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Persefone Zubcic / Xena Zupanic – Le macchine celibi
la mostra raccoglie le opere di due artiste croate, Persefone Zubcic e Xena Zupanic, protagoniste di un’espressione poetica coraggiosa, sadica e conscia di un latente spaccato di vita.
Comunicato stampa
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L’associazione culturale Rosaspinto e lo Spazio Concept di Milano presentano, dal 22 al 24 febbraio 2011, la mostra intitolata “Le macchine celibi”, omaggio agli ibridi congegni dalla sessualità meccanomorfa di Marcel Duchamp e al curatore Harald Szeemann che ne fece un memorabile racconto espositivo alla Biennale di Venezia del 1976. Presso lo Spazio Concept di Via Forcella 7, Milano la mostra raccoglie le opere di due artiste croate, Persefone Zubcic e Xena Zupanic, protagoniste di un’espressione poetica coraggiosa, sadica e conscia di un latente spaccato di vita. L’esposizione è dedicata alla forza pervasiva dell’amore e agli elementi tangibili ed astratti che lo compongono, sintetizzati nell’apogeo del rapporto carnale percepito come proiezione autentica di sussulti fisiologici ed emozionali.
L’universo sociale interpretato dalle quindici foto di Zubcic tentano una sfida ai codici segreti della gestualità animale. Le inquadrature sfrontate e le circostanze insolenti non nascondono il rapporto oggettuale che l’artista ha con il corpo, ipertesto d’amore e manifesto di patologie catatoniche. Torture, perversioni, ossessioni ed umiliazioni creano una tensione dialettica tra presenza ed assenza umana proiettata in intenzioni comportamentali, supplizi fisici e psichici tradotti in accadimenti corporei viscerali. La presenza scultorea del corpo diviene un mezzo espressivo globale, incline alla quotidianità più banale e più degradata è capace di trasmettere le emozioni attraverso gli impulsi e le componenti organiche che lo percorrono.
La contaminazione estetica dona alla performance di Zupanic una dimensione multiprospettica in cui la scena visuale e musicale accompagna quella della recitazione capace di coinvolgere totalmente il pubblico, partecipe ed artefice dell’opera stessa. L’artista, ancorata a vite già vissute, ricorre ad un citazionismo interiorizzato e fisicamente interpretato per mezzo di vesti emozionali altrui, corpi che indossa e cambia costantemente per trasmettere l’essenza di personaggi artistici, letterari e religiosi. Appuntamenti al limite del liturgico, riti collettivi che rivelano e svelano gli ambiti bui, gli impulsi regressi e nascosti dell’uomo. Come in una visione agnostica della narrazione, l’artista vive l’immedesimazione senza possibilità di mediazione, una compenetrazione passionale ogni volta soggetta alla vacanza delle proprie emozioni e del sé. Atti performativi arcaici nella loro essenza sensoriale e resi pubblici dalla volontà stessa delle artiste di perdere la propria identità per inseguire una continua catarsi rigenerativa.
Persefone Zubcic. Nata in Croazia nel 1982, vive e lavora a Milano. Dal 2002 si dedica alla fotografia partecipando a diverse mostre ed esposizioni internazionali.
Xena Zupanic. Nata a Labin in Croazia, laureata in Filosofia e Storia dell’Arte all’Università di Zara. Diplomata all’Accademia dell’arte Drammatica di Zagabria. Scuola Superiore di Cinema e televisione di Zagabria. Scuola di recitazione “Quelli di Grock” di Milano. Numerose le esperienze in teatro, radio, televisione, cinema, pubblicità, moda, videoclip, video arte e musica.
L’universo sociale interpretato dalle quindici foto di Zubcic tentano una sfida ai codici segreti della gestualità animale. Le inquadrature sfrontate e le circostanze insolenti non nascondono il rapporto oggettuale che l’artista ha con il corpo, ipertesto d’amore e manifesto di patologie catatoniche. Torture, perversioni, ossessioni ed umiliazioni creano una tensione dialettica tra presenza ed assenza umana proiettata in intenzioni comportamentali, supplizi fisici e psichici tradotti in accadimenti corporei viscerali. La presenza scultorea del corpo diviene un mezzo espressivo globale, incline alla quotidianità più banale e più degradata è capace di trasmettere le emozioni attraverso gli impulsi e le componenti organiche che lo percorrono.
La contaminazione estetica dona alla performance di Zupanic una dimensione multiprospettica in cui la scena visuale e musicale accompagna quella della recitazione capace di coinvolgere totalmente il pubblico, partecipe ed artefice dell’opera stessa. L’artista, ancorata a vite già vissute, ricorre ad un citazionismo interiorizzato e fisicamente interpretato per mezzo di vesti emozionali altrui, corpi che indossa e cambia costantemente per trasmettere l’essenza di personaggi artistici, letterari e religiosi. Appuntamenti al limite del liturgico, riti collettivi che rivelano e svelano gli ambiti bui, gli impulsi regressi e nascosti dell’uomo. Come in una visione agnostica della narrazione, l’artista vive l’immedesimazione senza possibilità di mediazione, una compenetrazione passionale ogni volta soggetta alla vacanza delle proprie emozioni e del sé. Atti performativi arcaici nella loro essenza sensoriale e resi pubblici dalla volontà stessa delle artiste di perdere la propria identità per inseguire una continua catarsi rigenerativa.
Persefone Zubcic. Nata in Croazia nel 1982, vive e lavora a Milano. Dal 2002 si dedica alla fotografia partecipando a diverse mostre ed esposizioni internazionali.
Xena Zupanic. Nata a Labin in Croazia, laureata in Filosofia e Storia dell’Arte all’Università di Zara. Diplomata all’Accademia dell’arte Drammatica di Zagabria. Scuola Superiore di Cinema e televisione di Zagabria. Scuola di recitazione “Quelli di Grock” di Milano. Numerose le esperienze in teatro, radio, televisione, cinema, pubblicità, moda, videoclip, video arte e musica.
22
febbraio 2011
Persefone Zubcic / Xena Zupanic – Le macchine celibi
Dal 22 al 24 febbraio 2011
fotografia
arte contemporanea
arte contemporanea
Location
SPAZIO CONCEPT
Milano, Via Vincenzo Forcella, 7, (Milano)
Milano, Via Vincenzo Forcella, 7, (Milano)
Vernissage
22 Febbraio 2011, ore 19
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