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Percorsi incrociati 3
Percorsi incrociati torna a Taormina con nuovi artisti e con la voglia di creare incontri e confronti
Comunicato stampa
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Percorsi incrociati torna a Taormina con nuovi artisti e con la voglia di creare incontri e confronti. Un appuntamento ormai fisso dell’estate taorminese, proposto dalla Galleria Studio 71 di Palermo e adottato dalla Fondazione Giuseppe Mazzullo), che ogni anno vede la partecipazione di artisti di diversa provenienza geografica.
Franco Mulas, Franco Nocera, Gilda Gubiotti, Lorenza Parrotta e Antonella Pomara sono i protagonisti di questa terza edizione. Cinque artisti (quattro pittori e una scultrice), che incrociano, nelle sale del Palazzo Duchi di Santo Stefano, le loro esperienze artistiche, il loro cammino e la loro sensibilità dando vita ad una mostra incentrata sul differente modo di sentire la materia. Colore e forma si scontrano e incontrano in un dialogo fatto di passioni violente e fresche fonti rigeneranti.
Mentre lo scorso anno l’elemento dominante dell’esposizione era il paesaggio, quest’anno, invece, esso è la vibrazione. Una vibrazione creata, nei dipinti di Mulas, Nocera, Gubiotti e Parrotta, dal flusso cromatico, magma denso che invade il supporto di energia interiore; vibrazione prodotta, nelle sculture di Pomara, da tagli, segni e volumi sui quali la luce si infrange.
Tre donne e due uomini, cinque modi di sentire il mondo circostante e nel quale sviluppare e far vivere le proprie opere. Scrive Vinny Scorsone nella sua presentazione in catalogo:
“In Franco Mulas e Franco Nocera l’energia creativa muove la mano, il pennello, la spatola in un vorticare di segni e dense sovrapposizioni cromatiche.
Nelle carte esposte, Mulas approda ad una libertà espressiva che rifugge da qualunque sua precedente visione o tecnica. Il tocco di pennello è rapido, corposo (ma mai aspro o arido), quasi fosse troppo veloce per poter soffermarsi a descrivere una situazione in corso. Le sue composizioni sono cascate tuonanti o placidi acquitrini nei quali si specchia un mondo che va di fretta e in cui tutto si confonde.
Accanto alle opere dell’artista romano, spiccano i quadri di Franco Nocera. Dal taglio fortemente espressionista, la pittura del monrealese si impossessa della tela, penetrandola.
Il colore genera un mondo fatto di emozioni in cui la vibrazione si incarna nei corpi di giovani amanti, nel rosso infuocato di un paesaggio, nel tratto vigoroso e deciso del pennello che procede per tagli netti.
Nelle opere di Gilda Gubiotti, invece, il colore si fa esplosivo, acceso come un’eruzione vulcanica.
L’elemento umano è assente e l’unica vibrazione che prevale, come energia primordiale che fa muovere il mondo, è quella della terra. Ed è proprio la Terra vista dall’alto con i suoi oceani e le sue tempeste, i suoi vulcani e i suoi deserti la protagonista degli ultimi dipinti dell’artista palermitana.
Se per questi tre autori il colore è energia viva da usare con abbondanza lasciandosi trasportare dall’impeto emotivo del timbro di esso, lo stesso non può dirsi per il modo di lavorare di Lorenza Parrotta. Ella dosa l’impasto cromatico come fosse un chimico, incasellandolo in forme ancorate nel nostro subconscio culturale. Nelle sue opere i rimandi all’arte primitiva e alle opere di Braque è evidente, ma tutto è pervaso da una sorta di fluido magico. I suoi lavori appaiono preziosi e accattivanti attraversati da gran gioia e voglia di raccontare.
Altra autrice giovane, ma dallo stile già delineato e riconoscibile, è Antonella Pomara. Le sue sculture sono spigolose e sognanti, generate da visioni scarne da orpelli ma intrigantemente affascinanti. Esse sono massa in apparente movimento percorsa da fremiti deformanti la materia. Nei suoi lavori il grottesco si sposa con gli strati più intimi dell’anima creando sentimenti contrastanti.
Visioni e vibrazioni differenti, dunque, quelle raccontate in questa mostra, ma tutte sottese ad avviluppare lo spettatore tra le spire di una colpo di pennello o di un colpo di spatola”.
