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Perpetuare l’attimo. Tentativi di catturare l’infinito
Stefano Bertolini in “Perpetuare l’attimo. Tentativi di catturare l’infinito”, seconda mostra personale dell’artista, apre un dialogo con lo spazio dello Studio Tufano, arrivando ad interagire con esso in maniera intima e profonda.
Comunicato stampa
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Stefano Bertolini
Perpetuare l’attimo. Tentativi di catturare l’infinito
A cura di Alice Orlandi
Prende forma nel contesto della TUFANRESIDENCY la mostra personale Perpetuare l’attimo. Tentativi di catturare l’infinito di Stefano Bertolini.
Bertolini risponde egregiamente alla chiamata (mai ricevuta) di Tufano del creare lasciando creare, statement che caratterizza il periodo dello STUDIOVENTICINQUE.
Se Tufano intende l’azione del creare come del “costruire un vuoto, in una condizione neutra in cui permette agli uomini di creare a loro volta”, Bertolini si assume la responsabilità non soltanto di abitare questo vuoto, ma di interrogarlo, portando alla luce rapporti e connessioni tra gli elementi, alla ricerca di una camera segreta, di uno spiraglio nascosto, dell’invisibile.
Stefano Bertolini incentra il nucleo della sua ricerca e conseguente produzione artistica sul concetto di profondità in senso prospettico-geometrico; anche in occasione della seconda mostra personale dell’artista è la geometria a determinare il fil rouge delle opere esposte. L’artista in Perpetuare l’attimo. Tentativi di catturare l’infinito, apre un dialogo con lo spazio dello Studio Tufano, arrivando ad interagire con esso in maniera intima e profonda, analizzandone le caratteristiche.
Bertolini, infatti, sfonda i confini dello spazio attraverso i numeri e la geometria che traduce in interventi di wall painting e installazioni, insistendo sugli spazi, indagandone i rapporti e le distanze. Così facendo l'artista invita il visitatore a interagire con lo spazio da differenti punti di vista.
In questo senso Bertolini porta alla luce una dimensione invisibile, quella che lo spettatore abita, fatta di distanze, misure e rapporti, ma che non ha confini tattili per il corpo né visivi per le pupille; la rifrazione, la luce, la ripetizione delle immagini e la metricità che accomuna tutte le opere in mostra definiscono e restituiscono un vuoto possibile secondo l’ottica di Bertolini che interviene su di esso attraverso numeri, e teoremi matematici fino ad arrivare a evidenziare uno spazio dettato dall’assenza di volumi, che prende forma dalla materia delle pareti, interagendo e comunicando direttamente con esso.
Perpetuare l’attimo. Tentativi di catturare l’infinito
A cura di Alice Orlandi
Prende forma nel contesto della TUFANRESIDENCY la mostra personale Perpetuare l’attimo. Tentativi di catturare l’infinito di Stefano Bertolini.
Bertolini risponde egregiamente alla chiamata (mai ricevuta) di Tufano del creare lasciando creare, statement che caratterizza il periodo dello STUDIOVENTICINQUE.
Se Tufano intende l’azione del creare come del “costruire un vuoto, in una condizione neutra in cui permette agli uomini di creare a loro volta”, Bertolini si assume la responsabilità non soltanto di abitare questo vuoto, ma di interrogarlo, portando alla luce rapporti e connessioni tra gli elementi, alla ricerca di una camera segreta, di uno spiraglio nascosto, dell’invisibile.
Stefano Bertolini incentra il nucleo della sua ricerca e conseguente produzione artistica sul concetto di profondità in senso prospettico-geometrico; anche in occasione della seconda mostra personale dell’artista è la geometria a determinare il fil rouge delle opere esposte. L’artista in Perpetuare l’attimo. Tentativi di catturare l’infinito, apre un dialogo con lo spazio dello Studio Tufano, arrivando ad interagire con esso in maniera intima e profonda, analizzandone le caratteristiche.
Bertolini, infatti, sfonda i confini dello spazio attraverso i numeri e la geometria che traduce in interventi di wall painting e installazioni, insistendo sugli spazi, indagandone i rapporti e le distanze. Così facendo l'artista invita il visitatore a interagire con lo spazio da differenti punti di vista.
In questo senso Bertolini porta alla luce una dimensione invisibile, quella che lo spettatore abita, fatta di distanze, misure e rapporti, ma che non ha confini tattili per il corpo né visivi per le pupille; la rifrazione, la luce, la ripetizione delle immagini e la metricità che accomuna tutte le opere in mostra definiscono e restituiscono un vuoto possibile secondo l’ottica di Bertolini che interviene su di esso attraverso numeri, e teoremi matematici fino ad arrivare a evidenziare uno spazio dettato dall’assenza di volumi, che prende forma dalla materia delle pareti, interagendo e comunicando direttamente con esso.
18
maggio 2023
Perpetuare l’attimo. Tentativi di catturare l’infinito
Dal 18 maggio al 03 giugno 2023
arte contemporanea
Location
TUFANO STUDIO 25
Milano, Via Monfalcone, 34/a, (Milano)
Milano, Via Monfalcone, 34/a, (Milano)
Orario di apertura
18:30
Vernissage
18 Maggio 2023, 18:30
Sito web
Autore
Curatore