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Peter Belyi – Source. Sorgente
Con la mostra “SOURCE – SORGENTE” Galleria PACK rivolge nuova attenzione al lavoro dell’artista russo Peter Belyi, già protagonista di mostre nel 2007 e nel 2009 e presentato con un progetto personale alla scorsa edizione di miart, nonché reduce da una grande retrospettiva al museo di Perm.
Comunicato stampa
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Sorgente è la storia del congelamento dello scorrere del tempo. Il liquido – acqua? petrolio? – ha improvvisamente interrotto il suo movimento ed è diventato strati di truciolato. Fine. La sorgente si è prosciugata. Il “presente scorrevole” di un individuo privo di fede nel progresso, un progresso aperto ai flussi di informazioni, è divenuto una fonte secca. Nel lavoro dell’artista l’alienazione ha rimpiazzato l’esperienza sovietica e la nostalgia della modellatura commemorativa (La Biblioteca di Pinocchio, Galleria PACK, 2007). Sorgente si trova sul ciglio della transizione dalla critica di un ordine socialmente riconoscibile a una linea più astratta, come se l’artista avesse rivolto uno sguardo nuovo alle forme usuali, come un viaggiatore senza alcuna conoscenza pregressa della finalità degli artefatti di una qualche cultura materiale estranea.
La globalizzazione – la creazione di un’unica società internazionale, la negazione degli stati e delle differenze nazionali – non appare più come un sogno utopico. L’abbattimento delle barriere, la perdita dell’identità, le strategie coloniali – la globalizzazione si è rapidamente diffusa nel mondo, trasformando la vita quotidiana in una pozzanghera di compensato, strati di truciolato sgocciolati sul pavimento. Sorgente è una metafora della modernità, in cui l’universalizzazione a scorrimento veloce è stata arrestata dalla durezza del materiale, dal riconoscimento della crisi.
La salvezza dal diluvio ha portato tuttavia a una nuova catastrofe, a una siccità che mette fine a tutti i movimenti. Distratta dall’idea di una società globale, l’umanità ha ignorato l’esaurimento delle risorse della terra e il danno ecologico provocato all’ambiente. Fuoriuscendo dai barili di petrolio, questa massa manca del dinamismo del liquido: stiamo guardando un paesaggio anti-utopico dell’era post-globale.
Peter Belyi: “Sorgente presenta sempre il carattere site-specific, assumendo la conformazione della galleria, e sembra conservare alcuni rimasugli di forma liquida, che scorrono verso il basso, si raccolgono negli angoli, cambiano forma in base allo spazio. Il truciolato di cui è fatto è essenzialmente spazzatura, di second’ordine, post-industriale. Lo spreco derivante da un tipo di produzione che rappresenta lo spreco di un altro, come se riflettesse all’infinito il mondo dei surrogati cui siamo così abituati.”
La globalizzazione – la creazione di un’unica società internazionale, la negazione degli stati e delle differenze nazionali – non appare più come un sogno utopico. L’abbattimento delle barriere, la perdita dell’identità, le strategie coloniali – la globalizzazione si è rapidamente diffusa nel mondo, trasformando la vita quotidiana in una pozzanghera di compensato, strati di truciolato sgocciolati sul pavimento. Sorgente è una metafora della modernità, in cui l’universalizzazione a scorrimento veloce è stata arrestata dalla durezza del materiale, dal riconoscimento della crisi.
La salvezza dal diluvio ha portato tuttavia a una nuova catastrofe, a una siccità che mette fine a tutti i movimenti. Distratta dall’idea di una società globale, l’umanità ha ignorato l’esaurimento delle risorse della terra e il danno ecologico provocato all’ambiente. Fuoriuscendo dai barili di petrolio, questa massa manca del dinamismo del liquido: stiamo guardando un paesaggio anti-utopico dell’era post-globale.
Peter Belyi: “Sorgente presenta sempre il carattere site-specific, assumendo la conformazione della galleria, e sembra conservare alcuni rimasugli di forma liquida, che scorrono verso il basso, si raccolgono negli angoli, cambiano forma in base allo spazio. Il truciolato di cui è fatto è essenzialmente spazzatura, di second’ordine, post-industriale. Lo spreco derivante da un tipo di produzione che rappresenta lo spreco di un altro, come se riflettesse all’infinito il mondo dei surrogati cui siamo così abituati.”
22
novembre 2018
Peter Belyi – Source. Sorgente
Dal 22 novembre 2018 al 17 gennaio 2019
arte contemporanea
Location
GALLERIA PACK
Milano, Viale Sabotino, 22, (Milano)
Milano, Viale Sabotino, 22, (Milano)
Orario di apertura
Da martedì a venerdì ore 11-13 e 14-19.
Sabato ore 15-19.
Vernissage
22 Novembre 2018, Ore 18.30
Autore