Franco Mulas, Franco Nocera, Gilda Gubiotti, Lorenza Parrotta e Antonella Pomara sono i protagonisti di questa terza edizione. Cinque artisti (quattro pittori e una scultrice), che incrociano, nelle sale del Palazzo Duchi di Santo Stefano, le loro esperienze artistiche, il loro cammino e la loro sensibilità dando vita ad una mostra incentrata sul differente modo di sentire la materia. Colore e forma si scontrano e incontrano in un dialogo fatto di passioni violente e fresche fonti rigeneranti.
Mentre lo scorso anno l’elemento dominante dell’esposizione era il paesaggio, quest’anno, invece, esso è la vibrazione. Una vibrazione creata, nei dipinti di Mulas, Nocera, Gubiotti e Parrotta, dal flusso cromatico, magma denso che invade il supporto di energia interiore; vibrazione prodotta, nelle sculture di Pomara, da tagli, segni e volumi sui quali la luce si infrange.
Tre donne e due uomini, cinque modi di sentire il mondo circostante e nel quale sviluppare e far vivere le proprie opere. Scrive Vinny Scorsone nella sua presentazione in catalogo:
“In Franco Mulas e Franco Nocera l’energia creativa muove la mano, il pennello, la spatola in un vorticare di segni e dense sovrapposizioni cromatiche.
Nelle carte esposte, Mulas approda ad una libertà espressiva che rifugge da qualunque sua precedente visione o tecnica. Il tocco di pennello è rapido, corposo (ma mai aspro o arido), quasi fosse troppo veloce per poter soffermarsi a descrivere una situazione in corso. Le sue composizioni sono cascate tuonanti o placidi acquitrini nei quali si specchia un mondo che va di fretta e in cui tutto si confonde.
Accanto alle opere dell’artista romano, spiccano i quadri di Franco Nocera. Dal taglio fortemente espressionista, la pittura del monrealese si impossessa della tela, penetrandola.
Il colore genera un mondo fatto di emozioni in cui la vibrazione si incarna nei corpi di giovani amanti, nel rosso infuocato di un paesaggio, nel tratto vigoroso e deciso del pennello che procede per tagli netti.
Nelle opere di Gilda Gubiotti, invece, il colore si fa esplosivo, acceso come un’eruzione vulcanica.
L’elemento umano è assente e l’unica vibrazione che prevale, come energia primordiale che fa muovere il mondo, è quella della terra. Ed è proprio la Terra vista dall’alto con i suoi oceani e le sue tempeste, i suoi vulcani e i suoi deserti la protagonista degli ultimi dipinti dell’artista palermitana.
Se per questi tre autori il colore è energia viva da usare con abbondanza lasciandosi trasportare dall’impeto emotivo del timbro di esso, lo stesso non può dirsi per il modo di lavorare di Lorenza Parrotta. Ella dosa l’impasto cromatico come fosse un chimico, incasellandolo in forme ancorate nel nostro subconscio culturale. Nelle sue opere i rimandi all’arte primitiva e alle opere di Braque è evidente, ma tutto è pervaso da una sorta di fluido magico. I suoi lavori appaiono preziosi e accattivanti attraversati da gran gioia e voglia di raccontare.
Altra autrice giovane, ma dallo stile già delineato e riconoscibile, è Antonella Pomara. Le sue sculture sono spigolose e sognanti, generate da visioni scarne da orpelli ma intrigantemente affascinanti. Esse sono massa in apparente movimento percorsa da fremiti deformanti la materia. Nei suoi lavori il grottesco si sposa con gli strati più intimi dell’anima creando sentimenti contrastanti.
Visioni e vibrazioni differenti, dunque, quelle raccontate in questa mostra, ma tutte sottese ad avviluppare lo spettatore tra le spire di una colpo di pennello o di un colpo di spatola”.
22
luglio 2006
Percorsi incrociati 3
Dal 22 luglio al 03 agosto 2006
arte contemporanea
Location
MUSEO MAZZULLO – PALAZZO DUCHI DI SANTO STEFANO
Taormina, Vico De Spuches, 1, (Messina)
Taormina, Vico De Spuches, 1, (Messina)
Orario di apertura
dalle 9.30 alle 13.00 e dalle 15.30 alle 19.00 festivi inclusi
Vernissage
22 Luglio 2006, ore 19
Autore