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Percorsi Informali
Laboratori di sperimentazione, realtà emergenti e innovative, spazi espositivi, piattaforme online e riviste, progetti indipendenti, oggi la cultura contemporanea passa per canali non ufficiali, che hanno generato una via alternativa ai modi tradizionali di “fare cultura”. All’identificazione e alla promozione di queste realtà il MAXXI dedica il progetto THE INDEPENDENT nato da una idea di Hou Hanru Direttore Artistico del MAXXI e curato da Giulia Ferracci e Elena Motisi. Insieme a La scrittura degli echi presentato dal gruppo romano di NERO, che fino al 7 giugno porta nelle gallerie del MAXXI i contributi audio di novanta tra artisti e intellettuali, dal 2 aprile al 3 maggio il gruppo SMU – research e lo scrittore francese Philippe Vasset presentano Percorsi Informali, un progetto che ha per protagonista la periferia romana
All’identificazione e alla promozione di queste realtà il MAXXI dedica il progetto THE INDEPENDENT nato da una idea di Hou Hanru Direttore Artistico del MAXXI e curato da Giulia Ferracci e Elena Motisi.
Insieme a La scrittura degli echi presentato dal gruppo romano di NERO, che fino al 7 giugno porta nelle gallerie del MAXXI i contributi audio di novanta tra artisti e intellettuali, dal 2 aprile al 3 maggio il gruppo SMU – research e lo scrittore francese Philippe Vasset presentano Percorsi Informali, un progetto che ha per protagonista la periferia romana.
Il gruppo SMU–research si confronta con la realtà complessa di Valle Borghesiana a Roma, un luogo che nel tempo si è rivelato l’ambito perfetto per descrivere la nascita e la crescita di quei processi di autorganizzazione tipici dei territori costruiti in modo abusivo.
Il gruppo presenta il processo di avvicinamento critico al quartiere romano tramite opere, foto, testi e documentazioni, collaborazioni con altri artisti, ricercatori e attivisti sociali.
Nella mostra Percorsi Informali i curatori e fondatori di SMU-research Antonella Perin, Susanna Perin e Alessandro Lanzetta, presentano Sketches on Valle Borghesiana – The illegal master plan and everyday life un lavoro che racconta la costruzione materiale e immateriale di Valle Borghesiana attraverso gli intrecci tra potere e politica, le esigenze dei singoli cittadini, e l’analisi delle dinamiche dell’edificazione residenziale.
Accanto a questo lavoro il wall paper The Making of Autogestion degli artisti Sabine Bitter & Helmut Weber una composizione di immagini di Valle Borghesiana, della Pantanella e del Cinema America ispirata all’opera di Aldo Rossi Architettura Assassinata. Una critica all’architettura ma anche un’analisi delle potenzialità dell’autogestione.
L’architetto Alison Crawshaw presenta Flight over the Toponimi una ripresa aerea che documenta l’ultima fase della espansione urbana non pianificata della periferia di Roma.
Spaccateste dell’artista, autore e curatore Christian Hanussek è un video che racconta il treno che da 100 anni attraversa la Via Casilina. Un vero e proprio testimone della storia e motore di sviluppo della periferia est di Roma. L’artista Alexander Schellow porta una serie di disegni in stile “puntinista” dal titolo Utopologies: Via Casilina, Rome. Nati dai ricordi delle passeggiate dell’artista lungo Via Casilina, raccontano le pratiche sviluppate dagli abitanti e i fenomeni derivanti dalla ri -formalizzazione del paesaggio urbano.
Completa la mostra The C.P.A. (The Street) una animazione del fotografo e artista Tobias Zielony dedicata al centro di accoglienza per minori stranieri a Via Sant’Alessio a Borghesiana. Ragazzi che lavorano in un difficile contesto sociale e legale vendendo gadget luminosi. Le luci intermittenti di questi oggetti diventano metafora della loro visibilità e invisibilità nei confronti della cultura italiana dominante.
Insieme a questi lavori, una narrazione registrata in tre lingue invade lo spazio espositivo: l’opera dello scrittore Philippe Vasset descrive la prospettiva che un quartiere come Valle Borghesiana offre a chi vive e osserva dall’interno questo spazio ricco di complessità, senza conoscerne però le specifiche criticità.
Mercoledì 1 aprile alle ore 17.00 lo spazio di mostra accoglie anche un incontro con gli artisti coinvolti (ingresso libero), primo appuntamento di un ciclo che ne comprende altri tre: Narrazioni (giovedì 9 aprile, ore 17.00), Visioni (venerdì 17 aprile, ore 17.00) e Autorganizzazioni (venerdì 24 aprile, ore 17.00).
Questi incontri con artisti, attivisti, critici, curatori e intellettuali, affrontano i temi della mostra da un punto di vista interdisciplinare. Le registrazioni audio di questi incontri resteranno a disposizione del pubblico negli spazi di mostra per tutta la sua durata.
Il gruppo di lavoro transdisciplinare SMU-research si è formato nel 2009 a partire da un comune interesse nei confronti dei temi urbani, e in particolar modo delle questioni dell’informalità e dell’autorganizzazione. Basato su un organigramma flessibile, il gruppo si è dedicato ad attività diversificate come discussioni, simposi, pubblicazioni ed esposizioni situate tra arte e ricerca. Il lavoro di ricerca sulla Via Casilina, che ha prodotto l’esposizione S.M.U.R (nGbK, Berlino) e diverse pubblicazioni è stato coordinato e curato da: Jochen Becker, Carlo Cellamare, Christian Hanussek, Alessandro Lanzetta, Antonella Perin, Susanna Perin. www.smu-research.net/
Nato nel 1972, Philippe Vasset è scrittore e giornalista. E’ stato redattore capo di Intelligence Online e, in ambito giornalistico, ha condotto inchieste per Vanity Fair e Le Nouvel Observateur. Come romanziere ha pubblicato sette fiction, tra cui Un livre Blanc (2007), Journal intime d’un marchand de canons (2010) e La Conjuration (2013). E’ co-fondatore del collettivo artistico "Atelier de Geographie Parallele". È borsista all’Accademia di Francia a Roma – Villa Medici, dove sta conducendo un progetto di ricerca sul genere letterario delle vite dei santi.
Si ringrazia l’Accademia di Francia a Roma – Villa Medici
UFFICIO STAMPA MAXXI +39 06 322.51.78, press@fondazionemaxxi.it
Percorsi Informali
Roma, Via Guido Reni, 4a, (Roma)