigurazione dei luoghi stessi e dei personaggi, in senso parodico o più propriamente visionario. Il tutto entro una dimensione di disastro incombente e insieme rigenerativo, percezione che non viene mai esposta in termini terrorizzanti, ma con i colori e i suoni dell’immaginario lynchiano caro all’autore: una scommessa di mondi possibili, più che la certezza del disastro o della fine».
Tommaso Ottonieri, venuto alla luce nel 1958 ad Avezzano, in provincia dell’Aquila, sul bordo della spianata del Fùcino, ma napoletano fin dalla nascita, oggi vive e lavora a Roma, dove insegna all’Università “La Sapienza”. Nei suoi libri spesso si mescolano prosa e poesia, o meglio la prosa viene “deviata” dai tempi della poesia: Dalle memorie di un piccolo ipertrofico, con prefazione di E. Sanguineti, (Milano, Feltrinelli, 1980); Coniugativo (Milano, Corpo10, 1984); Crema acida (Milano-Lecce, Lupetti-Manni, 1997); Elegia Sanremese, con prefazione di M. Sgalambro, (Milano, Bompiani, 1998); L’album crèmisi (Roma, Empiria, 2000), e inoltre La plastica della lingua. Stili in fuga lungo un’età postrema (Torino, Bollati Boringhieri, 2000), “summa” della sua attività critico-teorico-militante alla soglia del millennio.
Firmandosi con l’ortonimo Tommaso Pomilio, fra interventi svariati sulla cultura letteraria otto-novecentesca, si segnalano il saggio Asimmetrie del due. Di alcuni motivi scapigliati (Piero Manni 2002), e la cura dell’opera poetica del padre Mario (Emblemi, Cronopio 2000).
15
febbraio 2008
Percezioni ipermedia: le Strade di Tommaso Ottonieri
15 febbraio 2008
performance - happening
Location
FONDAZIONE MORRA – PALAZZO BAGNARA
Napoli, Piazza Dante, 89, (Napoli)
Napoli, Piazza Dante, 89, (Napoli)
Vernissage
15 Febbraio 2008, ore 18
Autore